"Diverse sono le misure in materia di entrate, ma il primo gruppo di norme che desta seria preoccupazione è quello che concerne gli adempimenti Iva" per questo Confindustria chiede urgentemente dei correttivi alla manovra del Governo.

Lo ha detto Marcella Panucci, direttore generale Confindustria, durante

un'audizione sulla manovra spiegando che "il profilo più sensibile riguarda i nuovi termini, notevolmente ridotti, per esercitare il diritto alla detrazione dell'Iva assolta sull'acquisto di beni e servizi. La scelta è motivata dall'esigenza di incrociare i dati delle fatture emesse e ricevute a seguito della reintroduzione, ad opera del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, dell'obbligo di comunicazione dei dati di dette fatture". In sintesi, "le nuove comunicazioni Iva hanno addossato sulle imprese nuovi costi di compliance, senza tuttavia la prospettiva di una riforma strutturale e sistematica degli adempimenti Iva, necessaria per allineare il nostro sistema ai principali Paesi Ue.

La stessa noncuranza traspare, ora, nella consistente contrazione dei termini per l'esercizio della detrazione e per la correlata annotazione nei registri Iva. Per le fatture ricevute a dicembre 2017, ad esempio, il lasso temporale a disposizione degli operatori per annotare le fatture di acquisto e, conseguentemente, detrarre l'Iva, passerà da 28 a 4 mesi: una contrazione irrealistica, se si pensa alla quotidiana attività delle imprese di recepimento, controllo e registrazione delle fatture di acquisto. Occorre assolutamente ripensare questo termine", ha osservato Panucci.

"Se tali considerazioni valgono a regime, destano forte preoccupazione gli impatti immediati della misura in assenza di una disciplina transitoria. Il tenore letterale della norma, infatti, induce a ritenerla applicabile anche alle operazioni di acquisito effettuate nel 2015 e 2016 e non ancora registrate. Per tali operazioni, di fatto, non sarebbe più possibile esercitare la detrazione, dal momento che, in base alla nuova disposizione, sarebbe scaduto il termine per l'esercizio della stessa. Ne consegue che l'Iva relativa alle fatture di acquisto 2015 e 2016 e non ancora annotate sarebbe irrecuperabile per gli operatori, che ne rimarrebbero incisi: una palese violazione del principio di neutralità del tributo, che la Corte di Giustizia non esiterebbe, a nostro avviso, a censurare".

Inoltre, continua il direttore generale di Confindustria, "l'applicazione delle nuove modalità di detrazione agli anni precedenti al 2017 confliggerebbe con i principi dello Statuto dei diritti del Contribuente che, per le modifiche ai tributi periodici, impone la decorrenza solo dal periodo di imposta successivo a quello della loro introduzione e, comunque, vieta di porre a carico dei contribuenti nuovi adempimenti, lasciando loro meno di 60 giorni per assolverli. Pertanto, appare urgente un correttivo che regoli almeno i profili di diritto intertemporale", ha concluso.

pev

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May 02, 2017 04:47 ET (08:47 GMT)

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