Slitta, nei fatti, a martedì prossimo la trattativa tra
Unicredit e i sindacati sul cosiddetto Piano Giovani che prevede
- stando
ai piani dell'azienda - l'uscita di 900 persone e un ampio turn
over
generazionale con assunzioni nel biennio 2018/2019.
Oggi le parti si sono incontrate, ma si è trattato di un
incontro
interlocutorio che ha preso in esame - più che altro - aspetti
del modello
organizzativo e della vita gestionale.
E' quanto hanno riferito fonti a MF-Dowjones. Nel corso di
questa
settimana ci saranno altri appuntamenti (per esempio quello che
vede al
centro le pressioni commerciali), ma la trattativa vera e
propria sulle
uscite entrerà nel vivo martedì 23, quando verranno trattati
anche altri
argomenti quali le assunzioni previste e il premio
aziendale.
La banca di Piazza Gae Aulenti, infatti, ha già siglato coi
sindacati
accordi per assumere 1.300 persone nel triennio 2017/2019:
assunzioni in
parte già effettuate e in parte ancora attese. A tali ingressi,
poi, in
base al Piano Giovani, dovranno aggiungersene altri visto che le
900
persone indicate per l'uscita (coloro che matureranno i
requisiti per
andare in pensione entro il 1/12/2023) dovrebbero essere in
larga parte
sostituite con nuovi ingressi. Questo in quanto l'azienda
sostiene di non
voler mettere in discussione i livelli occupazionali complessivi
del
gruppo in Italia.
Nell'incontro di martedì sarebbe attesa quindi un'informativa e
una
discussione sulla numerosità delle assunzioni e sulla
localizzazione
geografica delle stesse. Le iniziative di incentivazione
all'esodo già
definite nell'arco del Piano 2019 - realizzate su base
anagrafica e
prevalentemente volontaria - hanno visto adesioni non omogenee
che hanno
creato disallineamenti negli organici. E' dunque necessario far
convergere
i fabbisogni organizzativi. Le Regioni più sotto pressione e
bisognose di
forza lavoro sarebbero Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia,
mentre la
maggior parte delle 900 uscite previste dovrebbe concentrarsi
nel
Mezzogiorno. Le sigle sindacali (Fabi, Fist-Cisl, Uilca,
Fisac-Cgil,
Unisin) attendono quindi conferme in proposito e
un'illustrazione più
ampia del piano.
I temi che saranno all'ordine del giorno del meeting di martedì
(uscite,
Piano Giovani, assunzioni e premio aziendale) sono strettamente
collegati
tra loro, non soltanto sotto il profilo industriale, ma
soprattutto sotto
quello economico-finanziario. I sindacati hanno già alzato le
barriere sul
premio aziendale: l'erogazione del Vap come riconoscimento al
servizio
prestato dai lavoratori per questi ultimi è intoccabile.
Venendo al Piano Giovani, nello specifico la banca di Piazza Gae
Aulenti
intende - per affrontare le 900 uscite - da un lato riaprire i
termini
temporali di accesso ai piani di esodo con pensionamento diretto
o al
fondo di Solidarietà alle stesse condizioni definite con le
intese
precedenti (l'ultimo accordo risale al 4 febbraio). Dall'altro
proporre
un'offerta di incentivo all'esodo per 24 mensilità ai lavoratori
delle
aree professionali e dei quadri direttivi - senza requisiti di
accesso ai
piani esodo - operanti nell'ambito della macchina operativa
della Coo Area
non allineati alle esigenze operative.
Alle uscite dovrebbero seguire numerose assunzioni di giovani
laureati
nel biennio 2018/2019. L'ambizione è ricorrere al Fondo di
Solidarietà del
settore in chiave espansiva. Tali assunzioni si andrebbero ad
aggiungere,
come accennato, alle 1.500 realizzate nel triennio 2014/2016 e
alle
ulteriori 1.300 nel triennio 2017/2019, in parte già effettuate
e in parte
ancora attese.
Se questi sono gli obiettivi occorrerà aspettare i prossimi
giorni per
capire come evolverà la trattativa: la procedura - come da
prassi - dura
45 giorni a partire dal 14 dicembre. Quest'ultima dovrebbe
quindi
chiudersi alla fine di gennaio e il Cda per il via libera
allo
stanziamento delle risorse - ancora da confermare - potrebbe già
essere
quello del 5 febbraio.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
January 16, 2018 12:27 ET (17:27 GMT)
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