La proposta di modifica della joint-venture tra Tim e

Canale+ sarà il tema principale che terrà banco al Consiglio di

amministrazione straordinario di Telecom Italia, convocato domani a Roma.

Il board si terrà in mattinata ma con alcuni consiglieri sarà in

collegamento telefonico. La joint venture fra le due società controllate

dalla francese Vivendi, per l'acquisto di contenuti tv, è uno dei dossier

piú spinosi da affrontare perchè riflette una spaccatura del Cda: i

consiglieri espressione dell'azionista di maggioranza Vivendi hanno varato

la jv inquadrandola come un'operazione tra parti correlate di minore

rilevanza, mentre sindaci e consiglieri indipendenti hanno contestato

l'operazione perchè riguarda parti correlate di maggiore rilevanza.

La revisione della jv non comporta per Telecom "un passo indietro"

perchè da quando l'operazione è stata messa in cantiere sono passati

diversi mesi e intanto gli scenari sono cambiati. Telecom Italia resta

convinta della bontà dell'operazione, per questo è favorevole a un cambio

del modello di partnership e dei suoi termini. Non solo. Avviare una

collaborazione sui contenuti così importante, che e' centrale per la

strategia futura del Gruppo Telecom, con una spaccatura in Cda non sarebbe

positiva per nessuna delle parti. Al momento non è ancora chiaro se al

board di domani si voterà o meno sulla proposta di modifica della

joint-venture.

Domani i consiglieri potrebbero discutere anche del golden power imposto

dal Governo per alcune società strategiche per la difesa e la sicurezza

nazionale. Ad oggi, Telecom ha rinunciato a presentare i ricorsi al Tar

sui decreti del governo sul golden power del 16 ottobre 2017 e sulla rete

del 2 novembre 2017, dopo la fase di dialogo con il Governo avviata

dall'a.d. Amos Genish con il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo

Calenda. Tuttavia, prima della fine del 2017, Telecom ha inviato al

Governo il piano con le misure per ottemperare alle richieste sul golden

power ma ad oggi l'esecutivo di Paolo Gentiloni non ha ancora istituito il

Comitato che deve recepire le proposte del Gruppo.

Il 16 febbraio scade il termine dei 120 giorni per presentare ricorso

contro il 1* decreto e il 2 marzo scade il termine contro il 2* decreto.

Se entro questa finestra temporale, l'esecutivo non avrà istituito il

Comitato è probabile che Telecom Italia presenti un ricorso al Capo dello

Stato per tutelare il Gruppo. Intanto le elezioni del 4 marzo si

avvicinano e le questioni politiche cambiano le priorità.

Infine, domani il board non dovrebbe discutere nè della proposta di

Calenda di creare due società quotate una per i servizi e una per la rete

nè della questione degli esuberi che sarà affrontata in un incontro ad hoc

con i sindacati giovedi' 18 gennaio.

pev

eva.palumbo@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

January 16, 2018 09:52 ET (14:52 GMT)

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