"La Banca centrale europea dovrebbe diminuire il suo acquisto di asset nel 2018 e alzare uno dei suoi tassi d'interesse di riferimento entro la fine di quest'anno".

E' quanto dichiarato oggi dall'Ocse, che ha inoltre tagliato le prospettive di crescita degli Stati Uniti per il 2017 e il 2018, affermando che le misure di stimolo attese dall'amministrazione del presidente Usa, Donald Trump, verranno probabilmente implementate con ritardo rispetto a quanto annunciato in campagna elettorale. "Riteniamo che il programma che pensavamo fosse già in atto sia stato spostato, nella migliore delle ipotesi, verso la fine dell'anno", ha affermato Catherine L. Mann, chief economist dell'Organizzazione.

"Con l'inflazione core prevista in lento avvicinamento al target entro la fine del 2018, la Bce dovrebbe gradualmente ridurre il suo programma di Qe. Inoltre, gli sviluppi dell'indice dei prezzi al consumo giustificano una graduale interruzione della politica accomodante dell'Istituto, in particolare il tasso deposito potrebbe essere alzato verso la fine del 2018 per rendere nuovamente simmetrico il corridoio dei tassi d'interesse", riporta l'Ocse.

I suggerimenti dell'Organizzazione fanno parte del suo report semestrale sulle prospettive di crescita globale, in cui ha sollevato le sue previsioni di espansione per l'Eurozona sia per il 2017 che per il 2018. Al contrario, l'organo di ricerca ha abbassato le sue attese sull'economia statunitense, aspettandosi ora una crescita del 2,1% quest'anno, in calo rispetto al 2,4% stimato a marzo, ed ha tagliato inoltre le proiezioni per il 2018 dal 2,8% al 2,4%, a causa dei ritardi nell'attuazione del programma fiscale e di investimento previste dalla Casa Bianca.

L'Ocse ha alzato le previsioni di crescita per il Giappone e la Cina per il biennio 2017-2018, mentre quelle sull'espansione globale per il 2017 sono salite al 3,5% dal 3,3%. Tuttavia, secondo quanto riportato dall'organo con sede a Parigi, la spesa per gli investimenti è probabilmente ancora troppo bassa per alimentare rapidamente la produttività, un fattore che mette un tetto all'aumento dei salari nonostante il calo dei tassi di disoccupazione.

"In sintesi, le prospettive economiche globali sono migliorate, ma non abbastanza per far aumentare in modo sostenibile il benessere dei cittadini", ha commentato Mann.

Mentre le previsioni di breve periodo sono state positive, l'Ocse ritiene che i mercati finanziari stiano raggiungendo in anticipo risultati ancora migliori, aumentando il rischio di un passo indietro dei prezzi degli asset che potrebbero a loro volta rallentare l'economia globale.

"Crediamo che il comparto finanziario continui ad essere disconnesso dallo stato dell'economia reale", ha puntualizzato il chief economist dell'Ocse, che ha inoltre sottolineato i crescenti timori legati al mercato immobiliare, con i prezzi che in alcuni Paesi hanno raggiunto livelli vicini a quelli che, in passato, hanno preceduto il fallimento del settore.

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June 07, 2017 05:23 ET (09:23 GMT)

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