zilart2
N° messaggi: 9069 -
Iscritto da: 01/4/2012
siamo in autunno il tempo delle castagne
14137 di 15730-21/10/2019 15:370
maurizio5
N° messaggi: 2909 -
Iscritto da: 19/4/2007
Questo succede quando sale ! alle discese sono tutti vaccinati.
14138 di 15730-21/10/2019 16:130
SoldatinoKingDartagnan
N° messaggi: 860 -
Iscritto da: 24/2/2017
Ho alleggerito.
Dopo una salita del 20% in tre settimane, con le pnc oltre il 7,5%, qualche dubbio sulla tenuta degli attuali prezzi mi sovviene.
Il 6 ci sarà la pubblicazione della trimestrale Luglio-Agosto-Settembre, che sarà quasi irrilevante. Lo scenario politico è instabile, dentro e fuori l'Italia, l'economia non sta andando bene, tutti questi fattori mi inducono a pensare a nuovi violenti acquazzoni in borsa senza motivo.
Fresco è ancora il ricordo del 19 luglio, in piena era del capitone ubriaco che con le sue sparate provocò un crollo in borsa di oltre 2 punti percentuali, con BAMI che perse il 6% passando da 1,88 a 1,77€.
Oggi abbiamo Renzi e Di Maio, novelli Gatto e la Volpe, che stressano i cojoni al Presidente del consiglio. E' pur vero che sparano con pistole ad acqua, perché in caso di elezioni verrebbero rasi a suolo, ma sono argomenti che ringalluzziscono gli shortisti, che hanno bisogno di minimi pretesti per sfogarsi.
14139 di 15730-21/10/2019 21:570
Vshare
N° messaggi: 5906 -
Iscritto da: 06/8/2014
Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 21 ott - Un terzo delle banche del pianeta rischia di chiudere i battenti a causa di una redditivita' 'anormalmente debole' che le rende vulnerabili in una congiuntura sfavorevole. Lo scrive 'Les Echos', citando uno studio McKinsey di prossima pubblicazione. Ad essere a rischio sarebbero un totale di 354 banche, situate principalmente in Europa occidentale e Asia. 'Quello che puo' rendere particolarmente allarmisti, al di la' delle poste in gioco industriali e strategiche, e' il rallentamento della crescita. Si potrebbe arrivare alla fine del ciclo', spiega Sebastien Lacroix, senior partner di McKinsey, incaricato del settore finanziario. Secondo lo studio che ha esaminato 1.000 banche nel mondo, il 35% ha un redditivita' media di appena l'1,6% sulla base del Rote. Le prime della classe, 210 in tutto, arrivano a 10 volte tanto. Non solo, l'80% degli istituti esaminati distrugge valore invece di crearlo, cioe' ha un redditivita' sui mezzi propri inferiore al costo medio dei mezzi propri. 'Appena il 20% delle banche crea il 100% del valore aggiunto del settore', commenta Lacroix. Le banche dovrebbero quindi concentrarsi sul loro 'core business' che varia da un istituto all'altro e restare solo sui mercati dove sono fra i tre o quattro principali player. Su questo sfondo, la razionalizzazione e' gia' stata avviata. Tra il 2008 e il 2018, nella Ue sono spariti 600.000 posti di lavoro bancari. Del resto, dal 2015 le banche della zona euro in particolare operano in un contesto dei tassi molto debole, se non negativo, che pesa sui ricavi. Gli istituti hanno reagito, soprattutto nell'Europa del Nord, concedendo tantissimo credito, ma la strategia diventerebbe impraticabile se la congiuntura cambiasse, perche' con una crescita in panne l'attivita' diminuirebbe e i crediti non rimborsati aumenterebbero. E in questi mesi, come ricorda 'Les Echos', le nuvole si sono accumulate sull'economia globale, tanto che l'Fmi per la quarta volta ha ridotto le stime di crescita mondiale.