Banca Sistema (BST)

- Modificato il 20/7/2015 11:17
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
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VAI ALL'IPO DI BANCA SISTEMA: SUL MERCATO IL 48,4% DEL CAPITALE





https://bancasistema.it/



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122 Commenti
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41 di 122 - 09/5/2017 14:45
fernanda26 N° messaggi: 590 - Iscritto da: 02/9/2014
nessuno è sul titolo guardatelo meglio
42 di 122 - 10/5/2017 09:38
fernanda26 N° messaggi: 590 - Iscritto da: 02/9/2014
GUARDATE CHE ARRIVA A 2,50 COMPRATELO SUBITO
43 di 122 - 10/5/2017 12:15
fernanda26 N° messaggi: 590 - Iscritto da: 02/9/2014
vendete banca ifis e comprate banca sistema parola di pasquina
44 di 122 - 28/5/2017 09:46
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Credem, Ifis, Profilo, Desio, Sistema la rivincita del modello “banche di famiglia”

DALL’INIZIO DELL’ANNO I TITOLI DI ALCUNI FRA I TITOLI DI QUESTI ISTITUTI CRESCONO PIÙ DELLA MEDIA DEL SETTORE COSÌ COME FOTOGRAFATO DALL’INDICE FTSE

Il modello di azienda familiare, tanto vituperato di questi tempi perché accusato di lasciare poco spazio alle energie dei manager e quindi di avere pochi spazi di crescita nel mercato, si prende una bella rivincita in banca. A guardare le performance di alcuni titoli che rientrano in questo comparto, infatti, occorre prendere atto che corrono più della media di settore. Qualche esempio? Se il Ftse Mib cresce di circa il 10% da inizio anno e il Ftse Banche (l’indice di settore a Piazza Affari) del 17%, Credem – che fa capo alla famiglia Maramotti è su di oltre il 20%, mentre Banca Ifis di Sebastien Egon Fuerstenberg ha guadagnato circa un quarto del valore che segnava alla fine del 2016.

Banco di Desio e Brianza dei Gavazzi (storici imprenditori lombardi, con forti discendenze nobiliari) fa ancora meglio, con una rivalutazione che arriva a sfiorare il 30%. Mentre Banca Finnat è in linea con i livelli di inizio 2017, ma in questo caso va considerato anche il peso dell’indagine sul presidente Giampietro Nattino, poi dimessosi. Così come non fa testo la performance altalenante di Carige, presa in carica dai Malacalza quando era già in difficoltà. «E’ difficile fare un discorso d’insieme quando si parla di società diverse, a maggior ragione se la focalizzazione del business è differente. Si pensi a Ifis, che è più concentrata sul factoring e la valorizzazione degli npl, rispetto all’attività bancaria tradizionale, che contraddistingue
gli altri due istituti», commenta un analista.

Che però aggiunge: «Sta di fatto che, laddove a comandare è una famiglia, e ci mette fondi propri, vi è tendenzialmente una maggiore prudenza nelle scelte di allocazione del denaro ». In concreto questo significa che si prendono meno rischi nelle fasi di entusiasmo e forte crescita del mercato, fieno in cantina che poi si rivela sacrosanto quando arrivano i momenti difficili. «Considerato che la mole di crediti deteriorati accumulata negli anni della recessione è il principale problema delle banche italiane, chi si è esposto meno su quel versante, oggi si trova in una situazione di maggiore solidità», aggiunge l’esperto. Anche se non si possono tirare conclusioni a lungo termine. «La prudenza nella concessione del credito in altre epoche storiche è stata considerata un fattore di debolezza e potrebbe tornare a esserlo in futuro, dato che potenzialmente comprime la marginalità degli istituti», sottolinea un altro analista.

