Milan: altri 3 anni per equilibrio nei conti (milanofinanza.it)
18 Maggio 2017 - 6:06PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il Milan in salsa sino-americana è ripartito. Questa mattina
l'assemblea dei soci del club rossonero, controllato dalla holding
lussemburghese che fa riferimento all'imprenditore cinese Yonghong
Li, finanziato per oltre 300 milioni dall'hedge fund made in Usa
Elliott (ha in pegno il capitale della società calcistica, della
finanziaria controllante e anche dei marchi sportivi), ha approvato
la copertura della perdita 2016 (74,9 milioni), il doppio aumento
di capitale per un totale di 120 milioni (due tranche da 60
milioni) e l'emissione di due prestiti obbligazionari sul listino
di Vienna per un ammontare complessivo di 128 milioni. Bond che
saranno sottoscritti dallo stesso fondo Elliott, che è
rappresentato in cda da Paolo Scaroni. Contestualmente il nuovo
corso societario ha deciso di spostare la data di chiusura
dell'esercizio fiscale dal 31 dicembre al 30 giugno (il primo
bilancio della gestione Li-Elliott sarà il 2017-2018).
A condurre le danze in assemblea, scrive milanofinanza.it, è
stato il nuovo amministratore delegato del Milan, Marco Fassone,
che ha ammesso come "con ogni probabilità anche i prossimi due
bilanci non saranno straordinari dal punto di visto economico,
perché il Milan investirà molto nella campagna di rafforzamento.
Abbiamo anche previsto un aumento nel costo degli stipendi. Del
resto tutte le società in fase di ripartenza devono fare
investimenti. I conti saranno brutti anche nel 2017 e 2018.
Torneremo a vedere la luce tra tre anni".
La nuova proprietà però vuole dare nuova linfa sia ai conti sia
alle prospettive del club rossonero, gestito per 31 anni dalla
Fininvest della famiglia Berlusconi che ha venduto dopo una lunga e
complessa trattativa durata quasi un anno. "La volontà dei nuovi
azionisti è essere performanti sul campo e sani dal punta di vista
societario", ha ribadito l'ad Fassone. "Non è una mission
facilissima perché sappiamo che molti club, in particolare nel
nostro Paese, per anni hanno avuti bilanci non positivi anche
quando vincevano". La speranza, quindi, è quella di "raggiungere
questo tipo di salute economica e sportiva tra tre anni".
Per sviluppare il giro d'affari, la società rossonera intende
spingere l'acceleratore sulla crescita in Oriente: "Ci aspettiamo
molto dal mercato asiatico, in particolare dalla società Milan
China", ha aggiunto il manager rossonero, anche "se non sappiamo
ancora quanto arrierà dal mercato cinese". I primi test arriveranno
dalle prossime amichevoli estive, ma la società ha un forte e
storico appeal sul pubblico del Far East. Tutto ciò però non
porterà alla quotazione a Hong Hong. Il tema, come già anticipato
da MF-Milano Finanza lo scorso 11 maggio, non è stato oggetto di
discussione e confronto in assemblea e per ora resta un sogno nel
cassetto.
Un'altra opzione per accrescere il fatturato, seguendo in parte
l'esempio della Juventus con il J Stadium, sarà quello
dell'impianto sportivo di proprietà. Tema delicato non solo per
l'investimento potenziale, almeno 3-400 milioni, ma anche per le
ripercussioni politiche: basti vedere le difficoltà che sta
incontrando la Roma di James Pallotta con lo stadio a Tor di Valle.
"Entro quattro anni vogliamo avere il nostro stadio", ha però
ribadito Fassone. "Può essere San Siro rinnovato o un nuovo
impianto. Contiamo di avere il doppio dei ricavi dello stadio di
Torino in una struttura da 55-60mila posti. Ho parlato con l'Uefa
ma non del discorso stadio, perché si tratta di ricavi che mi
aspetto di avere più avanti", ha concluso l'ad del Milan.
red
(END) Dow Jones Newswires
May 18, 2017 11:51 ET (15:51 GMT)
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