Banche Venete: Gros-Pietro, operazione Intesa Sanpaolo necessaria
26 Giugno 2017 - 11:19AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'operazione attraverso cui Intesa Sanpaolo ha rilevato per un
euro Bpvi e Veneto Banca - le due banche venete a rischio di
risoluzione - è stata "necessaria" poiché "ha evitato un effetto
domino".
A dirlo è il presidente di Ca' de Sass, Gian Maria Gros-Pietro,
a margine di un evento a Torino. "A questo punto, l'unica
alternativa sarebbe stata quella della risoluzione", ha aggiunto il
banchiere, ipotesi che avrebbe comportato "l'immediato intervento
del Fondo di Risoluzione Interbancario per un ammontare stimato tra
12 e 13 miliardi di euro".
Il sistema di funzionamento di questo "ammortizzatore", ha
ricordato Gros-Pietro, prevede "un'immediata messa in carico da
parte di tutte le banche e - di conseguenza - una decurtazione
automatica del loro patrimonio di vigilanza".
Di qui si sarebbe potuto creare un pericoloso effetto domino,
poiché il drenaggio obbligatorio verso il Fondo "avrebbe
probabilmente messo in difficoltà un certo numero di istituti che
non avrebbero più avuto un patrimonio sufficiente" e avrebbero
quindi dovuto ricorrere a loro volta a aumenti di capitale per
riportarsi oltre la soglia di attenzione.
In seconda istanza, ha aggiunto il Presidente di Intesa
Sanpaolo, c'era un'altra necessità. Si trattava "di mettere in
sicurezza i risparmiatori, poiché c'erano oltre 20 miliardi di
depositi e più di 10 miliardi di obbligazioni non subordinate in
circolazione. A fronte di questi crediti", ha ricordato il
banchiere, "gli istituti in questione erano stati dichiarati in
dissesto dalla Bce".
ofb
(END) Dow Jones Newswires
June 26, 2017 05:04 ET (09:04 GMT)
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