Imprese: internazionalizzazione omogenea in Lombardia (Confindustria)
28 Giugno 2017 - 12:36PM
MF Dow Jones (Italiano)
In Lombardia le imprese si contraddistinguono per l'elevato
tasso di internazionalizzazione, omogeneo in tutti i territori.
Sono dinamiche e flessibili nell'adattarsi ai nuovi mercati e
prediligono forme di internazionalizzazione 'leggera'. I mercati di
destinazione preferiti sono Germania, Francia e Spagna, mentre
Russia, India e Iran sono i Paesi in cui ambiscono a espandersi nei
prossimi anni.
Sono questi, si legge in una nota, i principali risultati emersi
dall'indagine 'Strategia di Internazionalizzazione, Commitment e
Performance delle Pmi lombarde', realizzata da Confindustria
Lombardia, con il contributo scientifico di Sda Bocconi. Lo studio
ha coinvolto un campione di circa 1200 imprese con l'obiettivo di
definire le strategie internazionali perseguite dalle imprese
lombarde, valutare propensione e performance e individuare le
esigenze di servizi e supporto.
Nel dettaglio, l'indagine ha evidenziato un grado di
internazionalizzazione omogenea in tutti i territori: dal 49,9% di
vendite all'estero sul totale delle imprese di Varese, al 35,3% del
mantovano. Sul podio anche Cremona (49,8%) e Brescia (47,1%). I
comparti industriali più internazionalizzati risultano essere i
settori dei mezzi di trasporto (60,3%), dei macchinari (58,3%) e
altro manifatturiero (46,9%).
Le modalità di internazionalizzazione cambiano in base alla
dimensione dell'azienda: le piccole imprese (il 34,4%) preferiscono
la politica della concentration, con focus su un numero limitato di
Paesi di destinazione per economizzare le risorse, prevalentemente
associata all'export, mentre le medio-grandi (31,6% e 34,9%)
preferiscono lo spreading, ossia la presenza diffusa in numerosi
Paesi anche con piccole quote di mercato, accompagnata da
investimenti diretti e presenza commerciale o produttiva.
Il commitment - mix di risorse finanziarie, conoscenza
dell'attività internazionalizzazione, patrimonio di esperienze
pregresse e rete di contatti locali - contribuisce positivamente al
successo internazionale. Le piccole imprese, che hanno livelli più
bassi di commitment sono però, al tempo stesso, quelle che si
internazionalizzano più velocemente.
Inoltre, secondo lo studio, una caratteristica delle imprese
lombarde è l'aumento delle cosiddette 'born global' (aziende che
raggiungono il 25% di vendite all'estero sul fatturato aziendale
nei primi 3 anni di attività), che rappresentano il 34% del
campione. Sono nate a partire dal 2000, trasversali a tutti i
comparti industriali e classi dimensionali e si caratterizzano per
le loro politiche d'internazionalizzazione aggressive.
Le imprese lombarde, infine, presentano una redditività maggiore
della media italiana: il ROA (Return on Assets) del campione nel
2015 è stato del 5,3%, contro il 4% nazionale censito da Cerved
nello stesso anno. La politica di spreading è più redditizia della
concentration, in tutte le classi dimensionali, ma il ROA premia le
imprese che attuano politiche che combinano le due strategie.
Quest'ultime hanno un ROA del 6,5%, i concentrator del 4,2% e gli
spreader del 4,9%.
com/cos
francesca.costantini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
June 28, 2017 06:21 ET (10:21 GMT)
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