La società armatoriale Rizzo Bottiglieri De Carlini Armatori non è riuscita a ottenere il parere favorevole della maggioranza dei creditori all'omologa definitiva della proposta di concordato e ora rischia di dover chiudere i battenti se non riuscirà a guadagnare consensi su un nuovo piano di salvataggio. La società di Torre del Greco (Napoli) ormai da alcuni anni è alle prese con un concordato preventivo in continuità aziendale ex articolo 186 bis della Legge Fallimentare per effetto di un indebitamento con le banche che sfiora i 750 milioni di dollari e un passivo superiore a 1 miliardo.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, decisivo è stato il mancato supporto di due delle banche più esposte, Mps e Intesa Sanpaolo , che non esprimendo il proprio voto hanno contribuito a non far raggiungere la soglia minima necessaria per l'approvazione della proposta di concordato. Il piano, seppure aggiornato nel corso dell'ultimo anno, continuava a prevedere (così come il piano 2015-2025) la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione del ceto creditorio mediante la prosecuzione dell'attività d'impresa realizzata attraverso il conferimento degli asset (navi portarinfuse secche e navi cisterna) a due società di nuova costituzione, mentre era prevista la liquidazione degli attivi non strategici, fra cui alcune navi e proprietà immobiliari.

red/lab

 

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June 22, 2017 02:47 ET (06:47 GMT)

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