Ubi B. ha chiuso il primo semestre con un utile al netto delle
componenti ricorrenti di 130 mln euro sintesi principalmente del
risultato di Ubi Stand Alone, pari a 155,4 milioni di euro, e di
quello delle 3 Banche Acquisite (Banca Etruria, Banca Marche e
Carichieti), pari a -25,4 milioni (al netto del riversamento del
badwill per +13,8 milioni).
Il semestre, spiega una nota, si e' chiuso per il Gruppo
allargato con un utile netto di 696 milioni, che include il
risultato di Ubi Banca Stand Alone per circa 111 mln e quello delle
3 Banche Acquisite per -27,7 milioni (al netto del riversamento del
badwill per +13,8 milioni). Il primo semestre si è chiuso per il
Gruppo allargato con proventi operativi a circa 1.739 mln,
riconducibili a Ubi Stand Alone per 1.626,3 milioni (+2,4% a/a), il
margine d'interesse si è attestato a 745,2 milioni, le commissioni
nette si sono attestate a 761,4 milioni, di cui 47,2 milioni
relativi alle 3 Banche Acquisite. Il risultato netto dell'attività
di negoziazione e copertura si è attestato a 148,8 milioni, di cui
151,3 attribuibili a Ubi Stand Alone. Gli altri proventi di
gestione si sono attestati a 58,8 milioni, di cui 5,5 milioni
conseguiti nelle 3 Banche Acquisite. Gli oneri operativi hanno
totalizzato 1.158,2 milioni, di cui 1.021,7 milioni relativi a Ubi
Stand Alone. Le rettifiche di valore nette su crediti si sono
attestate a 282,6 milioni, determinando un costo del credito
annualizzato di 64 punti base. Nel periodo sono stati
contabilizzati circa 99 milioni di rettifiche di valore netto per
altre attività e passività, essenzialmente legate alla svalutazione
dell'investimento nel Fondo Atlante per 89,3 milioni da parte di
Ubi Stand Alone. Le imposte del periodo si sono attestate a 79,4
milioni, definendo un tax rate del 40,81%.
Per quanto riguarda il secondo trimestre, si e' chiuso con un
risultato positivo di 629 milioni: le 3 Banche Acquisite vi hanno
concorso con un risultato negativo di 27,7 milioni (al netto del
riversamento del badwill per 13,8 milioni), mentre Ubi Stand Alone
ha realizzato un utile netto di 43,8 milioni. Dal punto di vista
congiunturale, i proventi operativi hanno totalizzato 940,8
milioni, di cui 112,8 milioni di pertinenza delle 3 Banche
Acquisite e 828,2 milioni di Ubi Stand Alone. Il margine
d'interesse migliora a 398 milioni per il Gruppo allargato, grazie
all'apporto delle 3 Banche Acquisite (54,5 milioni, pressoché
totalmente conseguiti nell'ambito dell'intermediazione con
clientela), mentre risulta sostanzialmente stabile a 343,5 milioni
il margine d'interesse generato da Ubi Stand Alone. Le commissioni
nette si attestano a 410,5 milioni, di cui 47,2 milioni rivenienti
dalle 3 banche Acquisite. Il risultato dell'attività finanziaria
totalizza 83,4 milioni, di cui -2,6 milioni dalle Nuove Banche per
effetto prevalentemente della cessione di crediti, e circa 86
milioni da Ubi Stand Alone. Il risultato della gestione
assicurativa, riferito alle 3 Banche Acquisite e al solo secondo
trimestre, si è quantificato in 4,1 milioni. L'analisi
congiunturale evidenzia nel secondo trimestre oneri operativi per
636,2 milioni, di cui 141,8 milioni riferiti alle 3 Banche Acqusite
(82,6 milioni il costo del personale, 49,8 milioni le altre spese
amministrative e 5,6 milioni le rettifiche su attività materiali e
immateriali) e 499,7 milioni al Gruppo stand alone. Inoltre 147,8
milioni di rettifiche di valore nette su crediti, fra i valori più
bassi degli ultimi anni, confrontandosi con i 134,8 milioni
rilevati nei primi tre mesi. Il costo del credito si è attestato
allo 0,63%, dallo 0,64% dei primi tre mesi. Infine, il periodo
registra, in relazione al progetto Banca Unica e al progetto di
integrazione delle 3 Banche Acquisite, oneri non ricorrenti per
11,6 milioni, già al netto di imposte e terzi.
