M.P.S. Mon Amour (BMPS)

- Modificato il 20/12/2013 06:47
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
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Ecco i simboli che ci guideranno  e  proteggeranno: la Coccinella e la Cornucopia della Fortuna!









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101 di 331 - 26/12/2013 05:35
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
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Il fondo BlackRock rischia una multa da 1 miliardo di euro

Fatto Quotidiano del 24/12/2013 di Giorgio Meletti attualitàLa lettera di contestazione, che equivale a un rinvio a giudizio, è partita il 16 dicem- bre scorso. Nel mirino della Consob (la commissione presieduta da Giuseppe Vegas che vigila sui mercati finanziari) c’è il fondo americano BlackRock, uno dei maggiori gestori di risparmio del mondo: investe 3 mila miliardi di euro, una volta e mezza il debito pubblico italiano. BlackRock è salito alla ribalta con le recenti travagliate vicende di Telecom Italia. I fatti risalgono allo scorso gennaio. Il giorno 29, alle 17:56, subito dopo la chiusura della Borsa, la Saipem comunicò un pesante “ profit warning ”: i suoi profitti per l’anno 2012 sarebbero stati molto in- feriori alle previsioni. Lo stesso giorno la stessa società impiantistica del gruppo Eni rese noto che l’ex amministratore delegato Pietro Franco Tali era indagato per corruzione inter- nazionale dalla Procura di Milano, per presunte tangenti pa- gate in Algeria per la costru- zione di un gasdotto. FIN DAL PRIMO momento destò qualche sospetto il fatto che appena 24 ore prima l’agenzia Bloomberg avesse diffuso la notizia che Bank of America aveva messo in vendita per conto di un investitore istitu- zionale 9,97 milioni di azioni Saipem, pari al 2,3 per cento del capitale. Dopo che per al- cune ore i sospetti si erano di- retti verso l’incolpevole fondo Fidelity, rapidamente il faro delle autorità si rivolse a Blac- kRock, che compare per la pri- ma volta nell’azionariato rile- vante di Saipem il 31 dicembre 2009 con una quota del 2,6 per cento. Gli ispettori di Vegas so- stengono dunque che BlackRock avrebbe saputo in anticipo della bufera in arrivo su Saipem, e avrebbe fatto l’uso tanto più ovvio quanto illegale della cosiddetta “informazione privilegiata”. Il 25 gennaio alle 14 BlackRock ha venduto 1 mi- lione 785 mila azioni. Alle 15 sono partiti altri 4 milioni di titoli. Dopodiché la preziosa notizia è stata diffusa a tutti i gestori del gruppo in Europa con azioni Saipem in portafo- glio, che si sono precipitati a vendere in tutto 6 milioni 670 mila azioni. CON LA MASSICCIA vendita, BlackRock ha contribuito a far scendere il titolo Saipem dal prezzo di 32,36 euro del 24 gennaio ai 30,45 euro del 29, con un calo cumulato in soli tre giorni di mercati aperti pari al 5,9 per cento. Ma il bello è ac- caduto il 30 gennaio: all’indo – mani del “ profit warning ” il ti- tolo Saipem ha perso in un solo giorno il 34 per cento, ferman- dosi a 20,1 euro. Se BlackRock si fosse sbarazzata di tutte le sue azioni Saipem anche al prezzo del 29 gennaio avrebbe incassato circa 380 milioni di euro, mentre se avesse venduto il 30 gennaio, come gli altri “comuni mortali” l’incasso sa- rebbe stato di 250 milioni. La differenza di 130 milioni rap- presenta, secondo l’articolo 187-bis del Testo Unico della Finanza, “il profitto conseguito dall’illecito”, ed è la base di cal- colo della sanzione: quel pro- fitto va moltiplicato per 10. IN CASO DI CONDANNA la sanzione massimo potrebbe toccare 1,3 miliardi di euro, ed è comunque difficile che il fon- do americano riesca a cavarsela con meno di 1 miliardo di multa. Trattandosi di soggetto straniero, la Consob ha ora 540 giorni di tempo per chiudere il processo: entrerà in vigore solo tra un paio di mesi la riforma varata da Vegas la settimana scorsa che accorcia i tempi del processo Consob a 180 giorni sia per gli operatori italiani che per quelli stranieri. Nel frattempo tutte le carte vanno alla magistratura perché valuti sia il reato di “insider trading”, sia quello di “ostacolo all’attività di vigilanza” per essersi la so- cietà americana rifiutata di for- nire numerose informazioni chieste dalla Consob. Nelle prossime settimane BlackRock dovrà affrontare anche la tego- la Telecom: all’inizio del 2014 potrebbe chiudersi con una nuova lettera di contestazione l’istruttoria avviata 40 giorni fa dalla Consob sul cosiddetto “convertendo” emesso dalla società telefonica lo scorso 7 novembre. Anche in questo caso c’è un sospetto di “insider trading” per BlackRock. la @giorgiomelettiAbout

