Lavoro: Blink e Csc insieme per progetto 'abilitAzione'
05 Settembre 2017 - 11:15AM
MF Dow Jones (Italiano)
La maggioranza degli studenti delle Università italiane pensa
che le attuali soluzioni di formazione e orientamento al lavoro
offerte dagli atenei siano inadeguate a sviluppare strategie
funzionali a confrontarsi con l'incertezza del sistema lavoro. E
proprio l'incertezza, pur essendo elemento di dicotomia tra i
valori dei giovani e quelli della generazione dei genitori, non
sembra essere per i ragazzi necessariamente un freno ma anzi, in
certi casi, viene percepita come un'opportunità per esprimere la
propria abilità e costruire nuove occasioni di lavoro. Questo in
sintesi quanto emerge dall'attività di Blink, officina della
comunicazione rivolta a creare progettualità strategiche integrate,
nell'ambito del progetto abilitAzione che assieme al Centro di
Sperimentazione Cinematografica di Milano (Csc) ha voluto indagare,
con un gruppo di lavoro composto da 13 allievi, quale fosse la
percezione e in conseguenza la relazione che gli stessi hanno con
l'incertezza.
La premessa alla collaborazione tra le due realtà, si legge in
una nota, è stata infatti una recente ricerca condotta proprio da
Blink che ha visto coinvolti 80 studenti universitari, ripartiti in
10 differenti Atenei italiani del nord-ovest, con cui ha esplorato
il loro punto di vista in merito alla disoccupazione giovanile con
l'obiettivo di riflettere sulle attuali soluzioni universitarie in
tema di formazione e orientamento al lavoro. "La domanda che ci
ponevamo - afferma Cristiana Giacchetti, fondatrice di Blink, - era
se la medicina che il medico sta prescrivendo sia veramente quella
più adeguata per curare la malattia. E quindi, se sono i giovani ad
essere inabili nel costruire la propria professionalità o al
contrario se è la loro abilità ad essere discriminata dallo stesso
sistema formativo, visto che sapere di avere un'abilità non si
traduce d'emblée nel saperla agire, ancor di più in un mercato del
lavoro sempre più flessibile, imprevedibile e veloce, in cui le
regole precostituite mal si sposano con l'innovazione e dove è
necessario sapersi confrontare con il principio di incertezza."
Dall'indagine è emerso che il 42% del campione definisce
inadeguata l'attuale formazione accademica per la preparazione ad
affrontare il mercato del lavoro contro il 37% che la ritiene
adeguata, mentre il 68% degli studenti ha dichiarato che il
principale cambiamento del sistema lavoro rispetto alla generazione
dei genitori riguarda proprio la sfera dell'incertezza. Ancora, il
45% del campione ha indicato nell'assenza di strategie il tallone
di Achille al raggiungimento dei propri obiettivi e un 31% non sa
come mettere in azione ciò che sa fare. In sintesi questo significa
che le attuali soluzioni diffuse per avvicinare gli studenti al
mercato del lavoro, sempre secondo il campione interpellato da
Blink, non soddisfano l'esigenza di chi è prossimo a concludere il
ciclo di studi, bisogno che corrisponde con la necessità di sapersi
costruire una strategia. Quindi, non è certo un caso che questi
giovani abbiano ravvisato proprio nell'incertezza il principale
cambiamento rispetto al sistema lavoro affrontato dai loro
genitori.
