Bim: pressing Autorità per cessione rapida; via a data-room (fonti)
10 Luglio 2017 - 05:35PM
MF Dow Jones (Italiano)
Entra nel vivo la cessione di Banca Intermobiliare (Bim). Mentre
cresce il pressing dei commissari liquidatori di Veneto Banca e
delle autorità di Vigilanza bancaria per vendere nel minor tempo
possibile quella che è considerata la cassaforte dei risparmi della
borghesia piemontese, l'istituto ha avviato il processo formale con
l'allestimento della data-room attraverso cui metterà a
disposizione dei potenziali acquirenti un vasta quantità di dati
riservati e confidenziali.
E' quanto hanno riferito due fonti a MF-Dowjones. Nonostante non
sia prevista una scadenza perentoria, l'obiettivo - ha aggiunto una
di queste - è arrivare alla vendita entro la fine del 2017. Entro
il 31 dicembre l'auspicio è che il processo di cessione sia
concluso già con tutte le autorizzazioni del caso.
La posizione di Bim, fino a pochi giorni fa controllata da
Quaestio Sgr (in quanto azionista pressoché unico di Veneto Banca)
al 71% direttamente e al 9% come pegno Consob, oggi è quanto meno
singolare.
L'istituto di Montebelluna (insieme alla consorella Bpvi) è
stato infatti posto in liquidazione coatta amministrativa e l'asset
è stato escluso dal perimetro delle attività performanti acquisite
da Intesa Sanpaolo.
Come ha sottolineato Bim in una comunicazione ufficiale di
qualche gorno fa, è errato accostare il nome della banca alla
galassia della bad bank in cui sono finiti gli asset non
performanti che lo Stato accompagnerà alla liquidazione vera e
propria.
Per tutti i motivi ricordati occorre essere celeri nel cambio di
proprietà. I passaggi sono quelli formali previsti da tutte le
operazioni di questa natura: con l'apertura della data-room sono
attese le prime manifestazioni di interesse; successivamente si
arriverà alla definizione delle offerte non vincolanti, poi di
quelle vincolanti. Ufficialmente, come detto, un timing ancora non
c'è, ma si parla di pochi mesi. Una deadline abbastanza stringente
che potrebbe mettere in difficoltà i venditori sul fronte del
prezzo richiesto.
L'istituto, che ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 mln
(era di 19,88 mln nel 2015), ha avviato nel 2017 un profondo
processo di turnaround. Da inizio anno la prima linea è stata in
gran parte rinnovata: sono cambiati 11 manager su 15. Avviato anche
il processo di modifica dell'outsourcing informatico e la cessione
di Bim Suisse (per quest'ultima è stato prorogato il periodo di
esclusiva a Banca Zarattini fino a fine luglio).
I numeri del primo trimestre hanno peraltro mostrato una certa
verve a livello tendenziale. La perdita di periodo si è ridotta a
2,033 mln e il margine di intermediazione è cresciuto del 2% a
21,975 mln, pur a fronte di una raccolta calata del 2,3% a 9,161
miliardi. Il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti
verso clientela è salito leggermente al 36,4%, dal 35,1% di fine
anno. Il Cet1 fully a fine marzo è invece salito all'11,65% (11,52%
a fine 2016), mentre il Total Capital Ratio è migliorato di 23
punti base attestandosi all'11,54%.
cce/ofb
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
July 10, 2017 11:20 ET (15:20 GMT)
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