di Francesca Gerosa - Milanofinanza.it

Atlantia sta negoziando con Credit Suisse un finanziamento pari a 8 miliardi di euro per presentare la sua offerta pubblica di acquisto su Abertis, stando a quanto hanno anticipato fonti finanziarie a conoscenza dell'operazione a El Confidencial. Tale liquidità è necessaria perché gran parte dell'offerta per la concessionaria spagnola sarà fatta in contanti.

Sempre stando ai rumors, Atlantia starebbe preparando un'offerta che potrebbe comprendere una parte in contanti fino al 35% del prezzo totale, il resto (65%) in carta. I termini dell'opas potrebbero essere svelati già questa settimana. Ma El Confidencial parla di un'offerta a 18 euro per azione, 2 euro in più rispetto a quello che si supponeva la scorsa settimana (16 euro per azione). Negli ambienti finanziari si giustifica questo aumento dell'offerta con la perdita del controllo da parte di Criteria Caixa, azionista di riferimento di Abertis con il 22,5%.

Il portavoce di Abertis non ha voluto commentare questa nuova indiscrezione. Gli spagnoli si sono appoggiati per l'operazione a Azx Capital e Citi, gli italiani a Mediobanca. La scorsa settimana l'a.d., Giovanni Castellucci, durante l'assemblea degli azionisti, ha dichiarato che Atlantia sta accelerando nel processo di valutazione dell'operazione, che però potrà esserci solo su base amichevole, con l'adesione di Caixa e senza mettere a rischio l'attuale capacità del gruppo di remunerare gli azionisti con un dividendo visto in crescita.

Castellucci ha anche chiarito che la parte in contanti di un'eventuale acquisizione di Abertis potrà essere in parte coperta con i proventi della cessione del 15% di Autostrade per l'Italia, le cui offerte vincolanti saranno esaminate dal cda previsto a metà maggio. Il sodalizio tra Atlantia e Abertis darebbe vita alla prima società autostradale al mondo, con un giro d'affari vicino ai 10 miliardi di euro. Questo fine settimana si sono discusse tutte le questioni relative alla corporate governance.

La sede principale della nuova società, riporta ancora El Condidencial, si troverebbe a Roma, anche se Barcellona aspira a mantenere una sede operativa per controllare gli affari in Spagna. A quanto pare Atlantia avrebbe accettato l'idea di un presidente spagnolo, sempre che non abbia poteri esecutivi, e a patto di poter nominare lei l'amministratore delegato.

Si sta ancora discutendo per le quote relative al cda. Criteria Caixa vuole essere il secondo azionista del gruppo risultante dalla fusione, dopo Benetton, che risulterà il primo attraverso la holding Sintonia. Ci si aspetta che Gilberto Benetton, numero uno della famiglia, faccia parte del consiglio di amministrazione della neonata società. In questo nuovo gigante delle infrastrutture, Criteria eserciterebbe un peso pari al 20%, secondo i primi calcoli che stanno conducendo le banche di investimento che lavorano all'operazione.

L'effetto accrescitivo sull'utile per azione (eps) di Atlantia sarebbe a elevata doppia cifra, secondo Equita, per poi ridursi con la scadenza delle concessioni in Spagna. "Ci sarebbe anche spazio per confermare un cagr, tasso composto medio annuo di crescita, del dividendo al 10%, che riteniamo però legato al rating che avrà il nuovo gruppo: BBB per Abertis, BBB+ per Autostrade per l'Italia e per Aeroporti di Roma e BBB per la holding Atlantia ", precisano gli analisti di Equita.

Intanto, il traffico di Autostrade per l'Italia nel primo trimestre 2017 ha mostrato un incremento di circa il +3,1% anno su anno, dato che esclude gli effetti legati all'anno bisestile e al calendario delle festività di Pasqua: un giorno in meno a febbraio 2017 rispetto al 2016 e le festività di Pasqua che sono cadute in aprile nel 2017 e a marzo nel 2016 (il dato non corretto per tali effetti sarebbe del -0,2% rispetto al primo trimestre 2016).

Per quanto riguarda le concessionarie estere, sempre su base omogenea rispetto al 2016 (cioè aggiustando i dati per gli effetti di anno bisestile e calendario Pasquale), il traffico autostradale nel primo trimestre ha evidenziato un incremento del +5,9% anno su anno in Cile e +1,2% in Brasile. I passeggeri transitati da AdR nel primo trimestre hanno registrato una crescita del +3,2% su base omogenea e i passeggeri transitati sui tre scali gestiti da Aeroports de la Cote d'Azur una crescita del +3,7% su base omogenea.

I dati sul traffico del primo trimestre risultano positivi anche alla luce dei dati consuntivati nel 2016: il traffico autostradale sulla rete italiana era infatti cresciuto nel 2016 del 3,2%; sulla rete estera la crescita era stata sostenuta in Cile, +5,8%, e in Polonia, +10,5%, a fronte di una contrazione in Brasile, -2,7%, per il proseguimento della fase di rallentamento dell'economia. Mentre il traffico passeggeri 2016 di AdR era salito dell'1,8%", ricordano gli analisti di Icbpi secondo i quali è "positivo il fatto che stia proseguendo sulla rete italiana il trend positivo del traffico, al netto dei vari effetti di calendario, con un miglioramento del traffico sia sulle reti estere, in particolare in Brasile, sia per AdR".

Tuttavia il referendum per il salvataggio di Alitalia è un rischio per Aeroporti di Roma, perché la società potrebbe andare in liquidazione sospendendo i voli, che oggi valgono circa il 35% del traffico di AdR. La società ha sempre sottolineato che la domanda su Roma da parte di altri carriers è rilevante, ma il trend di breve sarebbe decisamente più del trend piatto atteso nel 2017-2018, inoltre il piano di Alitalia-Ethiad prevede lo sviluppo di rotte di lungo raggio, che favoriscono i ricavi commerciali di AdR.

Icbpi ha confermato il rating neutral e il target price a 24,1 euro sul titoplo Atlantia, Equita invece buy con un target price a 26 euro, lo stesso giudizio di Banca Imi che però ha un target price più alto a 27,5 euro. A Piazza Affari al momento l'azione guadagna il 3,88% a 23 euro e a Madrid Abertis sale del 2,59% a 16,045 euro.

Nel complesso, "le indicazioni fornite dall'amministratore delegato di Atlantia sono rassicuranti poiché l'accordo sarebbe amichevole con l'obiettivo di creare valore, ottimizzando la leva del gruppo: calcoliamo un rapporto debito netto/ebitda superiore a 5 volte se le attività di Abertis non fossero vendute per finanziare il deal, ma questo non metterebbe a rischio la capacità del gruppo di pagare un dividendo crescente. Il fatto che Atlantia non abbia intenzione di pagare troppo Abertis, le cui varie concessioni in Spagna scadranno entro i prossimi 5 anni, è una buona notizia. Supponendo un'offerta finanziata equamente con un mix di contanti e in azioni, l'eps crescerebbe di circa il 10% con un costo del debito del 3%, secondo una simulazione preliminare", valutano gli analisti di Banca Imi.

red

 

(END) Dow Jones Newswires

April 24, 2017 10:54 ET (14:54 GMT)

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