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102 di 331 - Modificato il 26/12/2013 08:38
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
E su quello che combina su mps, dove questo fondo opera pesantemente, non indaga nessuno?
103 di 331 - 26/12/2013 05:42
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Per la ristrutturazione della cosiddetta operazione ‘Chianti Classico’, Banca Mps ha riacquistato gli strumenti finanziari partecipativi PGPI 2010. Lo comunica una nota in cui precisa che, insieme ai connessi Titoli di Classe Z della Cartolarizzazione Casaforte, il controvalore è di circa 70 milioni di euro.La ristrutturazione consente ”il miglioramento della redditività, con un effetto positivo a conto economico, in termini di utile netto, di circa 40 milioni di euro nel primo esercizio post-Ristrutturazione, gradualmente crescente nel tempo” ricorda una nota. Inoltre porterà nel tempo al ”recupero dei diritti patrimoniali sugli immobili di proprietà di Perimetro, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali”.Il fabbisogno di capitale generato dall’operazione a livello consolidato ”è stimabile in circa 45-55 punti base” e ”in ragione dell’evoluzione attesa dei benefici reddituali connessi alla Ristrutturazione, il gap patrimoniale emergente verrebbe recuperato in un orizzonte temporale di 8 – 10 anni”. Inoltre Banca MPS comunica di aver ”provveduto a recedere dall’accordo di affiancamento stipulato con Banca IMI per l’attività di sostegno alla liquidità dei sopracitati titoli di Classe A”.
104 di 331 - 26/12/2013 05:47
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
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MPS/ Due ragioni (e una condizione) per nazionalizzarla con Cdp

 La banca Monte PaschiPaolo AnnoniPubblicazione: mercoledì 25 dicembre 2013L’ultima novità dal fronte Monte Paschi è la richiesta della Confindustria di Siena alla Cassa depositi e prestiti di salvare Mps: “Riteniamo più consono che la Cdp, attraverso il Fondo strategico italiano, investa in un asset strategico del Paese, per l’appunto la terza banca italiana, piuttosto che rincorrere aziende del lusso o di altri settore comunque non strategici”. Confindustria Siena chiede anche “di non rischiare di consegnare la più antica banca del mondo al controllo del capitalismo finanziario internazionale” e di “ rinviare di alcune settimane l’assemblea per favorire una soluzione della crisi”. L’intervento di Confindustria Siena merita una piccola premessa che risponda almeno a due domande, e cioè di che crisi si parli e di che assemblea.La crisi è quella della terza banca del Paese che deve fare un aumento di capitale da 3 miliardi di euro capitalizzando poco più di 2, con il principale azionista, la fondazione Mps con il 33,4%, che non ha le risorse per sottoscrivere la propria quota dell’aumento. L’assemblea è quella convocata per il 27 dicembre per approvare l’aumento da effettuare nel primo trimestre del 2014. La fondazione Mps per guadagnare tempo ha chiesto che l’aumento venga finalizzato nel secondo trimestre. I conti sono però presto fatti: l’aumento di capitale è di un importo tale che, considerando anche lo sconto con cui normalmente i titoli vengono offerti in aumento, la quota della fondazione si ridurrebbe ben al di sotto del 5%. In pratica, la fondazione non avrebbe quasi più alcun controllo sulla banca e sarebbe poi alle prese con i propri debiti. La fondazione potrebbe vendere tutta la sua partecipazione e incassare circa 700 milioni per poi usare queste risorse in aumento e rimanere azionista con una quota comunque significativa (probabilmente circa il 15%).Ma evidentemente, altrimenti sarebbe già stato fatto, questo piano non è attuabile, anche perché chiunque volesse comprare il 33,4% dalla fondazione lo farebbe per poi avere il controllo della banca senza doverlo condividere, perché tutti sanno che la fondazione si trova nella scomodissima posizione del venditore obbligato (e quindi nessuno è obbligato a farle un favore), perché sui diritti dell’aumento non ci sarebbe poi nessuna prelazione a favore della fondazione e infine perché il tempo è finito. Insomma, anche “comprando” tempo con il rinvio dell’assemblea i problemi probabilmente non si risolverebbero. Da qui, secondo il semplice buon senso, arriva la richiesta della Confindustria Siena al governo. Esaminiamo quindi le due ragioni che adduce l’associazione degli industriali. È vero che la terza banca italiana è un “asset strategico” per il sistema Paese? La risposta è con ogni probabilità affermativa, soprattutto in una fase così delicata per le imprese che chiedono finanziamenti e per uno Stato che ha un bisogno enorme di vendere a qualche amico il proprio debito (la banca è in proporzione, forse, la più grossa detentrice di debito pubblico italiano).CONTINUA
105 di 331 - Modificato il 26/12/2013 08:39
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
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MPS/ Due ragioni (e una condizione) per nazionalizzarla con Cdp

