Bim: per cessione Opa non è unica strada percorribile (fonti)
21 Settembre 2017 - 6:45PM
MF Dow Jones (Italiano)
Proseguono le attività propedeutiche alla cessione di Banca
Intermobiliare. Secondo quanto appreso da MF-Dowjones la strada
dell'opa totalitaria non è l'unica percorribile da parte dei
potenziali acquirenti per rilevare la private bank. Potrebbe
infatti fare capolino anche l'ipotesi di un acquisto in esenzione
da opa che tuttavia, come da prassi, dovrebbe essere approvato da
Consob. Una fonte ha definito questa ipotesi plausibile, mentre
un'altra l'ha indicata più che altro come un desiderata non
semplice da realizzare.
L'autorità di Vigilanza di solito prende in considerazione
l'esenzione da opa nei casi dettati dalla legge (articolo 106 del
Tuf), cioè principalmente in operazioni di salvataggio. Bim,
tuttavia, è un caso limite, in quanto il 71% di quest'ultima
risulta tra gli attivi della liquidazione coatta amministrativa
dell'ex azionista Veneto Banca. Ciò non toglie che questa pista
potrebbe essere ancora esplorata.
In corsa sono rimasti il fondo inglese Attestor e il
ri-assicuratore di Panama Barents-Re che, secondo indiscrezioni
stampa, dovrebbero consegnare una nuova offerta ritoccata al rialzo
entro fine settimana. Tenendo conto dell'opa, tali offerte
dovrebbero essere appunto riviste al rialzo. Forse anche da qui
viene la speranza di alcuni attori che si possa procedere con
un'esenzione.
L'obiettivo rimane quello di stipulare il contratto di cessione
della partecipazione di controllo entro la fine del mese di
settembre 2017.
L'istituto, che ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 mln
(era di
19,88 mln nel 2015), ha avviato nel 2017 un profondo processo
di
turnaround. Da inizio anno la prima linea è stata in gran
parte
rinnovata: sono cambiati 11 manager su 15. Avviato anche il
processo di
modifica dell'outsourcing informatico e conclusa la cessione di
Bim Suisse.
I numeri del primo trimestre hanno peraltro mostrato una certa
verve a
livello tendenziale. La perdita di periodo si è ridotta a 2,033
mln e il
margine di intermediazione è cresciuto del 2% a 21,975 mln, pur
a fronte
di una raccolta calata del 2,3% a 9,161 miliardi. Il rapporto
tra
esposizioni deteriorate nette e crediti verso clientela è
salito
leggermente al 36,4%, dal 35,1% di fine anno. Il Cet1 fully a
fine marzo
è invece salito all'11,65% (11,52% a fine 2016), mentre il Total
Capital
Ratio è migliorato di 23 punti base attestandosi all'11,54%.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
September 21, 2017 12:30 ET (16:30 GMT)
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