Corsa ad ostacoli per il piano di rilancio di Astaldi

costruito su un rafforzamento da 400 milioni, di cui 200 milioni di

aumento e 200 di strumenti finanziari. Nella manovra potrebbe aprirsi la

necessità di far posto a un nuovo socio-alleato.

Il general contractor romano, secondo quanto scrive Il Messaggero, ha

ingaggiato tre super consulenti: Enrico Laghi per la società, Luigi

Gubitosi per FinAst - finanziaria degli Astaldi che detiene il 52,53% del

capitale e il 69,02% dei diritti di voto- più l'avvocato Franco Gianni,

patron dello studio Gop. Finora il gruppo si è avvalso di Lazard e

BonelliErede. I tre super consulenti stamane terranno il primo summit per

elaborare la strategia rispetto al negoziato con le principali banche

(Intesa Sp, Unicredit, Banco Bpm, Bnp Paribas, Hsbc) che nelle ultime ore,

nel corso di conference call, hanno deciso di avvalersi di advisor per

l'attuazione del piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario varato

dal cda di una settimana fa. La rosa degli advisor finanziari comprende

Pwc, EY, Kpmg mentre Bcg dovrebbe compiere l'esame del portafoglio

commesse. Astaldi ha chiuso i nove mesi in rosso di 88 milioni a causa

della svalutazione del Venezuela (230 milioni) a fronte di ricavi in

crescita del 2% a 2,2 miliardi e con un ebitda in aumento del 6%a 302

milioni.

Tutta la negoziazione, prosegue il giornale, è work in progress, nessuna

ulteriore decisione è stata presa a parte il rafforzamento da 400 milioni.

Gli istituti vogliono la verifica della congruità del quadro complessivo

del gruppo alle prese con una fase delicata da superare. Sulla

ricapitalizzazione l'azionista di maggioranza ha manifestato il proprio

sostegno all'operazione.

Gli Astaldi però non avrebbero tutti i 104 milioni necessari per seguire

pro-quota il rafforzamento e avrebbero sondato gli istituti per un

prestito. Le banche però, hanno dato la disponibilità a concedere 120

milioni: a formare il consorzio di garanzia per coprire la tranche

riservata al mercato sul presupposto dell'impegno dei soci e a valutare la

revisione dei covenants della linea rcf da 500 milioni la cui scadenza va

allungata oltre il 2022. Sul tavolo c'è anche la revisione del bond high

yield al 2020.

In più stanno esaminando varie opzioni per gli strumenti da emettere per

200 milioni: un'ipotesi è un convertendo. In questo contesto il tassello

chiave è rappresentato dall'aumento per la tranche riservata

all'azionista. L'avvento di Laghi, Gubitosi e Gianni serve per creare una

soluzione sulla governance che mantenga la guida in capo ad Astaldi nel

caso in cui dovessero diluirsi sotto il 50%. Potrebbe aprirsi lo spazio

per qualche socio: si pensa a un fondo orientale infrastrutturale che

stipuli eventualmente un patto con la famiglia romana. Dal vertice di oggi

potrebbe essere più chiaro il cammino futuro, ancora fluido.

vs

 

(END) Dow Jones Newswires

November 22, 2017 03:28 ET (08:28 GMT)

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