 La banca Monte Paschi
Paolo Annoni
Pubblicazione: mercoledì 25 dicembre 2013
L’intervento dei governi nelle banche in difficoltà non è una specialità dei paesi con un capitalismo “immaturo” o imperfetto ed esempi di nazionalizzazione si trovano in tutta Europa, a partire dall’Inghilterra, oltre che dall’altra parte dell’Atlantico in quelle che sarebbero le patrie del capitalismo. La presenza di player esteri nel mercato finanziario italiano è consistente e superiore a quella delle principali economie dell’area euro. Tutto questo a testimonianza del fatto che la strategicità delle banche non è un concetto indigeno, né particolarmente eccentrico nel mondo civilizzato. È vero poi che esiste il rischio che il controllo della banca venga ceduto al capitalismo finanziario internazionale? Certamente sì, perché in sede di aumento si possono costruire in modo facile e conveniente partecipazioni di controllo e i fondi che metteranno un gettone sul Monte dei Paschi lo faranno solo in un’ottica finanziaria di breve periodo (non c’è niente di male) per poi consegnare le partecipazioni a chiunque paghi la cifra che massimizzi i rendimenti.Ripetiamo che in questo contesto di brutale restringimento del credito, di debito statale che non cala, consegnare la terza banca del Paese con i risparmi che contiene a un investitore ignoto a cui non importa particolarmente delle prospettive economiche di medio lungo termine italiane o che magari le subordina ad altre priorità (pensiamo magari a una banca estera che fa la parte preponderante del business in un altro Paese e preferisce rimanere in buoni rapporti con un altro governo e un altro sistema) non sia esattamente il migliore degli scenari possibili. Se intervento del governo deve essere però e se le ragioni per cui lo si invoca sono quelle del sistema Paese chiedendo, in sostanza, i risparmi dei contribuenti, allora non si guardi in faccia a nessuno degli azionisti attuali e si pensi solo al bene della banca, dei cittadini e dei loro risparmi; soprattutto, non si guardi a quegli azionisti che hanno controllato la banca portandola in questa situazione
106 di 331 - 26/12/2013 08:29
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Mps, Fondazione non deciderà oggi su cessione azioni banca
lunedì 23 dicembre 2013 09:59 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]
Il logo del Monte Dei Paschi di Siena nella sede della banca a Roma. REUTERS/Alessandro Bianchi
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ROMA (Reuters) - La Fondazione Mps non prenderà oggi alcuna decisione su operazioni di vendita di azioni Mps.

Lo dicono fonti vicine alla Fondazione ricordando che l'incontro di oggi pomeriggio della deputazione era fissato da tempo.

"Oggi la deputazione non deciderà su un'operazione di cessione di azioni della banca", dice una fonte.

La Repubblica scrive che la deputazione esaminerà oggi una nuova proposta, "da formalizzare entro domani", di una cordata di investitori - Fondazione Cariplo, Fondazione Cariverona e forse Compagnia di Sanpaolo insieme a due o tre fondi italiani e stranieri - per rilevare il 20% di Mps in mano alla Fondazione.

