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Pil: Bankitalia alza stima 2019 a +0,2%, ma ribassa 2020-21

Venerdì 13 Dicembre 2019

ROMA (MF-DJ)--Bankitalia stima una crescita del Pil in Italia pari allo 0,2% nella media di quest'anno, che si rafforzerebbe gradualmente nei tre anni successivi, portandosi allo 0,5% nel 2020, allo 0,9% nel 2021 e all'1,1% nel 2022.

Rispetto alle precedenti proiezioni di Bankitalia, pubblicate nel Bollettino economico di luglio, la stima è marginalmente più elevata per il 2019, riflettendo le informazioni più favorevoli disponibili per i primi 9 mesi dell'anno, e lievemente inferiore nel 2020 e nel 2021, a seguito degli effetti della più accentuata debolezza del quadro internazionale, in larga parte, ma non interamente, compensati dallo stimolo proveniente dai più bassi tassi di interesse.

Tuttavia, le proiezioni di Bankitalia non tengono pertanto conto delle informazioni contenute nei conti nazionali relativi al 3* trimestre di quest'anno, diffusi dall'Istat il 29 novembre, che hanno peraltro confermato la stima preliminare di crescita del Pil nel 3* trimestre (0,1% sul trimestre precedente), diffusa lo scorso 31 ottobre. Inoltre, spiega la Banca Centrale, il dato annuale del Pil è ottenuto sulla base dei dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative pubblicati nei conti nazionali trimestrali dell'Istat. Senza considerare tale correzione la crescita del Pil sarebbe più elevata di un decimo di punto percentuale nel 2020 e inferiore di un decimo di punto nel 2022.

Alla crescita del prodotto contribuirebbero sia i consumi delle famiglie sia gli investimenti in beni strumentali, sospinti da condizioni di finanziamento favorevoli; la crescita dell'accumulazione resterebbe tuttavia più moderata rispetto a quella osservata nell'ultimo triennio, riflettendo l'accresciuta incertezza sulle prospettive della domanda. Le esportazioni aumenterebbero in linea con la crescita moderata della domanda estera per i prodotti italiani. L'occupazione si espanderebbe in media a tassi lievemente inferiori a quelli del prodotto.

I rischi principali che circondano queste proiezioni di crescita restano legati all'incertezza globale, alle tensioni commerciali e all'andamento dell'attività economica dei nostri principali partner europei, che potrebbero ripercuotersi sulle nostre esportazioni e sulla propensione a investire delle imprese, nonché alla possibilità che nuovi episodi di volatilità finanziaria si riflettano sui costi di finanziamento di famiglie e imprese.

pev

eva.palumbo@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

December 13, 2019 09:03 ET (14:03 GMT)

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