Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi e Banco Bpm. Come vanno davvero i conti
In un anno nelle maggiori cinque banche italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi) scesi costi e risultato di gestione ma forte crescita del risultato netto grazie alla cessione dei crediti deteriorati. Tutti i dettagli sullo studio First Cisl.
Banche con sempre meno dipendenti e sportelli, ma risultati netti aggregati in crescita grazie a un forte impulso alla cessione dei crediti deteriorati.
IL REPORT SU INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
A fare i conti in tasca ai cinque maggiori istituti di credito del Paese (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi) è il sindacato First Cisl che ha confrontato i dati aggregati del primo semestre 2019 con quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
LA STRATEGIA SUGLI NPL DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Si tratta di una “strategia folle” perché gli Npl vanno gestiti “in house” secondo il segretario generale Riccardo Colombani, per cui “la corsa a liberarsi delle inadempienze probabili danneggia imprese e famiglie”.
LA RETE DISTRIBUTIVA DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Senza dimenticare che se la rete distributiva delle banche prese in esame è al collasso – dal 30 giugno 2018 al 30 giugno 2019 si sono persi 9.849 posti di lavoro (- 3,8%) e 1.306 sportelli (- 3,8%) – aumenta parecchio il prodotto bancario per dipendente (426.000 euro, +3,2%).
LA PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO DEI DIPENDENTI DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Ne emerge dunque un’elevatissima produttività del lavoro che rischia però – è l’allarme del sindacato – di far perdere il radicamento territoriale con conseguente minore assistenza alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
I CONFRONTI TRA INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Scendendo nel dettaglio, si osserva che – sommando i risultati delle cinque maggiori banche italiane come appunto Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi – in un anno sono diminuiti gli interessi netti (-3,7%), le commissioni nette (-4,5%), il margine primario (-4,1%) ma anche i costi operativi (-3,6%) tra cui il costo del personale ha lasciato per strada il 3,3%.
Se il risultato netto di gestione è calato del 4,7% tra giugno 2018 e giugno 2019, all’opposto il risultato netto è aumentato del 22,4% a oltre 6,3 miliardi di euro ovvero quasi 1,16 miliardi in più: un incremento dovuto a operazioni societarie straordinarie che hanno determinato cospicue plusvalenze ma hanno eliminato fonti di ricavo ricorrenti. Basti pensare che gli Npl in pancia alle Big five del nostro credito sono diminuiti del 20,1%, passando da 60,3 miliardi circa a oltre 48,2 miliardi, e che l’Npl ratio netto è migliorato ed è sceso di oltre un punto percentuale dal 5,3% al 4,2%.
TASSI DI DETERIORAMENTO DEL CREDITO
Dallo studio si evince inoltre come i tassi deterioramento del credito in un anno, da giugno 2018 a giugno 2019, siano calati per ciascuna delle Big five italiane. In Ubi – che ne aveva di più in portafogli – si è verificato il maggior decremento, dall’1,7% all’1%, in Montepaschi invece sono scesi dall’1,6% all’1,3%. Seguono Unicredit (dall’1,4% all’1,2%), Intesa Sanpaolo (dall’1,3% all’1%), Banco Bpm (da 1% a 0,9%).
COSA DICE LA FIRST CISL
Una situazione da non sottovalutare secondo First Cisl perché “con il bassissimo livello dei tassi di interesse e l’altissimo flusso di commissioni sui servizi è indispensabile garantire l’equilibrio reddituale attraverso una proficua gestione del portafoglio crediti. E’ assurdo, pertanto, perdere soldi con folli cessioni di inadempienze probabili”. Per la sigla dei bancari di via Po “ha ragione Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, quando sostiene che ‘la migliore strategia è quella di trattarli internamente, a livello organico’”.
IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE COLOMBANI
“Un’avventura senza ritorno” definisce “la corsa a liberarsi degli Utp (inadempienze probabili)“ il segretario generale Colombani. L’unica soluzione possibile è quella di “invertire la strategia della banche” perché così facendo “potremo registrare un diffuso rientro in bonis delle inadempienze probabili a livello sistemico, con riflessi positivi immediati e ingenti sui conti economici. Al contempo verrà salvaguardato il tessuto produttivo del nostro Paese: insomma una situazione win-win di importanza eccezionale”.
