Moody's prevede che i prezzi dell'energia elettrica all'ingrosso in Italia rimarranno compresi in un intervallo tra 42 euro e 47 euro per megawattora fino al 2022, rispetto all'attuale prezzo ad un anno di 52 euro/MWh. La tendenza prevista è ascrivibile alle attese di prezzo del gas e alla chiusura di capacità termoelettrica la quale verrà parzialmente compensata da una crescita modesta di capacità rinnovabile e da nuove interconnessioni con l'estero.

"Il margine di riserva in Italia diminuirà nei prossimi cinque anni, abbassandosi fino a circa il 10% entro il 2022. Questo riflette la chiusura di impianti termoelettrici e l'uscita del carbone dalla produzione elettrica entro il 2025, in linea con quanto annunciato dal Governo nella Strategia Energetica Nazionale 2017", afferma Alessandra Mac Donald, analista di Moody's. "Ci aspettiamo che la maggior parte della capacità a carbone verrà disconnessa nei prossimi dieci anni, poiché riteniamo che nei prossimi due o tre anni il Paese intraprenderà azioni preparatorie per garantire l'adeguatezza e la sicurezza del sistema quando il carbone non sarà più presente nel mix di generazione elettrica nazionale".

Nonostante la riduzione di capacità netta installata nel medio termine, Moody's prevede che le interconnessioni con Francia e Montenegro, la cui entrata in esercizio è prevista entro il 2020, conterranno la pressione al rialzo sui prezzi dell'energia elettrica.

Nel 2016, la penetrazione delle energie rinnovabili sui consumi finali lordi ha raggiunto il 17,6% in Italia, superando già l'obiettivo del 17% fissato per il 2020 in base alle direttive dell'Unione Europea. Nella Strategia Energetica Nazionale 2017, l'Italia punta ad un tasso di penetrazione delle rinnovabili più ambizioso, pari al 28%, da raggiungersi entro il 2030.

Moody's tuttavia prevede una crescita modesta della capacità rinnovabile rispetto ai livelli attuali, data la pressione al ribasso sugli incentivi derivante dall'adozione di sistemi di aste competitive fino al 2020. Considerata l'attesa evoluzione del mix generativo, Moody's prevede che, nel medio termine, i prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica in Italia continueranno ad essere legati principalmente al prezzo del gas.

L'agenzia di rating, prevede inoltre un calo dei ricavi di settore provenienti da incentivi poiché quelli in scadenza verranno solo parzialmente sostituiti dai nuovi. Questo rappresenta un rischio per società di generazione dell'energia elettrica come A2A (Baa3 stabile), Edison (Baa3 stabile) e Compagnia Valdostana delle Acque (Baa1 negativo) che hanno storicamente generato tra il 15% ed il 35% dell'Ebitda da incentivi. La loro esposizione, tuttavia, verrà mitigata da acquisizioni o da nuovi progetti nel settore delle rinnovabili. La dimensione aziendale e la diversificazione del business mix sono altri fattori che contribuiscono ad attenuare l'impatto del calo dei ricavi da incentivi.

alb

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November 22, 2017 06:14 ET (11:14 GMT)

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