Per quanto riguarda la qualità del credito, a fine giugno, lo
stock di crediti deteriorati lordi, pari a 14.141 milioni, si è
ridotto (-1,6% rispetto ai 14.374 del dicembre 2016) e rappresenta
il 14.1% del totale crediti lordi. Nel dettaglio: in Ubi Stand
Alone lo stock lordo scende a 12.146 milioni dai 12.521 di fine
2016; nelle 3 Banche Acquisite lo stock lordo sale lievemente a
1.994 milioni dai 1.853 di fine 2016. I flussi lordi da crediti in
bonis a crediti deteriorati sono stati pari a 715,9 milioni nel
primo semestre dell'anno, e derivano dalla somma dei nuovi flussi
registrati in Ubi Stand Alone - in continua contrazione a 616
milioni - e dei flussi in entrata registrati nelle 3 Banche
Acquisite, pari a 100 milioni nel 2* trim 2017. Includendo i
crediti stralciati, la copertura del totale crediti deteriorati
sale al 48,8% (era il 44,6% a dicembre 2016). I crediti stralciati
ammontano a 2,4 miliardi. Lo stock di sofferenze nette ammonta a
4.050 milioni (4.075 a dicembre 2016). Includendo i crediti
stralciati, la copertura delle sofferenze si attesta a giugno 2017
al 59,2% (58,6% a dicembre 2016). Analoga dinamica caratterizza la
copertura delle sofferenze al netto dei crediti stralciati che
raggiunge il 46,3% a fine giugno 2017 (45,6% a fine dicembre 2016).
Per quanto attiene il profilo della raccolta, si segnala il
consolidamento della positiva evoluzione dell'aggregato di raccolta
totale core da clientela ordinaria attestatosi a 179 miliardi a
giugno 2017, rispetto a 176,1 miliardi a dicembre 2016. Più in
dettaglio, la raccolta diretta da clientela ordinaria, pari a 83,6
miliardi (86,3 miliardi a dicembre 2016). A giugno 2017, la
raccolta indiretta si conferma ottima interprete delle esigenze di
investimento della clientela e raggiunge i 95,8 miliardi di euro,
in crescita complessivamente di oltre 6 miliardi (+6,7%) da fine
2016 (+7,%1 in Ubi Stand Alone e +2,6% nelle 3 Banche
Acquisite).
L'esposizione del Gruppo verso la Bce a titolo di Tltro2 è
salita a 12,5 miliardi di euro, dai 10 miliardi ottenuti a giugno
2016; l'intero importo è riferito a Ubi Stand Alone.
In termini di indici patrimoniali, a fine giugno 2017 il CET1
ratio fully loaded è pari all'11,32%; il CET1 ratio phased in si
attesta all'11,42%; in ambedue i casi, l'incremento degli RWA -
dovuto all'inclusione delle 3 Banche Acquisite e alla crescita
degli impieghi in UBI (gli RWA si attestano a 69,2 miliardi a fine
giugno rispetto ai 59,2 miliardi relativi a UBI Stand Alone a fine
mazo2017) -, è stato compensato dalla crescita del CET1 derivante
dalla contabilizzazione del badwill, dall'aumento di capitale,
dalla vendita di un hedge fund e dal miglioramento della riserva
AFS. Sempre a fine giugno 2017, il Total Capital Ratio risulta
pari, in termini fully loaded, al 13,94%, e in termini phased in al
14,06%. Infine, il Leverage ratio ammonta fully loaded 5,61% e
phased in al 5,66%.
Secondo il management l'evoluzione del margine di interesse
nella seconda parte del 2017 rifletterà la rilevazione nel quarto
trimestre del beneficio una tantum previsto nell'ambito del
programma TltroII oltre che il positivo andamento dei volumi di
impiego e la progressiva riduzione del costo della raccolta da
clientela delle tre Banche Acquisite. Si prevede che le commissioni
nette nel secondo semestre 2017 continueranno a beneficiare del
processo di ricomposizione della raccolta totale a favore del
risparmio gestito. Proseguirà l'attento governo dei costi anche
grazie all'uscita prevista di circa 700 persone, di cui
oltre la metà nel 2017, sulla base dell'Accordo Sindacale
siglato nel mese di luglio. Si prevede di mantenere il trend di
riduzione del costo del credito complessivo di Ubi e delle 3 banche
acquisite rispetto al 2016. Si conferma infine la previsione di
integrazione delle Banche Acquisite nel rispetto dei tempi e degli
oneri di integrazione pianificati.
com/lab
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August 04, 2017 10:05 ET (14:05 GMT)
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