B.Carige: tranche da 60 mln riservata a bondholder verso integrale copertura (fonti)
06 Dicembre 2017 - 12:33PM
MF Dow Jones (Italiano)
La tranche da 60 milioni dell'aumento di capitale da 560 di
Banca Carige riservata agli obbligazionisti subordinati va verso
l'integrale copertura.
E' quanti spiegano fonti a MF-Dowjones.
Quella tranche è riservata ai bondholder che hanno aderito
all'operazione di Lme e per ora la banca ha reso noto che Intesa
Sanpaolo Vita, Generali Ass. e UnipolSai partecipano per 45
milioni. Ci sarebbero tuttavia altri obbligazionisti rispetto ai
big istituzionali citati che - secondo quanto ricostruito da questa
agenzia - sarebbero disponibili per la parte di competenza,
coprendo così lo scarto di 15 milioni.
I grandi bondholder, infatti, hanno spalmato il rischio tra
senior ed equity partecipando solo per una parte di quei 60 milioni
a loro dedicati in sede di aumento.
Per quanto riguarda la parte principale della ricapitalizzaizone
(qulla da 500 mln) ufficialmente, 130 milioni sono stati garantiti
pro-quota dagli azionisti storici (tra cui figurano Vittorio
Malacalza, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli). Altri 130 milioni messi
a disposizione complessivamente dal Credito Fondiario, dalla Sga e
da Chenavari Investment Managers (che si è aggiudicato ieri la
società di credito al consumo Creditis e partecipa all'aumento
dell'istituto della Lanterna per un importo fino a 40 milioni). La
cifra include anche i 20 milioni di Volpi che ha partecipato
all'aumento pro-quota (6% circa) e salirà al 9,9% (come confermato
ieri da Compania Financiera Lonestar, la società ad esso
riconducibile).
Altri 35 milioni pro-rata sono stati messi sul piatto dal Fondo
Algebris (10 milioni) e da Banca Ifis. 45 milioni arrivano invece
dai tre bondholder - Intesa Sanpaolo Vita, Generali Ass. e
UnipolSai - che intendono aderire all'aumento per la parte di loro
competenza.
A questa somma (340 milioni complessivi) vanno aggiunti i 100
milioni
che l'azionariato retail avrebbe già sottoscritto, come
riportato oggi da
indiscrezioni stampa. Altre risposte sarebbero poi arrivate ieri
sia dal retail sia da investitori istituzionali italiani e
internazionali.
Ancora non è noto se e quanto il gruppo internazionale Pimko e
il fondo pensione degli insegnanti dell'Ontario abbiano versato
nell'operazione. In ultimo si rimane in attesa del via libera delle
autorità di Vigilanza alla richiesta avanzata da Malacalza
Investimenti, primo socio di Banca Carige.
Quest'ultimo ha infatti presentato istanza alla Vigilanza per
salire al
28,8% dall'attuale 17,6%. Se riceverà il via libera dovrà o
comprare sul
mercato, oppure sottoscrivere l'inoptato; ma fonti segnalano che
non è
scontato che ci sia dell'inoptato da sottoscrivere.
Carige in una nota ha confermato che non ci sono ostacoli
alla
sottoscrizione pro-quota (17,6%) da parte di Malacalza
Investimenti, primo socio dell'istituto, dell'aumento di capitale
da 560 milioni (di cui 60 riservati agli obbligazionisti che hanno
partecipato all'operazione di Lme) e che non si è verificata
nessuna delle condizioni che avrebbero potuto comportare lo
scioglimento dell'accordo per il consorzio di garanzia della
ricapitalizzazione.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
December 06, 2017 06:18 ET (11:18 GMT)
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