D’altra parte, è la riflessione successiva di Colombani, “il miglioramento del Npl ratio (netto) – dal 5,3% del giugno 2018 al 4,2% del giugno 2019 – e la bassissima incidenza dei nuovi flussi di crediti deteriorati al 30 giugno 2019 (tasso di deterioramento: Banco Bpm 0,9%, Intesa Sanpaolo 1%, Ubi 1%, Unicredit 1,2%, Mps 1,3%), peraltro in netto miglioramento rispetto a quelli relativi allo stessa data dell’anno precedente, evidenziano prospettive economiche in crescita per le banche. A maggior ragione – conclude il segretario generale First Cisl – si deve interrompere la frenesia della cessione ad ogni costo degli Utp”.
443 di 726-29/8/2019 10:070
hi68ma
N° messaggi: 1175 -
Iscritto da: 15/10/2014
volare !!!
444 di 726-29/8/2019 11:550
gbellusch
N° messaggi: 116 -
Iscritto da: 22/7/2008
Con il PD al governo, la stanno pompando per poi spolparla per bene. Come hanno già fatto.
445 di 726-29/8/2019 14:380
actarus69
N° messaggi: 1591 -
Iscritto da: 16/8/2007
Capirai se non arrivava la coglionata...
Invece negli ultimi 14 mesi, ci hanno pensato questi.. infatti è stata in gran spolvero..
Ma povero me.. se questo è il livello degli elettori poi davvero non c'è da stupirsi della classe politica..
Ti ricordo una cosa: MPS quotava 3.45 euro nei giorni prima dell'insediamento di Salvini... E prima delle parole di quell'asino di Borghi.
446 di 726-29/8/2019 14:560
gbellusch
N° messaggi: 116 -
Iscritto da: 22/7/2008
Hai proprio ragione. Ti ricordi quanto quotava 3-5 anni fa.
447 di 726-29/8/2019 15:120
hi68ma
N° messaggi: 1175 -
Iscritto da: 15/10/2014
non deve necessariamente tornare a 3 euro, ma a me pare un viaggetto
448 di 726-29/8/2019 15:280
hi68ma
N° messaggi: 1175 -
Iscritto da: 15/10/2014
sospesa!
449 di 726-29/8/2019 18:210
hi68ma
N° messaggi: 1175 -
Iscritto da: 15/10/2014
ottima chiusura sui massimi a 30 gg
450 di 726-29/8/2019 22:500
sandocan1
N° messaggi: 5839 -
Iscritto da: 19/11/2016
Le ho a 355€ post adc......
451 di 726-05/9/2019 13:520
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
IL MOMENTO E' CATARTICO!
452 di 726-05/9/2019 15:030
crisby1
N° messaggi: 11105 -
Iscritto da: 19/2/2015
I responsabili delle banche Ue avvertono di “gravi conseguenze” se la BCE continua a tagliare i tassi
Vi do un aiutino
453 di 726-16/9/2019 10:010
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
NON E' UN VERO 1-2-3 HIGH JOE ROSS PERCHE' IL PUNTO 3 SI E' FORMATO DOPO 5 BARRE...COMUNQUE PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE. INCREMENTARE IL LONG IN CASO DI SUPERAMENTO DI 1,711 €, SHORT DA 1,564 €!
454 di 726-17/9/2019 19:590
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
455 di 726-25/9/2019 14:510
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
IL PIAVE,,,
456 di 726-02/10/2019 16:420
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
NON E' UN VERO 1-2-3 HIGH JOE ROSS PERCHE' IL PUNTO 3 SI E' FORMATO DOPO 5 BARRE...COMUNQUE PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE. INCREMENTARE IL LONG IN CASO DI SUPERAMENTO DI 1,711 €, SHORT DA 1,564 €!
457 di 726-03/10/2019 08:340
Claudio143
N° messaggi: 17033 -
Iscritto da: 10/1/2012
.
458 di 726-03/10/2019 18:430
GIOLA
N° messaggi: 29544 -
Iscritto da: 03/9/2014
.
Grazie Claudio. Un saluto.
459 di 726-22/10/2019 16:370
vale69
N° messaggi: 883 -
Iscritto da: 09/8/2013
Davvero un bel titolone.....
460 di 726-22/10/2019 16:540
rob73gfr
N° messaggi: 2575 -
Iscritto da: 19/3/2014
In un anno nelle maggiori cinque banche italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi) scesi costi e risultato di gestione ma forte crescita del risultato netto grazie alla cessione dei crediti deteriorati. Tutti i dettagli sullo studio First Cisl.
Banche con sempre meno dipendenti e sportelli, ma risultati netti aggregati in crescita grazie a un forte impulso alla cessione dei crediti deteriorati.
