Il PUNTO SULLE BANCHE
22 Giugno 2017 - 12:32PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il punto sulle maggiori partite bancarie:
VENETO BANCA/BPVI
E' partita la trattativa tra Intesa Sanpaolo e le autorità per
rilevare le banche venete. Dopo che il Cda della Ca' de Sass ieri
ha dato disponibilità all'acquisto di certe attivitá e passivitá e
alcuni rapporti giuridici che fanno capo a Banca Popolare di
Vicenza e Veneto Banca, ora si tratta col Tesoro. Come ha spiegato
la banca in una nota procederà con questa operazione a condizioni e
termini che garantiscano, anche sul piano normativo e
regolamentare, la totale neutralitá dell'operazione rispetto al
Common Equity Tier 1 ratio e alla dividend policy del gruppo Intesa
Sanpaolo. Tradotto la banca di Cá de Sass non vuole intaccare ratio
patrimoniali e dividendi e l'operazione non deve prevedere quindi
un aumento di capitale. La strategia sta prendendo corpo.
Nell'operazione non si prevede nessun esubero forzato, ma uscite a
medio termine con ammortizzatori sociali di categoria. E' questo,
secondo una fonte, la linea che Intesa Sanpaolo intende sposare nel
caso in cui l'acquisto delle banche venete andasse a buon fine. Il
quadro legislativo, tuttavia, dovrá essere chiaro e si rimane in
attesa di un decreto ancora in via di approvazione. Come
approfondiscono indiscrezioni stampa per gestire quello che si è
rapidamente trasformato nel "piano A" sulle due banche venete, o
meglio nel piano unico dopo il tramonto della ricapitalizzazione
precauzionale, serve un doppio provvedimento. Un decreto legge,
scrive la stampa finanziaria, per modificare il salva-risparmio
varato a Natale e, nell'orizzonte della strada della liquidazione,
una richiesta da Banca d'Italia al ministero dell'Economia per
avviare la procedura con la nomina dei commissari. Dal punto di
vista industriale l'intenzione della banca è rafforzarsi in una
regione importante come il Veneto spingendo anche le attivitá di
wealth management e private banking. Un'opportunitá interessante
per l'istituto guidato dal ceo Carlo Messina è poi rappresentata
dalle zone del Centro-Sud in cui le due ex popolari insistono. La
disponibilitá di Intesa Sanpaolo, specifica una nota, riguarda
l'acquisizione di un perimetro segregato che esclude i crediti
deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni
scadute), i crediti in bonis ad alto rischio e le obbligazioni
subordinate emesse, nonchè partecipazioni e altri rapporti
giuridici considerati non funzionali all'acquisizione.
Carige
Paolo Fiorentino, nominato ieri a.d. di Banca Carige, è già al
lavoro sull'aggiornamento del piano industriale necessario al
rilancio della banca. L'istituto ligure infatti, ieri, ha
rassicurato de visu gli uomini della Bce, presenti in sede, sul
tema governance (oltre alla nomina di Fiorentino sono stati
cooptati tre consiglieri in Cda), ma i paletti sulla gestione e
deconsolidamento degli Npl e l'aumento di capitale devono essere
ancora fissati. E' stata predisposta, infatti, una lettera di
risposta alla missiva della Bce che sará inviata nei tempi
stabiliti, cioè entro la scadenza di dopodomani. Toccherà ora a
Fiorentino limarla negli ultimi aspetti. Alla risposta che sará
data dall'istituto genovese seguirá un'integrazione in un momento
successivo. Serve infatti ancora
qualche tempo a Paolo Fiorentino, appena insediato, per prendere
atto
della situazione e indicare con precisione l'importo
dell'aumento di
capitale che, comunque, si stima essere superiore a 500 mln di
euro. E' puntata in proposito una possibile modifica al piano di
vendita degli
Npl di Banca Carige. La via prevista fino a pochi giorni fa era
la scissione in un veicolo di 2,4 mld di Non performing loan.
Questa strada, buona di per sè, ha il difetto di comportare
tempistiche troppo lunghe: Carige deve onorare gli impegni presi
con Bce che ha chiesto, entro fine 2017, un'intensa pulizia di
bilancio. Starebbe quindi prendendo corpo l'idea di cedere almeno 1
miliardo di Npl a un primario operatore di mercato: una via piú
rapida che consentirebbe comunque all'istituto di raggiungere i
ratio patrimoniali necessari entro quella data.
B.MPS
L'attesa è per la seduta del Board di giovedì 29 che potrebbe
approvare
la versione definitiva del piano industriale. Crediti non
performanti,
aumento ed esuberi. L'attenzione dell'istituto in questi
giorni
massima su questi fronti caldi. L'istituto, è bene ricordarlo,
deve
cartolarizzare 26 mld di Npl e ha concesso un'esclusiva ad
Atlante 2 fino
al 28 giugno. Questa mattina sarebbe in corso un incontro a
Milano che avrebbe ad oggetto anche gli Npl del Monte. Questio ha
infatti convocato il consorzio degli investitori per ragionare
sulla via da imboccare. Nei giorni scorsi si sono manifestati
strappi all'interno del pool di investitori su prezzo, perimetro
delle sofferenze e ruolo e identitá dei servicer. Se la trattativa
tra Atlante 2 e la banca non è in discussione, lo strappo avvenuto
con Fortress ed Elliot è difficilmante ricucibile. Alcune
condizioni poste dai fondi stavano strette alla stessa banca. Ecco
perchè Quaestio, secondo quanto riportato da indiscrezioni stampa,
dovrebbe tornare oggi a riunire il consorzio di investitori di
Atlante 2, per un nuovo consulto sul Monte dei Paschi di Siena. Il
Tesoro, intanto, prosegue nel dire che la via che l'Italia sta
percorrendo per risolvere la situazione del Monte è in linea con le
regole Ue.
red/cce
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June 22, 2017 06:17 ET (10:17 GMT)
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