Commercio: Ue; aumenta protezionismo, +10% ostacoli a scambi in 2016
26 Giugno 2017 - 4:05PM
MF Dow Jones (Italiano)
Gli esportatori europei hanno segnalato un aumento del 10% nel
solo 2016 del numero degli ostacoli agli scambi incontrati nella
loro attività e alla fine dello scorso anno si registravano 372
ostacoli agli scambi in oltre 50 destinazioni commerciali nel
mondo.
E' quanto evidenzia la relazione sugli ostacoli al commercio e
agli investimenti pubblicata oggi dalla Commissione europea, che
sottolinea come i 36 ostacoli introdotti nel 2016 potrebbero avere
ripercussioni su esportazioni dell'Ue, il cui valore ammonta
attualmente a circa 27 miliardi di euro.
La relazione evidenzia che la Commissione Ue, grazie alla sua
efficace strategia di accesso ai mercati, è riuscita lo scorso anno
a eliminare ben 20 diversi ostacoli che frenavano le esportazioni
europee.
"Assistiamo al diffondersi del flagello del protezionismo, che
colpisce le imprese europee e i loro lavoratori - afferma Cecilia
Malmstrom, commissaria europea responsabile per il Commercio - È
preoccupante che siano i Paesi del G20 ad applicare il maggior
numero di ostacoli agli scambi. Nel prossimo vertice del G20 ad
Amburgo l'Ue solleciterà i leader a uniformare i comportamenti alle
dichiarazioni e a opporsi al protezionismo. L'Europa non resterà a
guardare e non esiterà a impiegare gli strumenti disponibili nei
confronti dei paesi che non rispetteranno le regole".
Tra i Paesi che hanno istituito il maggior numero di ostacoli
all'importazione spiccano alcuni membri del G20: Russia, Brasile,
Cina e India guidano la classifica. Russia e India sono anche i
Paesi che hanno introdotto la maggior parte delle nuove misure
protezionistiche segnalate nel 2016; seguono Svizzera, Cina,
Algeria ed Egitto.
La Commissione difende con vigore le imprese europee
dall'intensificarsi delle tendenze protezionistiche; nel 2016 il
suo impegno si è tradotto in risultati tangibili: è riuscita a
ripristinare condizioni commerciali normali in 20 diversi casi che
interessavano esportazioni Ue del valore di 4,2 miliardi di euro.
Corea del Sud, Cina, Israele e Ucraina guidano la classifica dei
Paesi di cui l'Ue ha contrastato con successo gli ostacoli agli
scambi.
Ad aver tratto il maggior beneficio dai recenti interventi
dell'Ue sono stati l'industria alimentare e delle bevande e i
settori automobilistico e dei cosmetici. Ad esempio, a seguito
dell'azione dell'Ue, la Cina ha sospeso gli obblighi in materia di
etichettatura che altrimenti si ripercuoterebbero negativamente
sulle esportazioni di prodotti cosmetici dell'Ue il cui valore
ammonta a 680 milioni di euro; la Corea ha accettato di allineare
le sue norme relative alle dimensioni dei sedili delle automobili a
quelle internazionali e Israele ha consentito a imprese di tutta
l'Unione di chiedere l'autorizzazione a immettere in commercio e a
esportare i loro prodotti farmaceutici.
com/rov
(END) Dow Jones Newswires
June 26, 2017 09:50 ET (13:50 GMT)
Copyright (c) 2017 MF-Dow Jones News Srl.