"Serve una strategia europea sugli Npl". Lo sostiene
Victor Costancio, vicepresidente della Bce in un intervento al
Sole 24 Ore
spiegando che "uno dei problemi più urgenti per le banche
dell'area
dell'euro è costituito dai quasi 1.000 miliardi di euro di
crediti
deteriorati (non-performing loans, Npl) nei loro bilanci.
L'incidenza
degli Npl è diminuita gradualmente nella media dell'area
rispetto al picco
dell'8% raggiunto nel 2013, ma resta ancora pari al 6% e le
differenze tra
Paesi sono pronunciate: in 6 di questi rimane superiore (e in
alcuni casi
significativamente superiore) al 10%. La questione non riguarda
solo le
banche. Il rovescio della medaglia degli Npl è l'eccesso di
indebitamento
nel settore sia delle famiglie, sia delle imprese e questo
rappresenta una
sfida macroeconomica, in quanto le banche limitano l'offerta di
credito e
le imprese in difficoltà riducono gli investimenti, il che a sua
volta
frena la crescita dell'economia".
Secondo Costancio, "la risoluzione degli Npl, benché non sia una
panacea
per tutte le difficoltà del settore bancario, potrebbe
offrire
benefici significativi", anche se "i suoi effetti non sono
facili da
stimare". E' quindi essenziale trovare una soluzione al problema
degli
Npl, ma dobbiamo riconoscere che ci vorrà del tempo e che
nessuno
strumento da solo costituirà verosimilmente la ricetta magica.
Piuttosto,
servirà una strategia articolata comprendente una molteplicità
di
strumenti", osserva.
"La Bce - annuncia - è già al lavoro e ha formulato linee guida
chiare
per le banche sottoposte alla sua vigilanza diretta. Tuttavia,
l'azione di
vigilanza non è di per sé sufficiente". Anche il settore privato
e le
autorità nazionali ed europee hanno un ruolo da svolgere. In
sintesi "le
autorità europee e nazionali dovrebbero varare una strategia
articolata
che combini una serie di strumenti adatti ad affrontare in modo
efficace
il problema degli Npl in Europa. Un aspetto essenziale di tale
strategia
sarà l'allineamento degli incentivi tra le parti interessate:
banche,
investitori e autorità. Diversi strumenti appaiono
particolarmente
promettenti. Le società di gestione di attivi (asset management
companies,
Amc) nazionali, quando sono state strutturate correttamente,
sono riuscite
ad alleviare l'onere degli Npl delle banche e recuperare valore
dagli
attivi. Un modello per le Amc nazionali nell'area dell'euro
farebbe
risparmiare tempo e denaro alle autorità. Oltre a chiarire nel
dettaglio
come le Amc possono essere rese compatibili con il quadro
giuridico
dell'Unione europea, tale modello dovrebbe individuare le
migliori prassi
internazionali per aspetti fondamentali delle Amc quali le
categorie di
attività idonee, i requisiti di partecipazione, la valutazione
degli
attivi, la struttura patrimoniale e di finanziamento e la
governance.
In aggiunta alle Amc, gli schemi di cartolarizzazione hanno
anch'essi il
potenziale di imprimere un impulso al mercato secondario degli
Npl, ma
possono richiedere interventi pubblici che segnalino la
determinazione dei
governi a procedere con riforme strutturali atte a migliorare
le
valutazioni degli attivi. "Occorrerebbe altresì esplorare a
fondo le
possibilità offerte da piattaforme di negoziazione o stanze
di
compensazione per gli Npl, anche a livello dell'area dell'euro,
per
accrescere la trasparenza di questi ultimi e stimolare le
transazioni. Per
essere efficaci, però, tutte queste opzioni richiedono una
considerevole
spinta verso l'attuazione di riforme strutturali connesse alle
azioni
esecutive sui crediti e la riduzione delle asimmetrie di
informazione. Se tali misure diventeranno credibili, gli
investitori
riconosceranno il cambiamento nell'impostazione delle politiche
e
dovrebbero in ultima istanza essere disposti a pagare prezzi più
elevati
per gli Npl", osserva.
"La Commissione europea ha recentemente annunciato che formulerà
una
proposta per una strategia di gestione degli Npl articolata e
coordinata,
comprensiva di un modello per le Amc nazionali. Sarà a quel
punto
indispensabile che tutte le autorità competenti agiscano con
tempestività
e decisione per attuare le misure necessarie a superare il
problema degli
Npl, rafforzando così la ripresa europea in corso. Per ottenere
tali
benefici occorre impegnarsi a fondo, su molti fronti. Tuttavia
soluzioni
parziali o ulteriori ritardi non costituiscono opzioni
praticabili se
vogliamo affrontare l'onere degli Npl ed evitare un nuovo
accumulo di
crediti deteriorati in futuri episodi di rallentamento
ciclico
dell'economia", conclude.
pev
(END) Dow Jones Newswires
July 05, 2017 03:03 ET (07:03 GMT)
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