Da queste premesse è nato il progetto "abilitAzione" che trova
nella recente collaborazione con il Centro Sperimentale di
Cinematografia (CSC) di Milano un importante presupposto per la sua
totale applicazione. Infatti abilitAzione è un progetto di
intervento formativo rivolto ad affiancare la didattica
universitaria con l'obiettivo di facilitare i giovani studenti
nella costruzione di identità professionali efficaci ed efficienti
per il sistema in cui agiranno, dando a ciascuno di loro gli
strumenti strategici per saper costruire e progettare la propria
professione in un sistema-lavoro mutevole e ignoto. L'esperienza
con il CSC ha consentito di verificare sul campo come lo stesso
contesto formativo possa orientare la relazione con l'incertezza
anche grazie alla costruzione di strategie più funzionali
all'inserimento nel mondo del lavoro. Grazie al mix di didattica e
committenza reale, il Centro Sperimentale di Cinematografia viene
descritto da uno studente come un "concentratore di esperienza
professionale" nel quale dare forma alla propria identità. Infatti
la mission del CSC, come evidenzia Bartolomeo Corsini, che dirige
la Sede Lombardia con Maurizio Nichetti, che ne segue la parte
artistica, è quella di formare "realizzatori di progetti video nel
campo del Cinema d'Impresa, passando dall'insegnamento degli
strumenti professionali a un'attività che viene definita di bottega
finalizzata all'apprendimento del mestiere, per arrivare, al terzo
anno, nel quale gli allievi maturano l'autonomia professionale con
un loro saggio di diploma."
Blink ha quindi creato un gruppo di lavoro con 13 allievi del
CSC, 10 ragazzi e 3 ragazze, per verificare sul campo la percezione
che gli stessi hanno dell'incertezza elaborando ognuno una metafora
cui seguiva la riflessione sulla propria abilità personale
nell'agire l'ignoto. E poi, a rappresentazione di quanto descritto,
ogni studente, grazie anche all'ausilio di 8 differenti oggetti tra
cui scegliere, interpretava la propria visione mettendosi di fronte
alla macchina fotografica e trasformandosi per un giorno da
osservatore a osservato. Il dialogo quindi come forma di
riflessione e costruzione prima, la rappresentazione corporea come
esperienza espressiva della propria abilità dopo, sono stati gli
elementi chiave dell'esperimento condotto che ha fatto emergere 13
riflessioni di inaspettata profondità e una propensione alla messa
in gioco di tutti gli studenti coinvolti. Volendo dare una sintesi
delle posizioni rappresentate, i ragazzi hanno espresso la
percezione dell'ambivalenza dell'incertezza, in quanto rischio o
insicurezza nei dubbi, ma insieme anche opportunità, arrivando
qualcuno addirittura a mostrarne la bellezza. Ad esempio il
'mediatore' Antonio, 27 anni di Napoli, ha definito l'incertezza
"un'oscurità ben illuminata". Lorenzo, cagliaritano 28enne, grazie
alla sua abilità di 'esploratore' si apre alla possibilità di
sperimentare l'incertezza che per lui è "un bosco in cui perdi il
sentiero per scoprire l'inesplorato". Altri hanno puntato
sull'allenarsi a essere pronti e sul mettersi in gioco,
consentendosi anche di fare quegli errori che costruiscono
l'esperienza e spostano il punto di vista. E' il caso del parmense
Alessandro la cui abilità è mettere in luce il sogno di altri e per
questo l'incertezza non può che essere "l'ascoltarsi da un'altra
prospettiva", oppure giocando ad affrontare l'incertezza "come se"
si fosse certi, continuare ad andare avanti e tracciare il proprio
percorso come per la 'riflessiva' Giulia, marchigiana doc, per la
quale "l'incertezza non è altro che saper agire l'incerto".
Il frutto di questo lavoro di ricerca congiunto, ribattezzato
"l'incertezza accertata" da cui sono scaturite 13 rappresentazioni
iconografiche firmate dal fotografo Francesco Pizzo che saranno
divulgate tramite i canali social di Blink e del CSC nel mese di
settembre, evidenzia come per i giovani studenti l'ignoto sia una
naturale condizione umana in cui superare i propri limiti oltre che
esperire le proprie abilità. L'esperimento con il CSC rappresenta
un primo importante tassello di altre iniziative del progetto
abilitAzione che prenderanno forma nell'autunno del 2017, grazie
anche alla collaborazione con una mentor company che, attraverso
una comunicazione strategica integrata, voglia sostenere
l'importante sfida di costruire la visione sul futuro del nostro
Paese.
com/mcn
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September 05, 2017 05:00 ET (09:00 GMT)
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