Che ricorda come le banche private quotate non siano sovrapponibili alle aziende familiari tradizionali «perché la presenza sui mercati regolamentati impone regole di governance e di trasparenza tipiche delle aziende a gestione manageriale». Guardando in prospettiva, il controllo societario nelle mani di un gruppo di persone con vincoli di sangue potrebbe essere percepito come un limite alla valorizzazione del titolo, riducendone l’appeal speculativo. Ma di questi tempi, in cui la priorità è difendere le posizioni, la prudenza del buon padre di famiglia è un valore aggiunto.

http://www.repubblica.it

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45 di 122 - 22/6/2017 18:21
lamaratona12 N° messaggi: 179 - Iscritto da: 10/3/2013
Non c'è nessuno qui........
46 di 122 - 04/7/2017 20:17
lamaratona12 N° messaggi: 179 - Iscritto da: 10/3/2013
Sig.ra Fernanda che fine ha fatto mi sento un po solo su questo titolo, non vorrei guadagnare solo io.
47 di 122 - 01/8/2017 12:13
MEPSpA N° messaggi: 1 - Iscritto da: 26/8/2015
Quotando: lamaratona12 - Post #46 - 04/Jul/2017 18:17Sig.ra Fernanda che fine ha fatto mi sento un po solo su questo titolo, non vorrei guadagnare solo io.

Tranquillo. Io ci sono dentro e resto fino a 3.2
48 di 122 - 25/8/2017 20:42
Ercole76 N° messaggi: 16 - Iscritto da: 06/11/2013
Un titolo completamente dimenticato, con ottimi risultati e ottimo management, quando il mercato farà un cambio sui panieri dei titoli sopravvalutati questo titolo e' pronto a raddoppiare di valore minimo. Leggete i bilanci e le notizie
49 di 122 - 27/8/2017 09:16
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Raddoppia nel 1° semestre l’attività di Banca Sistema nella Cessione del V ed è alla ricerca di Nuove Opportunità di Crescita

Nel primo semestre 2017 Banca Sistema ha acquistato, dai sette originator con cui ha accordi in essere, crediti CQS/CQP per circa Euro 105 milioni, cifra più che doppia rispetto allo stesso periodo del 2016.

L’outstanding al 30 giugno 2017 risulta pari a Euro 357 milioni ripartiti tra dipendenti privati (14%), pensionati (55%) e dipendenti pubblici (31%). Tale crescita, in linea con la strategia della Banca, è stata accompagnata dall’operazione di cartolarizzazione avviata a marzo 2016 (Quinto Sistema 2016) e continuerà anche grazie alla nuova cartolarizzazione avviata quest’anno (Quinto Sistema 2017).

L’obiettivo del secondo semestre è quello di consolidare la crescita nel core business del factoring e di cogliere le ulteriori opportunità di crescita nella Cessione del V. Il minor focus sul finanziamento garantito alle PMI, verrà compensato dall’ingresso in nuove linee di prodotto e dalla valutazione di operazioni di acquisizioni strategiche e complementari.
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50 di 122 - 07/10/2017 11:41
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Sistema, Oyster Sicav al 5,228%

Da quanto emerge dalle comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti a far data dal 29 settembre Oyster Sicav era accreditata di una quota del 5,228% del capitale di Banca Sistema. In precedenza la Sicav non aveva obblighi di comunicare la propria partecipazione.

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51 di 122 - 30/10/2017 16:00
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Sistema, Banca Akros peggiora rating e target price

Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Banca Akros hanno ridotto da 3,2 euro a 2,8 euro il target price su Banca Sistema, in seguito al peggioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2017/2019; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio, portandolo da “Buy” (acquistare) ad “Accumulate”.

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52 di 122 - 21/11/2017 16:34
gaio2 N° messaggi: 5648 - Iscritto da: 14/5/2008
Si parte????
53 di 122 - 07/1/2018 10:08
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Sistema rispetta i requisiti patrimoniali fissati dalla BCE per il 2018

Banca Sistema ha ricevuto la comunicazione della decisione finale di Banca d’Italia riguardante i requisiti patrimoniali da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

I requisiti patrimoniali da rispettare, secondo i criteri transitori, sono i seguenti: Common Equity Tier 1 ratio (“CET1 ratio”) del 7,125%; Tier 1 ratio del 8,875%; Total Capital ratio (“TC ratio”) del 11,225%. Al 30 settembre 2017, i coefficienti patrimoniali di Banca Sistema risultavano i seguenti: CET1 ratio al 12,4%; Tier 1 ratio al 13,2%; TC ratio al 16,1%.