Il titolo Mps sale, intorno alle 9,45, del 3,8% in un mercato piatto.
107 di 331 - 26/12/2013 08:34
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Parte il Palio per Mps: pure Renzi tiene una banca (Simone)



La Fondazione rischia di perdere l’istituto.
Per salvarla, si scatenano i fedelissimi del sindaco.
A partire dal suo collega senese
Soldi e potere comandano sempre.
Puoi essere rottamatore finché vuoi, ma se diventi segretario del Pd non puoi non passare dallo storico bancomat della sinistra: il Monte dei Paschi.

Fra dieci giorni l’istituto più vecchio del mondo rischia di non avere più fra i suoi soci la Fondazione, che esprime il «meglio» della politica locale ex Ds ed ex Margherita. Fra 10 giorni i democratici potrebbero ritrovarsi più poveri di quello che sono, dopo l’ingloriosa caduta in Borsa di Rocca Salimbeni. Fra 10 giorni potremmo assistere alla rinascita di una banca, che è stata letteralmente messa alle corde dalle peripezie finanziarie degli uomini messi lì dal politburo comunista-pidiessino-diessino-piddino. E la grana è tutta in mano a Matteo Renzi, l’uomo che mette le mani in tutto ma non vuole sporcarsele.
La questione è semplice: la Fondazione, che ha il 33% della banca, si era indebitata per 200-300 milioni con un pool di banche. L’obiettivo era restare primo azionista della banca senese. La quale banca però, per colpa della crisi, delle inchieste e di operazioni sbagliate da anni non dà più dividendi. Per cui la Fondazione, cioè l’organo politico nell’istituto, non incassa più niente. Risultato: le banche che le hanno prestato i soldi ora battono cassa. E in base agli accordi, se il titolo di Mps in Borsa scende sotto 0,128 euro, possono prendersi le azioni, cioè il 33%. Con tanti saluti alla Fondazione. Ora il prezzo è a 0,16.
I problemi però non finiscono qui. Visto il comatoso stato di salute dei conti di Montepaschi, un anno fa il cda guidato da Alessandro Profumo si è fatto dare un 3-4 miliardi dallo Stato. Quattrini non proprio regalati, visti gli alti tassi d’interesse. Per uscirne non c’era dunque altra via che un aumento di capitale. Da 3 miliardi. Da fare subito, a gennaio. Ed ecco l’altra rogna: la Fondazione chiede di posticipare la data, a giugno almeno, perché ora non avrebbe un euro e si ridurrebbe a un azionista qualunque. Una fine ingloriosa: trattati come un socio di minoranza che rompe le scatole in assemblea…
I democratici sono furibondi. Una settimana fa i delegati della Fondazione sono andati da Fabrizio Saccomanni per chiedere aiuto, dato che il Tesoro è l’organo di vigilanza su questo tipo di enti. Il ministro però sembra avere le mani legate. L’unica cosa è quella di assecondare una classica «operazione di sistema». Che è già pronta. Tre fondazioni – Compagnia San Paolo, Cariplo, CariVerona – scambierebbero le loro quote in Intesa e Unicredit con parte del pacchetto della Fondazione Mps nel Monte dei Paschi. L’ente toscano poi potrebbe vendere le azioni ereditate in Intesa e Unicredit, in modo da avere le cartucce per scacciare i creditori e dire la sua nell’aumento di capitale. Contro questa operazione c’è però Profumo, che ha fretta di liberarsi della Fondazione e delle sue pretese. Scintille a sinistra, che hanno riacceso a Piazza Affari i riflettori sul titolo (+4,95%).
Che c’entra Renzi? C’entra, c’entra… Il piano salva-Fondazione è spinto da Bruno Valentini, sindaco renziano di Siena. Le due fondazioni in Intesa (Cariplo e Sanpaolo) sono alleate di Giovanni Bazoli, il cui nipote è un deputato Pd, ovviamente renziano. Stiamo parlando della galassia sinistra della Dc, quella per intederci che andava da Andreatta fino a Prodi, il quale Romano non è stato ininfluente alle primarie per il successo di Matteo. Alle primarie ci è andato pure Profumo, presidente della banca, che pare abbia scelto il sindaco di Firenze. Tre indizi fanno una prova, no? E poi la tempistica: negli ultimi quattro anni il Pd non è riuscito a trovare una via di salvezza nella banca: da una settimana o poco più però il partito è in pressing contro i numeri che condannano la Fondazione, fatalità da quando il «rottamatore» è leader.
In tutto questo incastro ci sarebbe anche il mercato, ovvero decine di migliaia di dipendenti, correntisti e risparmiatori che non meritano di subire perdite per i giochi di potere del Pd. Renzi ha due strade: mollare la Fondazione e ritrovarsi contro il partito, o salvare la Fondazione e ritrovarsi contro gli elettori. Fare il segretario del Pd costa caro.
di Giuliano Zulin
http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/1375919/Parte-il-Palio-per-Mps—pure-Renzi-tiene-una-banca.html
108 di 331 - 26/12/2013 08:44
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Mps in assemblea per il Palio sull'aumento: Profumo mette in guardia, Confidustria scende in campo

