Bp (BP.)

- Modificato il 25/10/2022 16:00
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
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1 di 7 - Modificato il 02/11/2021 19:42
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

MA IO QUI VOLEVO LA BRITISH PETROLEUM !!!

...e invece m'ha dato il bancopopolare ???

2 di 7 - 02/11/2021 19:41
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Bp lancia un buyback sulla scia di un trimestre oltre le attese

La società britannica ha aggiunto oltre un miliardo di dollari al suo programma di riacquisto di azioni proprie, paragonandosi a un "bancomat" che beneficia dei prezzi più alti del petrolio e del gas e di una forte performance commerciale nel terzo trimestre. Gli esperti di Citi segnalano però diversi fattori di rischio che potrebbero portare il prezzo del titolo a discostarsi dalle attese

di Claudia FrangiamoreBp lancia un buyback sulla scia di un trimestre oltre le attese

Al via il lancio di un buyback da parte di Bp. La società britannica ha annunciato che intende riacquistare altri 1,25 miliardi di dollari di azioni proprie prima della presentazione dei risultati trimestrali del quarto trimestre, mentre il consiglio di amministrazione rimane impegnato a utilizzare per i buyback il 60% del flusso di cassa in eccesso del 2021. Citi ha confermato per l'azienda il rating neutral e il target price a 3,50 sterline.

Bp ha registrato un incremento dei profitti nel terzo trimestre dell'anno che ha battuto le attese di mercato. Nello specifico, la major petrolifera inglese ha contabilizzato un utile lordo sottostante a valori correnti di 3,32 miliardi nei tre mesi conclusi a settembre, battendo i 3,05 miliardi stimati dagli analisti. Su base netta, la perdita dichiarata si è attestata invece a 2,54 miliardi, a fronte di un utile di 3,12 miliardi registrato l’anno scorso. Come ha spiegato la società, ciò è dovuto a un significativo aumento del prezzo dei gas verso la fine del trimestre. In lieve calo le vendite e gli altri ricavi operativi che si sono fermati a quota 36,17 miliardi (dai 36,47 miliardi del 2020). Il cda ha dichiarato inoltre un dividendo di 5,46 centesimi per azione ordinaria che sarà corrisposto nel quarto trimestre. La società, inoltre, prevede un leggero aumento della produzione upstream sottostante rispetto all’anno scorso.

Stando agli esperti di Citi, nel terzo trimestre la società ha beneficiato di condizioni macro migliorate e di un reddito da negoziazione più forte, pur registrando un impatto più lieve sulla riduzione della leva finanziaria, che rimane elevata rispetto ai competitor, facendo sì che Bp venga vista dagli investitori come un equity beta più elevato della concorrenza. Un vento contrario per coloro che, come Citi, per l’anno prossimo prevedono uno scenario macro più sfidante rispetto a quello attuale.

Il terzo trimestre di Bp segue quindi il tema del miglioramento finanziario visto nei competitor, pur senza la riduzione del debito netto su un bilancio in cui permane una leva finanziaria più alta della concorrenza. Di certo, non vi sarà discussione finché i prezzi del petrolio rimarranno alti, ma d’altra parte un ribasso dei prezzi presenterebbe alcuni vincoli nei confronti dei tanti azionisti che chiedono al settore rendimenti sempre più alti.

Gli esperti di Citi hanno definito una tesi di investimento e un prezzo obiettivo su Bp che tengano conto di una serie di rischi specifici dell'azienda e del settore. In primo luogo, il suo flusso di cassa sembra sensibile alle variazioni dei prezzi del petrolio e del gas naturale e ai margini di raffinazione, che possono fluttuare significativamente in funzione di forze economiche e geopolitiche. In secondo luogo, i principali guadagni e costi di Bp sono in dollari statunitensi, il che implica per gli azionisti che detengono azioni ordinarie la necessità di adeguarsi al tasso di cambio (sterlina/dollaro). In terzo luogo, eventuali cambiamenti politici possono avere impatto sulla tassazione e il ritmo dell'attività di sviluppo in qualsiasi Paese in cui opera. Circa il 40% del capitale di Bp è investito negli Stati Uniti e, pro forma, circa l'8% in Russia.

Da non sottovalutare, inoltre, che le attività operative dell’azienda potrebbero essere interrotte bruscamente dagli effetti di disastri naturali o incidenti industriali. A tal proposito, gli esperti di Citi hanno considerato le stime dei costi in sospeso per l’incidente riguardante il Pozzo Macondo (risalente al 2010), una situazione altamente controversa, in cui vi è il concreto rischio di multe e sanzioni che potrebbero lievitare oltre le attese. In conclusione, gli analisti asseriscono che l'impatto di questi fattori di rischio, qualora risulti maggiore o minore del previsto, porterebbe il prezzo dell'azione a discostarsi significativamente dal prezzo obiettivo. Sulla piazza londinese il titolo Bp segna in ribasso del 3,54% a 344,35 pence. (riproduzione riservata)

3 di 7 - 09/2/2022 07:20
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

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Bp, utile record da 12,8 miliardi. Il più alto degli ultimi otto anni

L'aumento del prezzo del petrolio e del gas spinge i conti della società britannica che ha mantenuto un dividendo a 5,46 centesimi per azione nel 2021 e ha aumentato il buyback a 1,5 miliardi per trimestre. In programma l'ampliamento del piano per ridurre le emissioni di carbonio

di Rossella Savojardo
4 di 7 - 09/2/2022 07:21
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
Bp, utile record da 12,8 miliardi. Il più alto degli ultimi otto anni

Il gigante del petrolio e del gas Bp ha registrato una massiccia ripresa dell'utile netto per l'intero anno 2021, il dato più alto in otto anni, spinto dall'impennata dei prezzi delle materie prime. La major energetica britannica ha infatti registrato un utile di 12,8 miliardi di dollari rispetto alla perdita netta di 5,7 miliardi dell'anno precedente. Il dato è al di sopra anche delle stime degli analisti, che si aspettavano un utile netto 2021 pari a 12,5 miliardi di dollari.

