I francesi di Vivendi temono che il governo italiano possa alzare, addirittura, il cartellino rosso. Hanno paura che palazzo Chigi, forte dei super poteri scritti nella legge sul "golden power", si spinga fino a vietare loro la conquista di Telecom Italia.

Lo scrive Repubblica spiegando che Vivendi, in una comunicazione formale al Governo, mette le mani avanti avvertendo che il ruolo crescente in Telecom Italia, "non è suscettibile di fondare l'esercizio di un vostro potere di veto". La comunicazione di Vivendi a palazzo Chigi è un complesso documento tecnico che affida le ragioni del gigante francese dei media, ora primo azionista in Telecom Italia al 23,94%, a due esperti di grido come il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese e il professor Andrea Zoppini. Il documento affronta in una chiave tutta giuridica la defenestrazione dell'ormai ex a.d. di Telecom I., Flavio Cattaneo: i francesi erano del tutto liberi di licenziare Cattaneo. Ma una simile prova di forza, secondo palazzo Chigi, è la pistola fumante. Può dimostrare cioè il controllo di fatto francese su Telecom Italia.

Cassese e Zoppini, i due consulenti di Vivendi, invece tengono il punto negando questa interpretazione: "né l'attribuzione di deleghe al presidente esecutivo de Puyfontaine - scrivono - né la nomina del dottor Genish a direttore operativo di Telecom Italia", né l'allontanamento di Cattaneo significano che Vivendi ha il comando nella società delle tlc. Questo valzer di manager e poteri, per i francesi rientra nel perimetro della semplice "direzione e coordinamento". In sostanza, è questa la motivazione che Vivendi erge in sua difesa: noi stiamo soltanto suggerendo una rotta di marcia a Telecom Italia, che sarà coordinata con le consorelle francesi tipo Canal Group, senza che questo configuri un dominio sulla società. I due consulenti elencano, poi, tutto quello che Vivendi non ha fatto: non ha fuso Telecom Italia con un'altra azienda; non ne ha trasferito "la sede sociale all'estero", nè ha cambiato "il suo oggetto sociale". In sintesi, Vivendi spiega che non ha fatto alcuna notifica a palazzo Chigi sul controllo in Telecom Italia, perché questo controllo non è mai stato acquisito. Quindi avverte: "non potete esercitare, contro di noi, alcun potere di veto".

rep/alu

 

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August 11, 2017 04:01 ET (08:01 GMT)

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