Proseguono le attività propedeutiche alla cessione di Banca Intermobiliare. Secondo quanto appreso da MF-Dowjones la strada dell'opa totalitaria non è l'unica percorribile da parte dei potenziali acquirenti per rilevare la private bank. Potrebbe infatti fare capolino anche l'ipotesi di un acquisto in esenzione da opa che tuttavia, come da prassi, dovrebbe essere approvato da Consob. Una fonte ha definito questa ipotesi plausibile, mentre un'altra l'ha indicata più che altro come un desiderata non semplice da realizzare.

L'autorità di Vigilanza di solito prende in considerazione l'esenzione da opa nei casi dettati dalla legge (articolo 106 del Tuf), cioè principalmente in operazioni di salvataggio. Bim, tuttavia, è un caso limite, in quanto il 71% di quest'ultima risulta tra gli attivi della liquidazione coatta amministrativa dell'ex azionista Veneto Banca. Ciò non toglie che questa pista potrebbe essere ancora esplorata.

In corsa sono rimasti il fondo inglese Attestor e il ri-assicuratore di Panama Barents-Re che, secondo indiscrezioni stampa, dovrebbero consegnare una nuova offerta ritoccata al rialzo entro fine settimana. Tenendo conto dell'opa, tali offerte dovrebbero essere appunto riviste al rialzo. Forse anche da qui viene la speranza di alcuni attori che si possa procedere con un'esenzione.

L'obiettivo rimane quello di stipulare il contratto di cessione della partecipazione di controllo entro la fine del mese di settembre 2017.

L'istituto, che ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 mln (era di

19,88 mln nel 2015), ha avviato nel 2017 un profondo processo di

turnaround. Da inizio anno la prima linea è stata in gran parte

rinnovata: sono cambiati 11 manager su 15. Avviato anche il processo di

modifica dell'outsourcing informatico e conclusa la cessione di Bim Suisse.

I numeri del primo trimestre hanno peraltro mostrato una certa verve a

livello tendenziale. La perdita di periodo si è ridotta a 2,033 mln e il

margine di intermediazione è cresciuto del 2% a 21,975 mln, pur a fronte

di una raccolta calata del 2,3% a 9,161 miliardi. Il rapporto tra

esposizioni deteriorate nette e crediti verso clientela è salito

leggermente al 36,4%, dal 35,1% di fine anno. Il Cet1 fully a fine marzo

è invece salito all'11,65% (11,52% a fine 2016), mentre il Total Capital

Ratio è migliorato di 23 punti base attestandosi all'11,54%.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

September 21, 2017 12:30 ET (16:30 GMT)

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