Gli stati membri devono infliggere sanzioni penali adeguate agli autori di illeciti che pregiudicano gli interessi finanziari dell'Unione, tra cui le frodi all'Iva gravi.

Questo, in sintesi, l'obiettivo della direttiva del parlamento e del consiglio Ue 2017/1371 del 5 luglio 2017, pubblicata il 28 luglio 2017 nella G.U.U.E. serie L 198.

Adesso - spiega ItaliaOggi - la palla passa agli stati membri, che hanno due anni di tempo per recepire le disposizioni, che dovranno essere applicate a decorrere dal 6 luglio 2019, in modo da armonizzare il diritto penale in materia di tutela degli interessi finanziari ai sensi della Convenzione del 26 luglio 1995 (c.d. Convenzione Pif) per reagire efficacemente ed uniformemente alle condotte fraudolente più gravi. La direttiva, a tal fine, fissa infatti norme minime riguardo alla definizione di reati e di sanzioni in materia di lotta contro la frode e altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari comuni, ossia "tutte le entrate, le spese ed i beni" che sono coperti o acquisiti oppure dovuti in forza del bilancio dell'Ue o delle sue istituzioni.

red/ofb

 

(END) Dow Jones Newswires

August 03, 2017 02:51 ET (06:51 GMT)

Copyright (c) 2017 MF-Dow Jones News Srl.