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La Banca centrale del Giappone ha lasciato invariata la sua politica monetaria ultraespansiva. Per l'Istituto l'inflazione continua a rimanere più bassa del previsto, ma i membri del board hanno dato complessivamente un giudizio più positivo dell'economia del Sol Levante.

La mossa della BoJ suggerisce che non ci sono rialzi dei tassi all'orizzonte. In un report trimestrale, il board dell'Istituto ha tagliato le previsioni dell'indice dei prezzi al consumo per l'anno fiscale che terminerà a marzo all'1,4% dall'1,5% precedente. Confermato l'1,7% per il prossimo anno, mentre a marzo del 2020 l'inflazione dovrebbe raggiungere l'1,9%.

I banchieri hanno affermato che la crescita dell'indice dei prezzi "non è sufficientemente robusta, e di conseguenza continuerà ad essere monitorata con attenzione".

Il board ha poi deciso con sette voti favorevoli e due contrari di mantenere il target di rendimento dei titoli di Stato decennali allo 0% e il tasso d'interesse di breve periodo al -0,1%, come ampiamente previsto.

L'Istituto di Tokyo ha ribadito che continuerà ad acquistare titoli di Stato al ritmo di 80 mila miliardi di yen ogni anno, un passaggio che è stato letto dagli investitori come un impegno ulteriore a mantenere la politica monetaria molto espansiva.

Insieme alla revisione al ribasso dell'inflazione c'è stato però anche un giudizio positivo sullo stato di salute di Tokyo. La BoJ ha migliorato la sua valutazione, dichiarando che "l'economia del Giappone sta andando verso una moderata espansione". E' la prima volta che l'Istituto menziona esplicitamente l'espansione economica dalla crisi finanziaria del 2008.

Sono state inoltre alzate le previsioni di crescita del Pil per quest'anno fiscale e per il prossimo rispettivamente all'1,6% e all'1,3%.

dan

davide.annarumma@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

April 27, 2017 02:36 ET (06:36 GMT)

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