IL REPORT SU INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
A fare i conti in tasca ai cinque maggiori istituti di credito del Paese (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi) è il sindacato First Cisl che ha confrontato i dati aggregati del primo semestre 2019 con quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
LA STRATEGIA SUGLI NPL DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Si tratta di una “strategia folle” perché gli Npl vanno gestiti “in house” secondo il segretario generale Riccardo Colombani, per cui “la corsa a liberarsi delle inadempienze probabili danneggia imprese e famiglie”.
LA RETE DISTRIBUTIVA DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Senza dimenticare che se la rete distributiva delle banche prese in esame è al collasso – dal 30 giugno 2018 al 30 giugno 2019 si sono persi 9.849 posti di lavoro (- 3,8%) e 1.306 sportelli (- 3,8%) – aumenta parecchio il prodotto bancario per dipendente (426.000 euro, +3,2%).
LA PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO DEI DIPENDENTI DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Ne emerge dunque un’elevatissima produttività del lavoro che rischia però – è l’allarme del sindacato – di far perdere il radicamento territoriale con conseguente minore assistenza alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
I CONFRONTI TRA INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, UBI E BANCO BPM
Scendendo nel dettaglio, si osserva che – sommando i risultati delle cinque maggiori banche italiane come appunto Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Montepaschi, Ubi – in un anno sono diminuiti gli interessi netti (-3,7%), le commissioni nette (-4,5%), il margine primario (-4,1%) ma anche i costi operativi (-3,6%) tra cui il costo del personale ha lasciato per strada il 3,3%.
Se il risultato netto di gestione è calato del 4,7% tra giugno 2018 e giugno 2019, all’opposto il risultato netto è aumentato del 22,4% a oltre 6,3 miliardi di euro ovvero quasi 1,16 miliardi in più: un incremento dovuto a operazioni societarie straordinarie che hanno determinato cospicue plusvalenze ma hanno eliminato fonti di ricavo ricorrenti. Basti pensare che gli Npl in pancia alle Big five del nostro credito sono diminuiti del 20,1%, passando da 60,3 miliardi circa a oltre 48,2 miliardi, e che l’Npl ratio netto è migliorato ed è sceso di oltre un punto percentuale dal 5,3% al 4,2%.
TASSI DI DETERIORAMENTO DEL CREDITO
Dallo studio si evince inoltre come i tassi deterioramento del credito in un anno, da giugno 2018 a giugno 2019, siano calati per ciascuna delle Big five italiane. In Ubi – che ne aveva di più in portafogli – si è verificato il maggior decremento, dall’1,7% all’1%, in Montepaschi invece sono scesi dall’1,6% all’1,3%. Seguono Unicredit (dall’1,4% all’1,2%), Intesa Sanpaolo (dall’1,3% all’1%), Banco Bpm (da 1% a 0,9%).
COSA DICE LA FIRST CISL
Una situazione da non sottovalutare secondo First Cisl perché “con il bassissimo livello dei tassi di interesse e l’altissimo flusso di commissioni sui servizi è indispensabile garantire l’equilibrio reddituale attraverso una proficua gestione del portafoglio crediti. E’ assurdo, pertanto, perdere soldi con folli cessioni di inadempienze probabili”. Per la sigla dei bancari di via Po “ha ragione Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, quando sostiene che ‘la migliore strategia è quella di trattarli internamente, a livello organico’”.
IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE COLOMBANI
“Un’avventura senza ritorno” definisce “la corsa a liberarsi degli Utp (inadempienze probabili)“ il segretario generale Colombani. L’unica soluzione possibile è quella di “invertire la strategia della banche” perché così facendo “potremo registrare un diffuso rientro in bonis delle inadempienze probabili a livello sistemico, con riflessi positivi immediati e ingenti sui conti economici. Al contempo verrà salvaguardato il tessuto produttivo del nostro Paese: insomma una situazione win-win di importanza eccezionale”.
D’altra parte, è la riflessione successiva di Colombani, “il miglioramento del Npl ratio (netto) – dal 5,3% del giugno 2018 al 4,2% del giugno 2019 – e la bassissima incidenza dei nuovi flussi di crediti deteriorati al 30 giugno 2019 (tasso di deterioramento: Banco Bpm 0,9%, Intesa Sanpaolo 1%, Ubi 1%, Unicredit 1,2%, Mps 1,3%), peraltro in netto miglioramento rispetto a quelli relativi allo stessa data dell’anno precedente, evidenziano prospettive economiche in crescita per le banche. A maggior ragione – conclude il segretario generale First Cisl – si deve interrompere la frenesia della cessione ad ogni costo degli Utp”.