Italia: Moody's; gas driver prezzi energia, meno incentivi rischio per A2A
22 Novembre 2017 - 12:29PM
MF Dow Jones (Italiano)
Moody's prevede che i prezzi dell'energia elettrica all'ingrosso
in Italia rimarranno compresi in un intervallo tra 42 euro e 47
euro per megawattora fino al 2022, rispetto all'attuale prezzo ad
un anno di 52 euro/MWh. La tendenza prevista è ascrivibile alle
attese di prezzo del gas e alla chiusura di capacità termoelettrica
la quale verrà parzialmente compensata da una crescita modesta di
capacità rinnovabile e da nuove interconnessioni con l'estero.
"Il margine di riserva in Italia diminuirà nei prossimi cinque
anni, abbassandosi fino a circa il 10% entro il 2022. Questo
riflette la chiusura di impianti termoelettrici e l'uscita del
carbone dalla produzione elettrica entro il 2025, in linea con
quanto annunciato dal Governo nella Strategia Energetica Nazionale
2017", afferma Alessandra Mac Donald, analista di Moody's. "Ci
aspettiamo che la maggior parte della capacità a carbone verrà
disconnessa nei prossimi dieci anni, poiché riteniamo che nei
prossimi due o tre anni il Paese intraprenderà azioni preparatorie
per garantire l'adeguatezza e la sicurezza del sistema quando il
carbone non sarà più presente nel mix di generazione elettrica
nazionale".
Nonostante la riduzione di capacità netta installata nel medio
termine, Moody's prevede che le interconnessioni con Francia e
Montenegro, la cui entrata in esercizio è prevista entro il 2020,
conterranno la pressione al rialzo sui prezzi dell'energia
elettrica.
Nel 2016, la penetrazione delle energie rinnovabili sui consumi
finali lordi ha raggiunto il 17,6% in Italia, superando già
l'obiettivo del 17% fissato per il 2020 in base alle direttive
dell'Unione Europea. Nella Strategia Energetica Nazionale 2017,
l'Italia punta ad un tasso di penetrazione delle rinnovabili più
ambizioso, pari al 28%, da raggiungersi entro il 2030.
Moody's tuttavia prevede una crescita modesta della capacità
rinnovabile rispetto ai livelli attuali, data la pressione al
ribasso sugli incentivi derivante dall'adozione di sistemi di aste
competitive fino al 2020. Considerata l'attesa evoluzione del mix
generativo, Moody's prevede che, nel medio termine, i prezzi
all'ingrosso dell'energia elettrica in Italia continueranno ad
essere legati principalmente al prezzo del gas.
L'agenzia di rating, prevede inoltre un calo dei ricavi di
settore provenienti da incentivi poiché quelli in scadenza verranno
solo parzialmente sostituiti dai nuovi. Questo rappresenta un
rischio per società di generazione dell'energia elettrica come A2A
(Baa3 stabile), Edison (Baa3 stabile) e Compagnia Valdostana delle
Acque (Baa1 negativo) che hanno storicamente generato tra il 15% ed
il 35% dell'Ebitda da incentivi. La loro esposizione, tuttavia,
verrà mitigata da acquisizioni o da nuovi progetti nel settore
delle rinnovabili. La dimensione aziendale e la diversificazione
del business mix sono altri fattori che contribuiscono ad attenuare
l'impatto del calo dei ricavi da incentivi.
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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November 22, 2017 06:14 ET (11:14 GMT)
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