Domani Mps convoca i soci per decidere la tempistica dell'aumento
- Profumo mette in guardia sui gravi rischi di un aumento posticipato
- Confindustria Siena spera in un rinvio dell'assise e invoca l'intervento della Cdp
- L'associazione degli industriali ha espresso "tutta la propria perplessità per il silenzio del Governo e delle forze politiche".

Aumento ai voti. L’attesa assemblea senese è in agenda per domani, 27 dicembre, quorum assembleare permettendo (altrimenti si andrà alla seconda convocazione il 28 e poi alla terza il 30 dicembre). Il clima a Siena è rovente tanto che il sindaco della città Bruno Valentini ha parlato di “tifo da stadio” sul contrasto in atto fra Fondazione e Cda di Banca Mps. Il presidente Profumo, in una lettera di risposta della banca Mps ad alcuni quesiti della fondazione diffusa il 24 dicembre (e inviata anche a Consob e Banca d’Italia), ha confermato che ''la proposta della Fondazione Mps sull'aumento di capitale'' la quale prevede il rinvio dell'operazione a non prima di maggio ''verrà sottoposta all'approvazione dell'assemblea dei soci''.

Ma ha anche messo in guardia sui “gravi rischi cui la banca sarebbe esposta nel caso in cui l'aumento di capitale (da 3 mld euro ndr) fosse posticipato come auspicato dalla Fondazione'', precisando che ''ciascun membro” del cda potrebbe assumere determinazioni di “natura personale” in caso di mancata approvazione della delibera di aumento.

In altre parole, Profumo conferma la possibilità che i vertici lascino la guida della banca in caso di aumento posticipato a dopo il 12 maggio (a fine gennaio tra l’altro scade il consorzio di garanzia per l’aumento). D’altra parte un voto a favore della proposta della Fondazione sconfesserebbe di fatto la guida Profumo-Viola. Ma le dimissioni aprirebbero comunque una situazione di forte incertezza con un piano di ristrutturazione messo a punto dai vertici e appena approvato dalla Commissione Europea che deve essere portato a termine senza indugio (insieme all’aumento da completare entro dicembre 2014).

Un braccio di ferro di difficile soluzione. Tant’è che con una nota ufficiale a ridosso del Natale è scesa in campo anche la Confindustria Siena chiedendo agli azionisti di Mps di rinviare di alcune settimane l’assemblea “per favorire una soluzione alla crisi”. Non solo. Confindustria Siena a invocato esplicitamente l’aiuto della Cassa Depositi e Prestiti. “Dinanzi alle gravi difficoltà che attanagliano il Monte dei Paschi – ha scritto - riterremmo più consono che la Cassa depositi e prestiti, attraverso il proprio fondo, investisse in un asset strategico del paese, per l'appunto la terza banca italiana, piuttosto che rincorrere aziende del lusso o di atri settori comunque non strategici".

