"In Fca abbiamo sempre creduto in uno scenario aperto, dove le scelte rimangono multiple, dove si continua a lavorare a tutte le alternative possibili e disponibili. Ed è esattamente quello che stiamo facendo. Stiamo lavorando su tutte le diverse forme di auto elettrica: dagli ibridi leggeri a 48 volt, agli ibridi tradizionali, ai plug-in, ai sistemi totalmente elettrici".

Lo ha detto l'a.d. di Fca, Sergio Marchionne, alla firma del memorandum di intesa con Eni a Palazzo Chigi, aggiungendo che "cinque anni fa abbiamo lanciato la 500 elettrica in alcuni Stati americani, come la California, dove i regolamenti impongono la presenza di un livello minimo di veicoli a "emissioni zero". Siamo il costruttore che ha introdotto il primo minivan plug-in elettrico in Nord America, la Chrysler Pacifica Ibrida, che la scorsa settimana è stata nominata "la vettura verde più significativa dell'anno" oltre che il "migliore ibrido" dalla rivista specializzata Green Car Reports", ha proseguito.

In particolare, l'Italia ha "abbracciato le sfide della mobilità sostenibile" in maniera pragmatica e realista e "credo che sia un modello da seguire, oltre che un esempio quasi unico in Europa. In altri Paesi, stiamo vedendo favorire l'introduzione di alcune tecnologie a scapito di altre, senza tenere in considerazione l'impatto ambientale complessivo né la reale efficacia degli investimenti richiesti", ha osservato Marchionne.

"Al contrario, il Governo italiano ha scelto di rimanere tecnologicamente neutrale. Ha fissato obiettivi ambiziosi nella propria Strategia Energetica Nazionale, ma lasciando la libertà di raggiungerli sfruttando tutte le tecnologie disponibili, in modo combinato. Questo - ha continuato - significa adottare un approccio tecnologico, e non ideologico. Un approccio pragmatico, e non teoretico".

"Scegliere a priori "vincitori" e "vinti" nella gara delle tecnologie pulite è molto pericoloso", ha avvertito il numero Uno di Fiat Chrysler Automobile. "Il rischio è di puntare sul cavallo sbagliato, imporre per legge un monopolio tecnologico che potrebbe rilevarsi più dannoso che utile, e perdere nel frattempo opportunità enormi da esplorare. Questa è una gara in cui vince chi collabora, chi riesce a sviluppare le soluzioni più efficaci per raggiunge il massimo dell'efficienza energetica, trovando il giusto equilibrio tra costi e benefici", ha concluso.

pev

eva.palumbo@mfdowjones.it

 

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November 21, 2017 11:25 ET (16:25 GMT)

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