Banche: Pwc, mercato Npl in Italia può superare 60 mld in 2017
04 Luglio 2017 - 2:43PM
MF Dow Jones (Italiano)
I volumi delle transazioni nel 2017 potrebbero raggiungere e
superare quota 60 miliardi di euro, interessando portafogli di bad
loans (sofferenze) ma anche altre tipologie di non performing loans
tra cui, in particolare, il segmento sempre più attuale degli
unlikely to pay (inadempienze probabili).
E' quanto emerge dall'ultima edizione dello studio di PwC "The
Italian NPL Market - The Place To Be". Secondo l'indagine,
starebbero arrivando sul mercato portafogli focalizzati su segmenti
specifici, tra cui posizioni con sottostanti misti, performing e
deteriorati e iniziative di sviluppo immobiliare.
"Il mercato italiano dei Npl è in una fase evolutiva e dinamica,
spinta dalla impellente necessità di trovare soluzioni decisive
che, da un lato, consentano alle banche di ridurre i volumi di
esposizioni deteriorate e dall'altro permettano loro di
focalizzarsi sulle priorità strategiche", spiega Pier Paolo
Masenza, Financial services deals leader di PwC. "Le operazioni
straordinarie di ristrutturazione cui stiamo assistendo, come le
recentissime disposizioni urgenti per la liquidazione di Banca
Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nonché i piani strategici di
deleverage aventi ad oggetto i portafogli di Npl delle banche
maggiori, confermano il momento topico che sta vivendo il mercato.
Situazioni diverse di natura variegata che alla fine, insieme,
genereranno quest'anno volumi di transazioni Npl (inclusivi di
asset class miste, si veda il peso crescente degli Utp) superiori
ai 60 miliardi".
Dopo aver raggiunto il valore record di 341 miliardi a fine
2015, nel corso del 2016 il volume complessivo di Npl ha registrato
un significativo decremento, attestandosi a 324 miliardi a fine
esercizio. Nonostante questo, resta ancora oggi il livello più alto
in Europa.
Nel dettaglio i gross bad loans - circa il 62% del totale Npl -
si sono mantenuti stabili nel corso del 2016, attestandosi a fine
anno a 200 miliardi, mentre i valori netti ammontano a ?87
miliardi, in diminuzione di 2 miliardi rispetto a fine 2015, con il
bad loan coverage ratio che migliora di un punto percentuale pari
al 56,5% a fine 2016.
I segmenti dei crediti unlikely to pay e past due sono invece
diminuiti rispettivamente a 117 miliardi (da 127 miliardi a fine
2015) e 7 miliardi (da 14 miliardi del 2015).
Tra gli eventi significativi del primo semestre, la società
segnala la cessione da Uci di 17,7 miliardi a due veicoli costituti
rispettivamente da Fortress Investment group e Pimco, con una quota
di minoranza mantenuta dall'istituto cedente. Oltre che la cessione
di un portafoglio Npl misto garantito/chirografario di 2,5 miliardi
da parte di Intesa Sanpaolo al fondo Crc, piuttosto che la cessione
di un portafoglio di 750 milioni di Banco Bpm ceduto ad
Algebris.
L'outlook per il secondo semestre mostra un panorama molto
variegato e dinamico, con volumi complessivi che su base annuale
prevediamo raggiungeranno e supereranno quota 60 miliardi di euro
grazie ai numerosi portafogli oggi già in fase, più o meno
avanzata, di preparazione ed interesse da parte del mercato.
Come disposto dal Decreto emesso dal governo il 25 giugno, le
esposizioni deteriorate di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca
(cumulativamente 16,8 miliardi a fine 2016) saranno cedute alla Bad
Bank pubblica Sga che provvederà poi alla loro liquidazione. Anche
il processo di deleverage delle sofferenze di Mps (29,4 miliardi a
fine 2016) è in corso e attualmente è stata data esclusiva al Fondo
Atlante. Vi è poi lo stock di Npl (10,3 miliardi) delle "quattro
banche" ceduti nel 2015 alla Bad Bank REV, che potrebbero trovare
investitori nel mercato già durante questo anno. Banco Bpm ha
inoltre in fieri la cessione di un portafoglio Npl unsecured di
debitori del segmento Pmi per un ammontare di 2 miliardi. Infine,
anche Carige dovrebbe nel 2017 liquidare parte delle sue
esposizioni in sofferenza, attualmente pari a 3,7 miliardi.
"Le disposizioni del regolatore sono state decisive, si vedano
gli enormi impatti organizzativi e di mercato che le linee guida
BCE piuttosto che il principio contabile IFRS9, di prossima
applicazione, stanno generando tra gli operatori del mercato:
banche, investitori e servicers", osserva Fedele Pascuzzi, Business
recovery services leader di Pwc. "Questi ultimi sempre più
assumeranno un ruolo primario e forniranno un contributo decisivo
in relazione all'urgenza di efficientare e normalizzare il fenomeno
italiano dei Npl. Da rilevare inoltre il peso assunto dai crediti
Unlikely To Pay che, se inferiori alle sofferenze in termini di Gbv
(117 miliardi contro 200), hanno ormai raggiunto e superato le
sofferenze in termini di Nbv (circa 87 miliardi). Il rinnovato
effort industriale nella gestione degli Npl richiesto dal
regolatore, insieme al nuovo trend di portare sul mercato anche
posizioni Utp, impatteranno significativamente sulla gestione e sui
volumi di questa classe di crediti".
com/cce
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July 04, 2017 08:28 ET (12:28 GMT)
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