IL PUNTO SULLE BANCHE
23 Giugno 2017 - 11:55AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il punto sulle maggiori partite bancarie
VENETO BANCA/BPVI
Intesa Sanpaolo stringe sulla partita delle banche venete.
Mentre avanza la trattativa col Tesoro, secondo indiscrezioni
stampa, sarebbe già arrivato un ok di massima (preliminare) della
Ue. Il Cda della Cá de Sass l'altroieri ha dato disponibilitá
all'acquisto di certe attivitá e passivitá e alcuni rapporti
giuridici che fanno capo a Banca Popolare di Vicenza e Veneto
Banca. La disponibilità "riguarda l'acquisizione di un perimetro
segregato che esclude i crediti deteriorati (sofferenze,
inadempienze probabili e esposizioni scadute), i crediti in bonis
ad alto rischio e le obbligazioni subordinate emesse, nonché
partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non
funzionali all'acquisizione". Ed è qui che scatta la guerra sui
numeri relativa a quanto potrebbe essere grande la bad bank. Sì,
perché, l'operazione prevede una scissione degli asset cosiddetti
"buoni" che verrebbero acquisiti dalla Ca' de Sass e quelli che
andrebbero a finire nella bad bank. Indiscrezioni stampa parlano di
una bad bank da 20 miliardi e di un costo per lo Stato (cioè il
contribuente) che potrebbe aggirarsi complessivamente sui 12
miliardi (con lo sbilancio tra attivi e passivi che il compratore
non vuole che potrebbe costare 5 miliardi in più). La cornice
normativa sarebbe in fase di aggiornamento. È atteso a giorni il
provvedimento del governo per varare il piano di salvataggio delle
due realtá. La misura sará contenuta in un decreto ad hoc o in un
emendamento al provvedimento emanato venerdì scorso per il bond
subordinato di Montebelluna. Successivamente sará disposta la
liquidazione coatta delle due banche con la nomina dei commissari,
una mossa che determinerá automaticamente la decadenza degli
attuali consigli di amministrazione. "Potrebbero decadere martedì",
ha detto una fonte. Spetterá infatti ai commissari la scissione
degli asset in good bank e bad bank e la successiva cessione della
good bank a Intesa Sanpaolo. Piú incerto risulta invece il destino
della bad bank che, secondo le intenzioni del governo, potrebbe
essere finanziata con risorse pubbliche per un importo fino a
cinque miliardi. Tornando a Intesa, come ha spiegato la banca in
una nota, si procederá con questa operazione a condizioni e termini
che garantiscano, anche sul piano normativo e regolamentare, la
totale neutralitá dell'operazione rispetto al Common Equity Tier 1
ratio e alla dividend policy del gruppo Intesa Sanpaolo. Tradotto
la banca di Cá de Sass non vuole intaccare ratio patrimoniali e
dividendi e l'operazione non deve prevedere quindi un aumento di
capitale.
Carige
L'attenzione di Consob sulla vicenda relativa alla sfiducia
dell'a.d. di Banca Carige Guido Bastianini, deliberata nei giorni
scorsi dal Cda su proposta del primo azionista Vittorio Malacalza,
rimane elevata. Dopo l'acquisizione dei documenti relativi alla
vicenda come i verbali dei cda e le lettere di dimissioni di tre
consiglieri, potrebbe rendersi necessaria l'audizione dei
protagonisti. Lo prevede l'articolo 115 del Testo unico della
Finanza e, secondo fonti contattate da MF-Dowjones, questo
passaggio è probabile benchè Consob si trovi ancora nella fase di
valutazione dei documenti acquisiti. L'intervento dell'Autoritá di
Vigilanza è di routine e si è reso necessario per seguire la
vicenda Carige in presa diretta ovvero tramite l'accesso ai
documenti e ascoltando i fatti dalla viva voce dei protagonisti. Il
testo dell'articolo 115 recita che Consob può "richiedere agli
emittenti quotati, ai soggetti che li controllano e alle societá
dagli stessi controllate, la comunicazione di notizie e documenti,
fissandone le relative modalitá". Allo stesso modo l'autoritá può
"assumere notizie, anche mediante la loro audizione, dai componenti
degli organi sociali, dai direttori generali, dai dirigenti
preposti alla redazione dei documenti contabili societari e dagli
altri dirigenti, dalle societá di revisione, dalle societá". Il
terzo step prevede che l'authority possa "eseguire ispezioni presso
i soggetti indicati al fine di controllare i documenti aziendali e
di acquisirne copia". Intanto procede il lavoro del nuovo a.d.
Paolo Fiorentino sul piano che prevede un deciso deconsolidamento
degli Npl e un corposo aumento di capitale (stimato superiore a 500
mln, ma l'importo esatto ancora non c'è). L'istituto ligure
mercoledì ha rassicurato de visu gli uomini della Bce, presenti in
sede, sul tema governance (oltre alla nomina di Fiorentino sono
stati cooptati tre consiglieri in Cda), ma i paletti sulla gestione
e deconsolidamento degli Npl e l'aumento di capitale devono essere
ancora fissati. E' stata predisposta, infatti, una lettera di
risposta alla missiva della Bce che sará inviata nei tempi
stabiliti (cioè entro oggi). Alla risposta che sará data
dall'istituto genovese seguirá un'integrazione in un momento
successivo. Serve infatti ancora qualche tempo a Paolo Fiorentino,
appena insediato, per prendere atto della situazione e indicare con
precisione l'importo dell'aumento di capitale. E' spuntata in
proposito una possibile modifica al piano di vendita degli Npl di
Banca Carige. La via prevista fino a pochi giorni fa era la
scissione in un veicolo di 2,4 mld di Non performing loan. Questa
strada, buona di per sè, ha il difetto di comportare tempistiche
troppo lunghe: Carige deve onorare gli impegni presi con Bce che ha
chiesto, entro fine 2017, un'intensa pulizia di bilancio. Starebbe
quindi prendendo corpo l'idea di cedere almeno 1 miliardo di Npl a
un primario operatore di mercato: una via piú rapida che
consentirebbe comunque all'istituto di raggiungere i ratio
patrimoniali necessari entro quella data.
B.MPS
L'attesa, dopo l'incontro avvenuto ieri a Milano col Fondo
Atlante 2 che ha riunito il consorzio di investitori e i consulenti
Mediobanca e Lazard sull'operazione di cartolarizzazione degli Npl
del Monte dei Paschi, è per il Board della banca giovedì 29. Il Cda
potrebbe approvare la versione definitiva del piano industriale.
L'attenzione dell'istituto in questi giorni è massima su aumento di
capitale e deconsolidameto degli Npl. L'istituto deve
cartolarizzare 26 mld di crediti non performanti e ha concesso
un'esclusiva ad Atlante 2 fino al 28 giugno. Nei giorni scorsi si
sono manifestati strappi all'interno del pool di investitori su
prezzo, perimetro delle sofferenze e ruolo e identitá dei servicer.
Se la trattativa tra Atlante 2 e la banca non è in discussione, lo
strappo avvenuto con Fortress ed Elliot è difficilmante ricucibile.
Alcune condizioni poste dai fondi stavano strette alla stessa
banca.L'incontro avvenuto ieri a Milano (e in parte in conference
call) e organizzato da Quaestio (Sgr che gestisce Atlante 2)
avrebbe fatto il punto proprio su questa questione. Il Tesoro,
intanto, prosegue nel dire che la via che l'Italia sta percorrendo
per risolvere la situazione del Monte è in linea con le regole
Ue.
cce
(END) Dow Jones Newswires
June 23, 2017 05:40 ET (09:40 GMT)
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