L'associazione degli industriali ha espresso “tutta la propria perplessità per il silenzio del Governo, delle forze politiche e della stessa Banca d'Italia per quanto potrà avvenire nei prossimi giorni per il futuro destino del Monte”. Dal canto suo Antonella Mansi alla guida della Fondazione ha bisogno di più tempo per risolvere il rebus dei debiti di Palazzo Sansedoni e non sembra che una soluzione sia a portata di mano. Nei giorni scorsi il mercato aveva dato credito, nonostante le smentite, a un possibile imminente accordo tra la Fondazione e un pool di investitori e fondazioni per la cessione di un pacchetto del 20% di azioni del Mps. In soccorso della fondazione senese erano pronte, secondo le indiscrezioni, Cariplo, Cariverona e Compagnia Sanpaolo, che ha smentito un coinvolgimento.
109 di 331 - 27/12/2013 07:36
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Chissà se oggi capiremo di che morte
110 di 331 - 27/12/2013 09:52
1monique9 N° messaggi: 6770 - Iscritto da: 15/3/2013
si sale del 3 si scende del 3...siamo sulle montagne russe.
ps. grazie ciccio per le notizie.
111 di 331 - 27/12/2013 09:59
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Figurati Monique, è meglio essere informati che non sapere nulla, come disse Catalano!!
112 di 331 - 27/12/2013 10:04
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Mi chiedo cosa succederà domani: considerato che si saliva sulla ipotesi di spostamento dell'aumento, e visto che questo è ormai certo con la maggioranza bulgara della fondazione dovrebbe continuare a salire....
Se poi profumo e & danno le auspicate dimissioni (magari a Cristo) un rally di fine anno è certo al 99% (op)
113 di 331 - 27/12/2013 10:06
tonino888 N° messaggi: 157 - Iscritto da: 01/7/2013
Siamo comunque in mano ai potenti... Sinceramente non mi aspettavo che non raggiungesse il quorum, ma il -3% improvviso è messo ad arte a spaventare di proposito il parco buoi... :(
114 di 331 - 27/12/2013 10:08
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Inoltre mi chiedo: se per caso il titolo arrivasse a 0, 40 - 0, 50
- bisognerebbe fare per forza l'aumento di capitale ed il raggruppamento????
E se si posponesse il termine di rimborso dei Monti bond?
E se per rimborsarli vendessero un pochino di btp dei 32 e rotti che hanno in pancia senza rompere le palle a noi poveri azionisti
115 di 331 - 27/12/2013 10:20
Guro84 N° messaggi: 589 - Iscritto da: 18/2/2013
Speriamo bene x domani! Come andrà a finire??? Ciccio 0,40-50 magari!
116 di 331 - 27/12/2013 10:27
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
La FIGurA QUELLO PORTA!!!!!
117 di 331 - Modificato il 27/12/2013 10:32
ciccio3333 N° messaggi: 7508 - Iscritto da: 18/9/2012
Alla Mansi andrebbe bene agli azionisti andrebbe bene, ai fiprndenti andrebbe bene, alla banca andrebbr bene: forse non va bene per profhumo viohla ed i loroi amici?
118 di 331 - 27/12/2013 10:30
1monique9 N° messaggi: 6770 - Iscritto da: 15/3/2013
MILANO (MF-DJ)--A fare mancare il quorum necessario perche' oggi l'assemblea dei soci di B.Mps si potesse costituire validamente in prima convocazione non e' stato nessuno dei grandi soci della banca. E' quanto si apprende da una fonte vicina al dossier che ha spiegato come i grandi azionisti del Monte erano tutti presenti in assemblea. A far mancare il quorum, spiega la fonte, e' stato un pacchetto di piccoli azionisti che, pur avendo depositato le azioni, non si e' presentato in assemblea facendo scendere la percentuale del capitale presente sotto la soglia del 50%. glm (fine) MF-DJ NEWS 2710:12 dic 2013
119 di 331 - 27/12/2013 10:33
1monique9 N° messaggi: 6770 - Iscritto da: 15/3/2013
MILANO (MF-DJ)--L'assemblea di B.Mps, chiamata ad approvare l'aumento di capitale, non si terra' oggi perche' non e' stato raggiunto il quorum necessario pari alla maggioranza del capitale. I soci presenti rappresentano infatti il 49,31% del capitale complessivo. L'assemblea e' stata rinviata a domani in seconda convocazione e il quorum necessario per la valida costituzione sara' pari a un terzo del capitale complessivo. Considerando che la sola Fondazione Mps detiene il 33,5%, e' di fatto certo che domani l'assemblea si terra' regolarmente. fch/glm (fine) MF-DJ NEWS 2709:48 dic 2013
120 di 331 - 27/12/2013 10:35
1monique9 N° messaggi: 6770 - Iscritto da: 15/3/2013
mancano i piccoli soci......ci dovevamo andare anche noi?....a parte il fatto che è qualche giorno che non leggo Beppe..che sia la con Daniele??
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