Il punto sulle maggiori partite bancarie:

VENETO BANCA/BPVI

E' partita la trattativa tra Intesa Sanpaolo e le autorità per rilevare le banche venete. Dopo che il Cda della Ca' de Sass ieri ha dato disponibilità all'acquisto di certe attivitá e passivitá e alcuni rapporti giuridici che fanno capo a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ora si tratta col Tesoro. Come ha spiegato la banca in una nota procederà con questa operazione a condizioni e termini che garantiscano, anche sul piano normativo e regolamentare, la totale neutralitá dell'operazione rispetto al Common Equity Tier 1 ratio e alla dividend policy del gruppo Intesa Sanpaolo. Tradotto la banca di Cá de Sass non vuole intaccare ratio patrimoniali e dividendi e l'operazione non deve prevedere quindi un aumento di capitale. La strategia sta prendendo corpo. Nell'operazione non si prevede nessun esubero forzato, ma uscite a medio termine con ammortizzatori sociali di categoria. E' questo, secondo una fonte, la linea che Intesa Sanpaolo intende sposare nel caso in cui l'acquisto delle banche venete andasse a buon fine. Il quadro legislativo, tuttavia, dovrá essere chiaro e si rimane in attesa di un decreto ancora in via di approvazione. Come approfondiscono indiscrezioni stampa per gestire quello che si è rapidamente trasformato nel "piano A" sulle due banche venete, o meglio nel piano unico dopo il tramonto della ricapitalizzazione precauzionale, serve un doppio provvedimento. Un decreto legge, scrive la stampa finanziaria, per modificare il salva-risparmio varato a Natale e, nell'orizzonte della strada della liquidazione, una richiesta da Banca d'Italia al ministero dell'Economia per avviare la procedura con la nomina dei commissari. Dal punto di vista industriale l'intenzione della banca è rafforzarsi in una regione importante come il Veneto spingendo anche le attivitá di wealth management e private banking. Un'opportunitá interessante per l'istituto guidato dal ceo Carlo Messina è poi rappresentata dalle zone del Centro-Sud in cui le due ex popolari insistono. La disponibilitá di Intesa Sanpaolo, specifica una nota, riguarda l'acquisizione di un perimetro segregato che esclude i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute), i crediti in bonis ad alto rischio e le obbligazioni subordinate emesse, nonchè partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non funzionali all'acquisizione.

Carige

Paolo Fiorentino, nominato ieri a.d. di Banca Carige, è già al lavoro sull'aggiornamento del piano industriale necessario al rilancio della banca. L'istituto ligure infatti, ieri, ha rassicurato de visu gli uomini della Bce, presenti in sede, sul tema governance (oltre alla nomina di Fiorentino sono stati cooptati tre consiglieri in Cda), ma i paletti sulla gestione e deconsolidamento degli Npl e l'aumento di capitale devono essere ancora fissati. E' stata predisposta, infatti, una lettera di risposta alla missiva della Bce che sará inviata nei tempi stabiliti, cioè entro la scadenza di dopodomani. Toccherà ora a Fiorentino limarla negli ultimi aspetti. Alla risposta che sará data dall'istituto genovese seguirá un'integrazione in un momento successivo. Serve infatti ancora

qualche tempo a Paolo Fiorentino, appena insediato, per prendere atto

della situazione e indicare con precisione l'importo dell'aumento di

capitale che, comunque, si stima essere superiore a 500 mln di euro. E' puntata in proposito una possibile modifica al piano di vendita degli

Npl di Banca Carige. La via prevista fino a pochi giorni fa era la scissione in un veicolo di 2,4 mld di Non performing loan. Questa strada, buona di per sè, ha il difetto di comportare tempistiche troppo lunghe: Carige deve onorare gli impegni presi con Bce che ha chiesto, entro fine 2017, un'intensa pulizia di bilancio. Starebbe quindi prendendo corpo l'idea di cedere almeno 1 miliardo di Npl a un primario operatore di mercato: una via piú rapida che consentirebbe comunque all'istituto di raggiungere i ratio patrimoniali necessari entro quella data.

B.MPS

L'attesa è per la seduta del Board di giovedì 29 che potrebbe approvare

la versione definitiva del piano industriale. Crediti non performanti,

aumento ed esuberi. L'attenzione dell'istituto in questi giorni

massima su questi fronti caldi. L'istituto, è bene ricordarlo, deve

cartolarizzare 26 mld di Npl e ha concesso un'esclusiva ad Atlante 2 fino

al 28 giugno. Questa mattina sarebbe in corso un incontro a Milano che avrebbe ad oggetto anche gli Npl del Monte. Questio ha infatti convocato il consorzio degli investitori per ragionare sulla via da imboccare. Nei giorni scorsi si sono manifestati strappi all'interno del pool di investitori su prezzo, perimetro delle sofferenze e ruolo e identitá dei servicer. Se la trattativa tra Atlante 2 e la banca non è in discussione, lo strappo avvenuto con Fortress ed Elliot è difficilmante ricucibile. Alcune condizioni poste dai fondi stavano strette alla stessa banca. Ecco perchè Quaestio, secondo quanto riportato da indiscrezioni stampa, dovrebbe tornare oggi a riunire il consorzio di investitori di Atlante 2, per un nuovo consulto sul Monte dei Paschi di Siena. Il Tesoro, intanto, prosegue nel dire che la via che l'Italia sta percorrendo per risolvere la situazione del Monte è in linea con le regole Ue.

red/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

June 22, 2017 06:17 ET (10:17 GMT)

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