Bce: Draghi lascia tassi a zero, Qe anche oltre 2017 (MF)
28 Aprile 2017 - 08:56AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nessuna novità è venuta ieri da Mario Draghi, che ha
sostanzialmente ripetuto quanto detto una settimana prima. Tutto
secondo
le attese. D'altronde ogni minimo cambiamento prima del
ballottaggio alle
presidenziali francesi sarebbe stato quanto meno azzardato: il
Consiglio
direttivo della Bce ha così mantenuto i tassi d'interesse a zero
e quelli
sui depositi al -0,40%. Inoltre il Qe andrà avanti all'attuale
ritmo di
acquisti per 60 miliardi di euro al mese fino alla fine
dell'anno e anche
oltre se sarà necessario. Al riguardo, in conferenza stampa,
Draghi ha
precisato che "non serve discutere ora di uscita dal Qe",
sottolineando
che il direttivo non ha affrontato la questione e che la Bce è
pronta a
estenderlo, sia nell'ammontare degli acquisti mensili che nella
durata
temporale, se le dinamiche dell'inflazione resteranno
deludenti.
Il numero uno dell'Eurotower, si legge su MF, ha inoltre
sottolineato
che, prima di avviare una normalizzazione della politica
monetaria,
occorre che il livello dell'inflazione si avvicini al 2% "in
tutta
l'Eurozona e non in un solo Paese", riferendosi alla Germania.
In quanto
alle prospettive di crescita dell'economia, il presidente della
Bce si è
dimostrato più ottimista del solito, affermando che la "ripresa
ciclica
dell'Eurozona è "sempre più solida" e i "rischi al ribasso
sono
diminuiti". Ma se i rischi domestici sono diminuiti, quelli
globali sono
aumentati, ha sottolineato Draghi, citando possibili sorprese
negative sui
mercati emergenti, la situazione in Cina e le incognite riguardo
alla
crescita dell'economia nel Regno Unito dopo l'avvio della
Brexit.
A chi gli chiedeva lumi sulle elezioni in Francia, Draghi ha
replicato che
la Bce "non prende decisioni di politica monetaria sulla base di
possibili
risultati elettorali". "Discutiamo di politiche non di
politica", ha
osservato, riservando una stoccata al ministro delle Finanze
tedesco,
Wolfgang Schaeuble, che di recente ha definito "dannosa" la
politica
monetaria accomodante di Francoforte. "È piuttosto ironico", ha
replicato
Draghi, "sentire questi commenti da politici che hanno
sostenuto
l'indipendenza della banca centrale". In quanto alle politiche
del
presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Draghi ha detto che
"il
rischio di protezionismo commerciale potrebbe essere in qualche
modo
diminuito", mentre i mercati stanno rivalutando la politica di
bilancio
Usa ma "francamente non mi sento di spingermi oltre".
red/gtd
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April 28, 2017 02:41 ET (06:41 GMT)
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