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Modificato il 12/4/2021 07:17
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Gianni Barba
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I sondaggi demoscopici rappresentano il vero pensiero degli italiani? L'ultimo di Noto Sondaggi è paradossale. Segnala il calo di fiducia verso il presidente Mario Draghi (dal 57% il 13 Febbraio al 51% del 10 aprile), mentre l'ex Giuseppe Conte recupera, da gennaio con il suo governo in carica al 10 aprile, ben tre punti, dal 41% al 44%.
Delle due l'una: o i sondaggi non sono affidabili, cioè non colgono la reale opinione degli italiani, o sono gli italiani che continuano a fare gli italiani, cioè a non apprezzare chi mette ordine ed equità, preferendo, sempre gli italiani, fare i furbetti. Infatti dal governo Conte al governo Draghi è successo soprattutto un fatto: l'attuale capo del governo, prima ha fatto ciò che era più razionale, nominando Commissario per i vaccini il generale con maggiore esperienza organizzativa e rigore al posto di un manager esperto di investimenti pubblici come Domenico Arcuri; poi, dopo aver avuto il quadro del caos organizzativo e irrazionale rispetto al primo dovere di impedire che i più deboli muoiano, Draghi ha bacchettato con pacatezza ma decisione i furbetti che sorpassano. E di furbetti che sorpassano anche quando non devono in Italia ce ne sono troppi. Troppi perché c'è uno stato e una burocrazia pieni di curve, tranelli, con norme mai limpide. Il male dell'Italia. RIFLESSI DI LUCE 60 Chi denuncia questo male cronico, anche se con pacatezza ma fermezza, naturalmente ai furbetti non piace. Ma la cura Draghi dovrà essere sempre più profonda se si vuole salvare l'Italia.
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I sondaggi demoscopici rappresentano il vero pensiero degli italiani? L'ultimo di Noto Sondaggi è paradossale. Segnala il calo di fiducia verso il presidente Mario Draghi (dal 57% il 13 Febbraio al 51% del 10 aprile), mentre l'ex Giuseppe Conte recupera, da gennaio con il suo governo in carica al 10 aprile, ben tre punti, dal 41% al 44%.
Delle due l'una: o i sondaggi non sono affidabili, cioè non colgono la reale opinione degli italiani, o sono gli italiani che continuano a fare gli italiani, cioè a non apprezzare chi mette ordine ed equità, preferendo, sempre gli italiani, fare i furbetti.
Infatti dal governo Conte al governo Draghi è successo soprattutto un fatto: l'attuale capo del governo, prima ha fatto ciò che era più razionale, nominando Commissario per i vaccini il generale con maggiore esperienza organizzativa e rigore al posto di un manager esperto di investimenti pubblici come Domenico Arcuri; poi, dopo aver avuto il quadro del caos organizzativo e irrazionale rispetto al primo dovere di impedire che i più deboli muoiano, Draghi ha bacchettato con pacatezza ma decisione i furbetti che sorpassano. E di furbetti che sorpassano anche quando non devono in Italia ce ne sono troppi. Troppi perché c'è uno stato e una burocrazia pieni di curve, tranelli, con norme mai limpide. Il male dell'Italia.
RIFLESSI DI LUCE 60
Chi denuncia questo male cronico, anche se con pacatezza ma fermezza, naturalmente ai furbetti non piace. Ma la cura Draghi dovrà essere sempre più profonda se si vuole salvare l'Italia.