Buoni i conti anche guardando al singolo quarto trimestre. Nel periodo l'utile netto ha raggiunto 4,1 miliardi di dollari, superando le stime degli analisti che lo prevedevano a 3,93 miliardi di dollari. I risultati sono stati sostenuti dall'aumento dei prezzi e della produzione di petrolio e gas, in parte compensato da risultati commerciali del petrolio più deboli e dall'impatto dei maggiori costi energetici su operazioni come la raffinazione, ha affermato la società. I prezzi del gas naturale e dell'elettricità in tutto il mondo sono aumentati infatti vertiginosamente dalla metà dello scorso anno a causa delle scarse forniture di gas e dell'aumento della domanda.

5 di 7 - 09/2/2022 07:21
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Il debito di Bp è così sceso a 30,6 miliardi nel 2021, in calo di 8,3 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente. La società energetica ha inoltre mantenuto il suo dividendo a 5,46 centesimi per azione e ha aumentato i suoi obiettivi di riacquisto di azioni proprie a 1,5 miliardi per trimestre dai 1,25 miliardi precedenti.

"È stato un altro buon trimestre per l'azienda", ha detto il ceo di Bp, Bernard Looney, "oggi stiamo performando e offrendo risultati ai nostri azionisti, mentre allo stesso tempo guardiamo al futuro e trasformiamo l'azienda". La società britannica ha infatti in cantiere un piano per ridurre le sue emissioni di carbonio nei prossimi decenni aumentando la capacità di energia rinnovabile di 20 volte entro il 2030, riducendo la produzione di petrolio del 40%. Pur mantenendo il suo piano di spendere tra i 14 ei 16 miliardi all'anno fino al 2025, nel suo aggiornamento della strategia Bp ha dichiarato che aumenterà la spesa per l'energia a basse emissioni di carbonio e rinnovabile, che include la vendita al dettaglio e la ricarica dei veicoli elettrici, al 40% della spesa totale entro il 2025 e al 50% entro il 2030. Dopo i rialzi di inizio seduta, il titolo Bp è adesso in calo del'1,8% a sulla borsa di Londra e scambia a 401,40 pence, con il Ftse 100 che a un'ora dalla chiusura segna un ribasso dello 0,25%.

6 di 7 - Modificato il 25/10/2022 16:01
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
Azioni, chi comprare e chi no fra i titoli petroliferi europei
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Azioni, chi comprare e chi no fra i titoli petroliferi europei

di Giorgia Costa



In uno scenario di rallentamento della domanda di greggio, a causa della recessione, gli specialisti di Société Générale hanno individuato interessanti occasioni di investimento
I prezzi del petrolio risentono negativamente dei segnali di debolezza della domanda cinese. In particolare, le importazioni di greggio in Cina sono diminuite del 2% rispetto all'anno scorso a causa dei continui lockdown che hanno limitato la domanda. La recente ripresa delle importazioni di petrolio ha vacillato a settembre e le raffinerie indipendenti non sono riuscite a utilizzare l'aumento delle quote a causa delle continue chiusure che hanno pesato sulla domanda. In questo scenario, gli specialisti di Société Générale hanno individuato interessanti occasioni di investimento, grazie anche agli alti rendimenti delle cedole che offrono.

7 di 7 - 25/10/2022 15:51
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

1) Bp. Il rating del colosso petrolifero quotato a Londra è buy (comprare) con target price 570 pence, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 27,3%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 4,5 e al 4,8%. La performance a sei mesi è +15,2%.

2) Shell. Il rating è buy (comprare) con target price 2750 pence, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 21%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 3,8 e al 4%. La performance a sei mesi è +5,5%.

3) Eni. Il rating del gruppo guidato da Claudio Descalzi è buy (comprare) con target price 17,5 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 52,4%. Il dividend yield 2022 e 2023 è 7,3% in entrambi gli esercizi. La performance a sei mesi è -14%.

4) TotalEnergies. Il rating del gigante francese è buy (comprare) con target price 65 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 28,3%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 5,6 e al 5,7%. La performance a sei mesi è +12,3%.

5) Galp. Il rating della compagnia petrolifera portoghese è buy (comprare) con target price 14,3 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 44,7%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 5,1 e al 5,3%. La performance a sei mesi è -12%.

6) Omv. Il rating del gruppo austriaco è buy (comprare) con target price 63 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 62%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 6,1 e al 6,5%. La performance a sei mesi è -13,7%.

7) Equinor. Il rating della compagnia norvegese è hold (mantenere) con target price 345 corone, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) dell'1,6%. Il dividend yield 2022 e 2023 è pari rispettivamente al 6,9 e al 6,3%. La performance a sei mesi è +8%.

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