AZIMUT: ANDANDO LONG ORA, COMPLICE LA NEWS, LE ACQUE DEL PIAVE CI DARANNO ALMENO UN 13% DI GAIN?
1045 di 1348-16/4/2020 13:520
GIOLA
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1046 di 1348-17/4/2020 09:150
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1047 di 1348-17/4/2020 09:180
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1048 di 1348-17/4/2020 09:270
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PER CHI NON FOSSE ENTRATO SHORT ASPETTARE LA ROTTURA DEL ROSS HOOK POSTO A 0,551 €
1049 di 1348-17/4/2020 09:350
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1050 di 1348-17/4/2020 13:080
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1051 di 1348-17/4/2020 13:250
GIOLA
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Il peggior titolo azionario negli ultimi 30 giorni fin dove potrà scendere?
Prismi, leader in Italia nei servizi di digital marketing e posizionamento sui motori di ricerca (SEO), è stato il peggior titolo azionario sul mercato italiano negli ultimi 30 giorni.
La discesa delle quotazioni di Prismi, però, viene da lontano. I massimi storici, infatti, sono stati segnati nel marzo del 2014 a 15,084€ e da quel momento è stata tutta una discesa che ha portato al minimo storico a 0,872€ nell’agosto del 2016. Il titolo, quindi, ha subito una discesa di circa il 95%.
Purtroppo gli ultimi dati relativi al bilancio 2019 non aiutano il titolo.
Il valore della produzione nel 2019 è stata di circa 22 milioni di euro con ricavi in crescita del 3,5%. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è pari a 1,14 milioni di euro, ed è in decrescita rispetto a 2,76 milioni di euro dell’esercizio 2018. Tale diminuzione è riconducibile all’aumento dei costi del personale con un aumento del 28% rispetto al 2018. L’aspetto, però che preoccupa. è il risultato operativo netto (Ebit) consolidato che risulta negativo per 2 milioni di euro in peggioramento rispetto al risultato dell’analogo periodo 2018 risultato positivo per 0,6 milioni di euro. Tre sono le principali cause che hanno determinato questo risultato negativo: ammortamenti sui costi di sviluppo e altre immobilizzazioni immateriali; accantonamento per sanzioni e interessi per mancati pagamenti dei debiti erariali e previdenziali; accantonamenti per fondo svalutazione crediti commerciali.
Tutto questo per dire che non deve meravigliare se Prismi è stato il peggior titolo azionario sul mercato italiano negli ultimi 30 giorni.
LONG CHIUSO!
1052 di 1348-17/4/2020 13:290
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MONRIF
1053 di 1348-17/4/2020 13:400
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CEMBRE: PRONTI ALL'ENTRATA!
1054 di 1348-17/4/2020 13:470
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FTSE MIB IN LATERALE!
1055 di 1348-17/4/2020 13:530
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CSP International: ricavi netti in calo del 2,6% a 108,6 mln nel 2019, management elabora nuovo piano strategico
Il Consiglio di Amministrazione di CSP International Fashion Group S.p.A., società quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, produttrice di calze, collant, intimo, costumi da bagno, maglieria e articoli moda con i marchi Sanpellegrino, Oroblù, Lepel, Le Bourget, Liberti, Well, Cagi, Perofil e Luna di Seta, ha approvato in data odierna i dati preliminari di vendita relativi all’esercizio 2019.
I ricavi netti consolidati 2019 sono pari a 108,6 milioni di euro, ?2,6% rispetto al dato 2018 (111,6 milioni di Euro).
Nonostante un secondo semestre in leggera ripresa rispetto al primo, le vendite a livello consolidato hanno risentito della contrazione dei consumi nei mercati di riferimento della capogruppo (Italia ed export) mentre si evidenziano performance incoraggianti delle marche francesi nel canale di vendita della Grande distribuzione, che registrano incrementi superiori a quelle del mercato.
