Npl: Patuelli (Abi), meccanismo Bce penalizza economia reale
11 Ottobre 2017 - 6:59PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli sposa in pieno
la posizione espressa ieri dal consigliere delegato di Intesa
Sanpaolo
Carlo Messina in tema di Npl: le linee guida individuate dalla
Bce sulla
copertura delle sofferenze bancarie richiedono correttivi in
quanto
cozzano coi principi contabili internazionali e penalizzano
banche ed
economia reale.
Questo, in estrema sintesi, il pensiero del numero uno dell'Abi
che oggi
si trovava a Bruxelles per una serie di incontri - già
programmati - al
Parlamento Europeo e alla Commissione Europea che sono serviti
anche per
discutere dell'addendum Bce sottoposto alla consultazione
pubblica fino
all'8 dicembre.
L'obiettivo di contrazione dei non performing loans imposto
dalla Bce
"è corretto. Ci stiamo già lavorando e le richieste sono
sacrosante, ma
si tratta di un meccanismo che richiede correttivi", ha detto
ieri
parlando coi giornalisti a Vicenza Messina. Un pensiero che il
numero uno
dell'Abi condivide e rilancia.
Alcuni meccanismi proposti dalla Bce contrastano con i
principi
contabili internazionali: "non è una questione italiana, ma di
principi
contabili internazionali", spiega Patuelli.
Parlando con MF-Dowjones il numero uno dell'Abi entra nel
dettaglio: "Il
principio Ifrs9, che entrerà in vigore il 1 gennaio prossimo
innova lo Ias
39 e introduce il concetto di 'perdite attese lungo la vita del
credito'
che è diverso dal concetto di svalutazioni automatiche a tempo.
Pertanto
anche il Codice Civile italiano conferma la linea degli Ias
all'articolo
2.426 comma 8. Tale articolo spiega che i crediti vanno valutati
al
'valore del presumibile realizzo>> e quindi non con
automatismi basati sul
tempo'".
Patuelli sottolinea che l'ammontare di Npl si sta già contraendo
e
forzare la mano sui tempi sarebbe controproducente. Secondo gli
ultimi
dati Abi le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni
e
accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse)
a luglio
2017 sono fortemente scese collocandosi a 65,8 miliardi di euro
(toccando
il valore più basso da marzo 2013); un valore in riduzione sia
rispetto
ai 71,2 miliardi del mese precedente sia rispetto al dato di
dicembre
2016.
In particolare, spiega il bollettino mensile dell'Abi, la
riduzione è
di 23 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze
nette
raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto
sofferenze nette su
impieghi totali si è ridotto a 3,82% a luglio 2017 (era 4,89% a
fine
2016). Secondo il presidente dell'Abi Antonio Patuelli il
crollo
dell'ammontare delle sofferenze nette testimonia il forte
impegno delle
banche in Italia "che prosegue e produrrà ulteriori
riduzioni".
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
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October 11, 2017 12:44 ET (16:44 GMT)
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