Dal 2015 al 2016 i gruppi bancari hanno aumentato in misura considerevole la dimensione media in termini di totale degli attivi. Tale crescita è avvenuta sia per linee interne sia per effetto di fusioni e acquisizioni. L'incremento si è concretizzato in tutte le principali aree geografiche, ma in misura più significativa in Cina (+271%) rispetto a Stati Uniti (+64%), Giappone (+61%) ed Europa (+34%).

E' quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio studi di Mediobanca condotta sui risultati economici e la struttura patrimoniale dei 66 maggiori gruppi bancari internazionali.

Lo sviluppo per linee esterne ha costituito, come detto, un fattore determinante nella crescita dimensionale dei gruppi bancari delle tre maggiori aree economiche mondiali. Nel periodo 2006-2015 si contano 22 'mega-merger', di cui 10 hanno riguardato le banche europee, 10 quelle statunitensi e 2 quelle giapponesi, si legge nello studio.

Nel decennio precedente, 1996-2005, le grandi fusioni erano state ben 49, di cui 36 concluse nel quadriennio 1998-2001. Di queste, 22 hanno riguardato le banche europee, 17 quelle degli Stati Uniti e 9 le banche giapponesi; una sola, l'acquisizione della Bankers Trust da parte della Deutsche Bank nel 1999, ha interessato aree geografiche differenti.

Si può innanzitutto notare come le grandi operazioni abbiano riguardato esclusivamente gruppi bancari appartenenti alla stessa area geografica e, in ambito europeo, principalmente gruppi con sede nello stesso Paese.

Le uniche grandi acquisizioni transfrontaliere europee nel decennio sono state quelle dell'olandese Abn Amro Holding da parte di un consorzio costituito da Rbs (Gb), Fortis (Be/Nl) e Banco Santander (Es), avvenuta nel 2007 con una operazione che ha coinvolto quattro Paesi della Ue e della belga Fortis Bank da parte della francese Bnp Paribas nel 2009. Una descrizione per Paese di appartenenza delle operazioni che hanno riguardato le banche incluse nell'indagine si trova

I mega-merger sono stati effettuati per la gran parte attraverso scambi azionari. Il controvalore complessivo delle operazioni che hanno riguardato le banche europee dal 2006 al 2015 è stato di circa 181 miliardi di euro, di cui solo il 43% ha avuto contropartita per cassa.

L'acquisizione di Abn Amro Holding nel 2007 è stata anche quella che ha comportato il maggior esborso in denaro del decennio, circa 65,7 miliardi di euro, pari all'84% di tutte le uscite di cassa del periodo. Negli Stati Uniti, negli stessi anni, il controvalore l'acquisizione della Bankers Trust da parte di Deutsche Bank nel 1999, ha interessato aree geografiche differenti.

Negli Stati Uniti negli stessi anni il controvalore delle fusioni tra grandi banche è stato inferiore, pari a circa 147 miliardi di dollari (108 miliardi di euro calcolati a cambi storici), con un esborso di denaro pari ad appena il 13% del totale. Le fusioni tra le banche giapponesi sono tutte avvenute con scambio di azioni.

cce

 

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July 13, 2017 09:30 ET (13:30 GMT)

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