Credito Valtellinese ha chiuso il 1*semestre 2017 con una perdita netta di 195 milioni a fronte di un utile di 19 milioni di euro dello stesso periodo del precedente esercizio.

Il risultato della gestione operativa, si legge in una nota, ammonta a 109 milioni di euro, con un calo del 18,75% a/a. In diminuzione anche i proventi operativi che con 366 milioni di euro, hanno registrato un -7,7% rispetto al 1*semestre 2016.

Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo si è attestato a 1,5 miliardi di euro (1,7 miliardi al 31 dicembre 2016).

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, Creval può contare su un Cet1 al 10,8%, un Tier 1 allo 0,8% e un total capital ratio al 12,8%, tutti superiori ai minimi Srep.

Al 30 giugno 2017 i crediti verso la clientela si attestano a 16,9 miliardi di euro rispetto a 16,7 miliardi di euro a fine dicembre 2016, rideterminato al netto del portafoglio Elrond. Le nuove erogazioni totalizzano 1,1 miliardi di euro. La qualità del credito è in sensibile miglioramento (EL "expected loss" dell'erogato pari a 32 basis point relativamente al segmento "individuals", 47 bps per il "corporate" e 59 bps per le "imprese retail").

Alla chiusura del periodo i crediti deteriorati (Non-Performing Exposure, NPE), al netto delle rettifiche di valore, totalizzano 2,4 miliardi di euro rispetto a 3,2 miliardi a fine dicembre 2016. La riduzione è essenzialmente riconducibile alle cessioni effettuate nel periodo e principalmente all'operazione Elrond. Il coverage ratio dei NPE complessivi è pari al 41% (43%, inclusi write offs) rispetto a 41,5% a fine dicembre 2016. Nel dettaglio, le sofferenze nette si attestano a 0,6 miliardi di euro, con un coverage ratio pari al 61% (64% inclusi write offs). Le inadempienze probabili sono stabili a 1,6 miliardi di euro, con un coverage ratio del 29,8%, mentre poco più di 150 milioni di euro sono rappresentati da esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.

La raccolta diretta registra una consistenza di 20 miliardi di euro, in flessione del 5,1% rispetto a 21,1 miliardi di euro a fine dicembre 2016, principalmente per effetto della riduzione della raccolta da controparti centrali (Cassa di compensazione e garanzia). La raccolta "commerciale" evidenzia una leggera contrazione sul trimestre precedente, risentendo della dinamica negativa della raccolta obbligazionaria e dalla riduzione delle forme tecniche più onerose a favore del risparmio gestito.

La raccolta indiretta assomma a 11,7 miliardi di euro rispetto a 11,6 miliardi a fine dicembre 2016. La componente "under management" evidenzia una dinamica più accentuata (+2,9%), guidata dalla crescita della raccolta in fondi comuni e assicurativa.

Le attività finanziarie si attestano a 5,3 miliardi di euro. Di queste 4,6 miliardi di euro sono rappresentate da titoli di stato italiani, iscritti principalmente nel portafoglio AFS (Available for sale), con una duration di circa 3.18 anni, considerando la copertura del rischio di tasso. La riserva da valutazione sui titoli AFS, iscritta fra le poste del patrimonio netto al netto degli effetti fiscali, è negativa per 38 milioni di euro ed è pressoché integralmente riferita ai titoli governativi.

La posizione di liquidità è ampiamente positiva. La counterbalancing capacity a 3 mesi è pari a 4,1 miliardi di euro (di cui 3,7 miliardi unencumbered), pari al 14,7% del totale attivo. L'esposizione nei confronti della BCE per operazioni di rifinanziamento TLTRO2 (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) si attesta a 2,5 miliardi di euro.

I requisiti di liquidità - LCR e NSFR - sono ampiamente al di sopra dei minimi richiesti dalla normativa.

Nel primo semestre 2017 il margine di interesse si attesta 199 milioni di euro, in riduzione del 5,8% rispetto a 211 milioni di euro del primo semestre 2016, ma in sostanziale tenuta rispetto al primo trimestre 2017.

Le commissioni nette assommano a 142 milioni di euro, in crescita del 4,4% su base annua e del 10% sul primo trimestre 2017, trainata dalla significativa performance delle commissioni di gestione, intermediazione e consulenza (+ 18,2% su base annua). Le commissioni relative alla gestione dei conti correnti crescono del 5,9%, mentre sono in riduzione quelle relative all'area crediti.

Il risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto è positivo per 11 milioni di euro, rispetto a 36 milioni del corrispondente periodo 2016. La voce include le perdite, pari a 13 milioni di euro, per la cessione di crediti deteriorati - diversi dal portafoglio Elrond - concluse nel periodo.

Gli oneri operativi totalizzano 256 milioni di euro e sono in diminuzione del 2% sul corrispondente periodo del 2016. Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie assommano a 369 milioni di euro, 229 milioni dei quali si riferiscono all'operazione Elrond, mentre 31 milioni di euro costituiscono la svalutazione del fondo Atlante.

Gli utili da cessione di investimenti e partecipazioni e valutazione al fair value delle attività materiali includono la plusvalenza pari a 69 milioni di euro della cessione di un portafoglio di immobili strumentali nell'ambito dell'operazione di "sale & lease back" conclusa a fine giugno.

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August 04, 2017 12:03 ET (16:03 GMT)

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