"Avremo sicuramente commesso errori ma errori che non hanno mai avuto la consapevolezza che avevamo a che fare con persone legate alla criminalità organizzata".

Lo ha detto il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, audito presso la Commissione parlamentare antimafia, riferendosi alla vicenda che vede il club lambito dall'inchiesta "Alto Piemonte" in corso a Torino per i contatti con Rocco Dominello, ultrà accusato di essere l'anello di congiunzione tra criminalità organizzata e tifo per la gestione del bagarinaggio.

"Voglio ribadire che i miei dipendenti hanno sempre ritenuto di rapportarsi solo con soggetti del tifo organizzato", ha aggiunto Agnelli. "Le dotazioni che venivano date agli ultrà sono state eliminate", ha messo in chiaro il presidente del club riferendosi ai biglietti che venivano riservati ai gruppi ultrà.

"Dal mio punto di vista, sapendo che i signori della sicurezza della biglietteria avevano un dialogo costante con la Prefettura e la Digos ero tranquillo", ha detto Agnelli, ma una volta venuto fuori che Dominello è figlio di un presunto boss della 'ndrangheta, "ho detto: fermi certe attività non vanno più bene".

gug/liv

 

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May 18, 2017 09:58 ET (13:58 GMT)

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