Nel 2019 il fatturato della calzetteria ha registrato un decremento di 0,8 milioni di Euro (?1,2%) rispetto all’esercizio precedente; l’incidenza della merceologia sul fatturato totale è passata dal 59,0% al 59,9%. Le vendite di corsetteria, che comprendono anche i costumi da bagno, passano da 24,6 a 24,0 milioni di Euro, registrando un decremento del 2,5%. I prodotti di maglieria e intimo hanno registrato nel periodo in esame un decremento del 7,3%, passando da 21,1 a 19,6 milioni di Euro di fatturato.
Le vendite per marchio del periodo in esame hanno evidenziato un andamento negativo per i principali marchi, ad accezione di Well, primo marchio per volumi di vendita del Gruppo, che ha evidenziato un incremento delle vendite pari al 2,3%, passando da 38,5 milioni di Euro a 39,4 milioni di Euro di fatturato. Le Bourget, l’altro marchio del Gruppo che opera sul mercato francese, ha registrato un decremento dello 0,2%, passando da 19,8 a 19,7 milioni di fatturato.
Le vendite del marchio Oroblù sono diminuite del 5,6%, passando da 17,8 a 16,8 milioni di Euro, mentre le vendite del marchio Lepel sono diminuite del 9,2% passando da 9,0 a 8,2 milioni di Euro. Le vendite del marchio Perofil sono diminuite del 5,4%, passando da 7,8 a 7,4 milioni di Euro. Le vendite degli altri marchi di proprietà sono passate da 11,3 milioni di Euro a 10,1 milioni di Euro, in diminuzione del 9,7%. Le vendite delle marche private sono diminuite del 5,6%, mentre le vendite dei marchi di terzi sono diminuite del 6,3%.
Per quanto riguarda i ricavi per area geografica, in Italia si registra un decremento dell’8,6% rispetto al 2018, passando da 35,4 a 32,4 milioni di Euro di fatturato. I ricavi in Francia, primo mercato per importanza nell’ambito del Gruppo, sono pari a 61,5 milioni di Euro ed evidenziano un incremento del 2,2% rispetto all’esercizio precedente. In Europa il fatturato registra un decremento del 7,4% passando da 13,7 a 12,7 milioni di Euro. Nel resto del mondo si rileva un fatturato di 2,0 milioni di Euro, con un decremento dell’8,3%.
Alla luce dei risultati di fatturato sopra esposti, con i conseguenti riflessi negativi sui margini aziendali, riteniamo che, nonostante le azioni di razionalizzazione e contenimento dei costi implementate e tutt’ora in corso, i risultati economici consolidati dell’esercizio 2019 evidenzieranno una significativa contrazione, prima dell’effetto dell’impairment test, rispetto all’esercizio precedente, anche in considerazione dei costi straordinari sostenuti per le suddette azioni. In considerazione di quanto riportato in precedenza il management aziendale sta elaborando un nuovo piano strategico atto a favorire il recupero dell’equilibrio per il Gruppo nel medio periodo, valutando, ove stimabili, anche i possibili impatti legati agli effetti del Coronavirus.
Variazione al calendario degli eventi societari 2020
Il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà prevista all’art. 10 dello Statuto Sociale, ha deliberato di convocare l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 entro il maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. Il CdA ha pertanto deciso di posticipare al 29 aprile 2020 la riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del Bilancio Consolidato e del Progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 marzo 2020.
Conseguentemente, la riunione dell’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 aprile 2020, è posticipata al 12 giugno 2020.
1056 di 1348-17/4/2020 14:060
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PRIMA INDUSTRIE...SULLE RIVE DEL PIAVE!
1057 di 1348-17/4/2020 14:190
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DBA GROUP...IL PIAVE MORMORA!
1058 di 1348-18/4/2020 10:020
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Tesmec – società quotata al segmento STAR e attiva nel mercato delle infrastrutture relative al trasporto e alla distribuzione di energia elettrica, dati e materiali - ha comunicato i risultati del 2019, esercizio chiuso con ricavi per 200,67 milioni di euro, in aumento del 3,1% rispetto ai 194,61...