Spunta l'ipotesi del riparto di azioni di nuova emissione nella tranche di aumento di capitale da 60 milioni di Banca Carige riservata ai portatori di titoli che hanno partecipato all'azione

di liability management exercise (e tra cui spiccano i big Intesa Sanpaolo Vita, Generali Ass. e UnipolSai).

"Nel caso in cui l'offerta di azioni di nuova emissione nel contesto

della tranche riservata ai portatori di titoli subordinati risultasse

inferiore alle richieste pervenute, si procederà al riparto di azioni di

tali nuova emissione tra gli aventi diritto in proporzione a quanto

richiesto da ciascuno di essi rispetto all'ammontare complessivo delle

adesioni alla tranche riservata di aumento", scrive nero su bianco la banca nel verbale di riunione del Cda.

"Credo che a questo punto si possa dire che Intesa Sanpaolo, Unipol e Generali Ass. utilizzeranno l'equity kicker per seguire l'operazione" di aumento di capitale al via mercoledì "e per difendere loro posizione", ha detto ieri l'a.d. dell'istituto ligure Paolo Fiorentino ai microfoni di Class-Cnbc, televisione del gruppo Class E. che insieme a Dowjones&co controlla questa agenzia.

In ordine sparso sono arrivate in questi giorni aperture dai tre bondholder che hanno partecipato all'operazione di liability management exercise convertendo bond subordinati in bond senior e riservandosi così un posto in prima fila alla partecipazione all'aumento per questa tranche riservata. E' quindi lecito attendersi che, nell'ottica di non far perdere valore all'investimento fatto, si proceda in questa direzione. Tuttavia non si conosce ancora con certezza l'ammontare che i player intendono convertire in equity.

L'apertura più nitida al momento sembrerebbe quella di Intesa Sanpaolo

Vita che convertirebbe una parte - sebbene di importo marginale - del bond da 35 milioni di euro in equity (a Intesa Sanpaolo Vita, faceva capo, un Lower Tier 2 da 50 milioni che aveva convertito in senior in occasione dell'Lme). Difficile che Unipol non proceda nella medesima direzione, andando a rompere l'asse degli obbligazionisti, (Unipol era stata la prima dei tre big ad aprirsi sull'ok all'operazione di Lme ("Unipol guarda con favore lo sforzo degli azionisti della banca e del gruppo manageriale di Carige nel nuovo piano intrapreso ed è orientato ad aderire al piano di Lme", spiegavano fonti vicine al gruppo a fine settembre). Non vanno dimenticati poi gli intensi contatti tenuti dal management di Carige con il gruppo assicurativo anche dopo l'adesione all'Lme.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

November 21, 2017 05:19 ET (10:19 GMT)

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