Il permanere dei nodi strutturali che caratterizzano gran
parte delle aree meridionali, contribuendo ad ampliare il gap
con il resto
d'Italia, rende sempre più urgente l'individuazione di una
politica
economica idonea a rilanciare lo sviluppo produttivo e a
riavviare
processi di crescita virtuosi del Mezzogiorno, a partire
dalla
valorizzazione delle risorse e delle opportunità presenti in
ciascun
ambito locale. E' questa in sintesi la richiesta espressa oggi
da Rete
Imprese Italia nel corso di un'audizione sul Dl Mezzogiorno
presso la
Commissione Bilancio del Senato.
Come già più volte sostenuto, si legge in una nota, Rete Imprese
Italia
crede che lo sviluppo e l'occupazione del Sud debba passare
dallo sviluppo
del suo sistema imprenditoriale formato da imprese
artigianali,
turistiche, commerciali, dei trasporti e della logistica,
potenziando
tutta la filiera dei servizi, soprattutto alle persone. Per
questo Rete
Imprese Italia condivide la scelta del Governo di mettere a
sistema alcune
misure per favorire lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno,
soprattutto
per il sostegno al sistema imprenditoriale.
Infatti, con il decreto legge sul Mezzogiorno, il governo dà
seguito al
provvedimento adottato a dicembre 2016 con il quale sono state
introdotte
alcune norme in tema di ambiente, credito di imposta agli
investimenti, e
di sanità. Ed è apprezzabile che con questo provvedimento si
pongano le
basi, anche con significative risorse aggiuntive, per
incentivare la nuova
imprenditorialità giovanile, per l'istituzione di zone
economiche speciali
(ZES) con l'obiettivo di rilanciare il sistema logistico
nazionale e
favorire l'integrazione tra porti e imprese e proporre una serie
di misure
di semplificazione e velocizzazione degli investimenti pubblici
e privati.
Tuttavia, la prevista misura denominata "Resto al sud" che mira
a creare
nuova imprenditorialità - circa 100.000 nuove imprese potenziali
- prevede
sì delle agevolazioni ma, di fatto, esclude dai destinatari di
questi
incentivi settori importanti e trainanti dell'economia come il
turismo, il
commercio e i liberi professionisti, con il rischio di impedire
il
conseguimento di quell'obiettivo ambizioso.
Rete Imprese Italia ritiene, inoltre, ancora insufficiente lo
sforzo del
governo per il sostegno al sistema turistico dell'area
meridionale,
settore volano per la crescita del tessuto produttivo. Nel
provvedimento
mancano, infatti, misure ad hoc a supporto dello sviluppo ed
ammodernamento delle imprese del Mezzogiorno operanti nei
diversi
comparti, dalla ricettività alla ristorazione ed
intrattenimento, fino
alla intermediazione dei servizi turistici e alla nautica da
diporto.
Misure più che mai opportune per un'area che, seppur posizionata
al centro
del Mediterraneo, resta paradossalmente tra le meno
intensamente
valorizzate a scopo turistico.
Infine, sulle misure per l'occupazione, Rete Imprese Italia
ritiene
necessario che vengano chiarite le modalità di coinvolgimento
dei fondi
interprofessionali per la destinazione delle risorse per il
finanziamento
di programmi di riqualificazione e di ricollocazione per i
disoccupati
evitando solidarietà improprie in quanto tali fondi sono
destinati
esclusivamente al finanziamento di programmi di formazione per
i
lavoratori dipendenti.
com/gug
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July 04, 2017 12:24 ET (16:24 GMT)
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