Wall Street continua a trattare intorno alla parità dopo i dati macroeconomici del pomeriggio, in attesa dei discorsi dei banchieri centrali della Fed previsto oggi.

Il Dow Jones sale frazionalmente dello 0,01%, mentre l'S&P avanza dello 0,15% e il Nasdaq Composite dello 0,17%. In recupero i prezzi del petrolio che guadagnano lo 0,7% circa.

Per quanto riguarda i numeri macro, il Pmi manifatturiero Usa, nella lettura preliminare di giugno, è sceso a 52,1 punti dai 52,7 del mese precedente. Il dato, puntualizzano gli economisti di Ihs Markit, è sui minimi da nove mesi. Il Pmi servizi Usa invece è sceso a 53 punti, dai 53,6 del mese precedente, sui minimi da tre mesi.

Infine le vendite di nuove unitá abitative negli Usa sono salite a maggio del 2,9% a livello mensile a 610.000 unitá, battendo il consenso degli economisti a quota 580.000. Il dato di aprile è stato inoltre al rialzo da 569.000 a 593.000 unitá.

Per quanto riguarda invece gli stress test della Fed, "non c'è nessuna conseguenza reale nei risultati. Tutti le banche li hanno superati.

La domanda è a che punto sia ora il comparto. L'attesa per una qualche forma di deregolamentazione sostenuta da Trump non potrebbe essere piú alta. Le stesse banche stanno facendo una dura attivitá di lobby in questo senso e un certificato di buona salute da parte degli stress test aiuterá la loro causa", afferma William Hines, Investment Manager di Aberdeen Asset Management

Per l'esperto però è "tutto fuorchè una conclusione prevedibile.

Dobbiamo aspettare per vedere come andrá la seconda parte degli stress test la prossima settimana. Poi c'è il piccolo problema relativo al fatto che Trump riesca a far passare la deregolamentazione. Il presidente ha il sostegno di qualche figura di primo piano come il governatore della Fed Powell e del Segretario del Tesoro Mnuchin quindi ci sono buone probabilitá che abbia successo. Nessuno dovrebbe fare però i conti senza l'oste".

Tornando al petrolio, il prossimo passo logico per l'Opec è l'inclusione della Libia e della Nigeria nell'accordo di taglio della produzione durante l'incontro del comitato di monitoraggio dell'Organizzazione, previsto per il prossimo mese in Russia, commenta Vivek Dhar, strategist di Commonwealth Bank of Australia. L'esperto sottolinea come l'output di greggio di entrambi i Paesi, attualmente esentati dall'accordo del Cartello, sia aumentato parecchio. "Le due Nazioni" però "affermeranno che stanno producendo meno petrolio del loro potenziale".

Sul valutario il cambio euro/usd è tornato sopra 1,12 e tratta ora a 1,1203 con massimo intraday a 1,1205. Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è poco mosso all'1,336% e quello decennale al 2,16%.

alb

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June 23, 2017 10:46 ET (14:46 GMT)

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