Casse: sindacato, rispettare scadenze di settembre per salvataggio
16 Agosto 2017 - 5:33PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il sindacato tiene alti i riflettori sul salvataggio delle tre
casse di risparmio in difficoltà (Rimini, Cesena e San Miniato) e
dice no a un estenuante prolungamento della trattativa.
"Sulle tre casse di risparmio si deve trovare una soluzione;
chiediamo vengano rispettate le scadenze di settembre per il
salvataggio".
A lanciare il monito, parlando con MF-Dowjones, è Giulio Romani,
segretario generale di First-Cisl e il riferimento è alla complessa
negoziazione per il passaggio delle banche a Credit Agricole
Italia.
Dello stesso avviso è Massimo Masi, segretario generale della
Uilca: "Mi auguro che la scadenza di metà settembre venga
rispettata, altrimenti potrebbero sorgere serie querelle con la
Bce", spiega il sindacalista che si dice favorevole all'operazione
dell'Agricole e nota che, in base al bacino dei dipendenti, ci
sarebbero le condizioni per intervenire esclusivamente attraverso
il ricorso al fondo esuberi e rispettando il meccanismo della
volontarietà.
La vicenda è talmente delicata che i riflettori non vengono
spenti nemmeno in queste torride giornate ferragostane.
A Rimini si stimavano a inizio anno 90 esuberi, 120-140 a San
Miniato. Ora di questi aspetti non si parla nemmeno più. Sono
prematuri: prima occorre trovare la quadra per la messa in
sicurezza delle casse col passaggio sotto l'ala di Credit Agricole;
solo allora il sindacato potrà avviare una trattativa col gruppo
bancario per salvaguardare l'occupazione.
Il problema principale del salvataggio risiede nel
deconsolidamento degli oltre 3 mld lordi di Npl (circa 1,3 mld
netti); i francesi sono infatti disponibili ad acquistare soltanto
banche con gli attivi ripuliti come ha fatto Intesa Sanpaolo con le
due popolari venete.
L'operazione, come spiegato da MF, potrebbe richiedere più tempo
del previsto perché nella cartolarizzazione mancano ancora
all'appello gli investitori della tranche mezzanine. Se infatti
sulla senior e sulla junior (destinata al fondo interbancario di
tutela dei depositi) non ci sono particolari preoccupazioni, la
fetta centrale della cartolarizzazione resta un cantiere aperto.
Atlante 2 può mettere a disposizione solo i 150 milioni rimasti nel
fondo a cui potrebbero aggiungersi altri 100 milioni nel caso in
cui Quaestio trovasse coinvestitori per la cartolarizzazione delle
good bank. Trovare altri investitori privati e chiudere
l'operazione non è impresa impossibile, ma potrebbe servire più
tempo rispetto alla scandenza del 15 settembre fissata
dall'Agricole. Anche perché, se lo schema volontario del fondo di
tutela dei depositi potrebbe fornire ulteriori 100 milioni,
mancherebbero ancora all'appello 300 milioni per finanziare la
mezzanina.
Per sbloccare l'impasse, già prima di Ferragosto, si stava
ragionando su una rivisitazione del perimetro del deal: l'Agricole
potrebbe concedere una dilazione per il deconsolidamento dei quasi
285 milioni di nuove sofferenze emerse dalla due diligence. Così
alleggerita la cartolarizzazione potrebbe andare in porto nei tempi
previsti e consentire così ai francesi (assistiti da Lazard, Bain e
BonelliErede) di mettere in sicurezza le tre banche entro la fine
dell'anno.
Fatto sta che la scadenza di metà settembre non dipende da
esigenze dei francesi: per chiudere l'operazione entro la fine
dell'anno bisogna mettere in conto i novanta giorni per
l'approvazione della Bce, senza contare che già nei risultati
semestrali i livelli patrimoniali delle casse di Rimini e San
Miniato potrebbero scendere sotto il minimo regolamentare.
Tra gli addetti ai lavori si teme una possibile discesa in campo
della Bce qualora questa scadenza dovesse slittare.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
August 16, 2017 11:18 ET (15:18 GMT)
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