B.Carige: nuove risposte da retail e istituzionali anche italiani su aumento (fonti)
05 Dicembre 2017 - 7:19PM
MF Dow Jones (Italiano)
I segnali incoraggianti sulla copertura dell'aumento di capitale
da 560 milioni di Banca Carige - a un giorno dalla chiusura
dell'operazione - sono proseguiti con nuove sottoscrizioni
provenienti dal retail e dagli investitori istituzionali ritenute
"soddisfacenti". Il mix tra istituzionali italiani ed esteri
sarebbe ben bilanciato.
E' quanto hanno riferito fonti a MF-Dowjones.
Anche la tranche da 60 milioni riservata ai bondholder che hanno
aderito all'operazione di Lme (per ora, in base alle informazioni
ufficiali, coperta per 45 milioni da Intesa Sanpaolo Vita, Generali
Ass. e Unipol) è ben avviata con altri obbligazionisti che -
secondo quanto ricostruito da questa agenzia - sarebbero
disponibili per la parte di competenza, coprendo così lo scarto di
15 milioni.
Ufficialmente, 130 milioni sono stati garantiti pro-quota dagli
azionisti storici (tra cui figurano Vittorio Malacalza, Gabriele
Volpi e Aldo Spinelli). Altri 130 milioni messi a disposizione
complessivamente dal Credito Fondiario, dalla Sga e da Chenavari
Investment Managers (che si è aggiudicato ieri la società di
credito al consumo Creditis e partecipa all'aumento dell'istituto
della Lanterna per un importo fino a 40 milioni). La cifra include
anche i 20 milioni di Volpi che ha partecipato all'aumento
pro-quota (6% circa) e salirà al 9,9% (come confermato ieri da
Compania Financiera Lonestar, la società ad esso
riconducibile).
Altri 35 milioni pro-rata sono stati messi sul piatto dal Fondo
Algebris (10 milioni) e da Banca Ifis. 45 milioni arrivano invece
dai tre bondholder - Intesa Sanpaolo Vita, Generali Ass. e
UnipolSai - che intendono aderire all'aumento per la parte di loro
competenza.
A questa somma (340 milioni complessivi) vanno aggiunti i 100
milioni che l'azionariato retail avrebbe già sottoscritto, come
riportato oggi da indiscrezioni stampa.
Ancora non è noto se e quanto altri potenziali investitori (sono
circolati i nomi del gruppo internazionale Pimko e del fondo
pensione degli insegnanti dell'Ontario) hanno versato
nell'operazione. In ultimo si rimane in attesa del via libera delle
autorità di Vigilanza alla richiesta avanzata da Malacalza
Investimenti, primo socio di Banca Carige. Quest'ultimo ha infatti
presentato istanza alla Vigilanza per salire al 28,8% dall'attuale
17,6%. Se riceverà il via libera dovrà o comprare sul mercato,
oppure sottoscrivere l'inoptato; ma fonti segnalano che non è
scontato che ci sia dell'inoptato da sottoscrivere.
Aumento a parte, altre "due palle sono andate in buca", per
usare una metafora cara all'a.d. Paolo Fiorentino. Il Cda
dell'istituto della Lanterna ieri sera ha deliberato sulla cessione
di un portafoglio di crediti in sofferenza del valore lordo di 1,2
miliardi e della piattaforma di servicing a Credito Fondiario. Allo
stesso modo il Cda ha scelto Chenavari Investment Managers come
controparte per la cessione della società di credito al consumo
Creditis.
Queste sue cessioni rappresentano parte integrante del
rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo di euro previsto dalla
cura Fiorentino. Chenavari per aggiudicarsi la società di credito
al consumo avrebbe messo sul piatto una cifra superiore ai 100
milioni (e vicina ai 110 mln) oltre a garantire un impegno in sede
di aumento di capitale di prima allocazione con Equita Sim, pari a
40 milioni.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
December 05, 2017 13:04 ET (18:04 GMT)
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