Tutti e tre i coefficienti erano di gran lunga superiori ai rispettivi requisiti.
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54 di 122 - 13/1/2018 13:36
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Bonomi (Investindustrial): alle banche servono aumenti capitale per 10 mld

Per il finanziere "tutti lo sanno ma non lo dicono. E reperire mezzi freschi non sarà facile"

Alle banche italiane servono subito aumenti di capitale fino a 10 miliardi. "Tutti lo sanno, ma non lo dicono". Parola di Andrea Bonomi, fondatore di Investindustrial, che in un'intervista al quotidiano La Stampa si è pronunciato su diversi temi, senza tralasciare le banche che evidentemente secondo lui rappresentano ancora un tallone d'Achille. Tanto più che per il resto il suo "outlook" è positivo.

"Questo è un buon momento per l'Italia. Il Paese è in crescita" mentre "i nostri competitori diretti hanno situazioni delicate da gestire: l'Inghilterra con la Brexit, la Spagna alle prese con la Catalogna, la Germania che stenta a creare un governo. Noi sembriamo un Paese potenzialmente tranquillo, anche se arriviamo all'ultimo momento a prendere la coda di una crescita di cui gli altri hanno goduto negli ultimi anni. Presumibilmente ci restano 2-3 anni buoni, non sprechiamoli. L'aver perso la prima parte di crescita è già un danno gravissimo".

Bonomi non crede "che un imprenditore investa o non investa aspettando le elezioni. Sono importanti, ma non rappresentano una questione decisiva. Non danneggeranno l'appetito a investire in Italia nel breve termine. Gia' oggi 1,9 miliardi, pressappoco il 40%, degli oltre 5 miliardi di investimenti che abbiamo, sono in Italia. Nel solo dicembre scorso abbiamo realizzato tre investimenti in Europa: la prima è stata l'italiana Ceme, leader mondiale nella produzione di pompe e valvole".

Alla domanda su quali settori punterete, Bonomi risponde: "Abbiamo una liquidità di 1,7 miliardi e intendiamo rimanere liquidi perché crediamo che gli anni buoni per gli investimenti debbano ancora arrivare. Verranno fuori occasioni anche inaspettate. Sono tanti i settori che necessitano di ristrutturazione. In Italia c'è una frammentazione eccessiva delle imprese. Il design ci interessa molto e poi l'industria".

Poi l'affondo sulle banche. Bonomi ritiene che le banche italiane abbiano "bisogno di un altro giro di aumenti di capitale. Lo sanno tutti, anche se non lo dicono. Escluse Unicredit e Intesa che per dimensione non ho analizzato, al sistema servono tra i 7 e i 10 miliardi. Nessun rischio di sistema, ma non credo che sarà facile raccoglierli, con il mondo che evolve dal punto di vista tecnologico e di governance".

http://www.finanzareport.it

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55 di 122 - 24/1/2018 19:26
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Banche, addendum Bce su Npl potrebbe slittare

Il documento sarà comunque finalizzato entro il primo trimestre. Per il capo della vigilanza Nouy gli istituti "si devono preparare"

Resta sotto i riflettori il tema della vigilanza dell'Unione Europea sui crediti deteriorati delle banche italiane, dopo che nelle ultime ore una delle maggiori funzionarie della Banca centrale europea, Danièle Nouy, presidente del supervisory board dell'ente, ha fatto capire che potrebbe essere rimandata di qualche mese l'applicazione del cosiddetto "addendum" alle linee guida comunitarie sugli Npl, alias Non Performing Loans.

Parlando a Francoforte, presso la sede della Bce, la Nouy ha dichiarato: "L'addendum è stato sottoposto a pubblica consultazione che si è chiusa a dicembre. Abbiamo esaminato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto ed emenderemo di conseguenza l'addendum. Tra le altre cose, potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce della Bce. Ci stiamo coordinando con la commissione europea sulla sua proposta per un livello minimo di accantonamento prudenziale in base al Pillar 1. L'addendum sarà finalizzato nel primo trimestre di quest'anno".

Si ricorderà che il cosiddetto "addendum" è, riassumendo, una integrazione alle linee guida sugli Npl già emesse dalla BCE nel marzo 2017, una sorta di "aggiunta" che l'Europa ha pubblicato in autunno e che prevede di spingere le banche a coprire integralmente i deteriorati dopo sette anni, oppure due anni, a seconda siano crediti garantiti o non garantiti, decorrendo dal momento della loro iscrizione a credito deteriorato.

La Nouy ha invitato gli istituti a non sprecare la possibile dilazione e a impegnarsi comunque per raggiungere l'obbiettivo senza perdere tempo: "Il mio primo messaggio alle banche è questo: fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile. Porterà sicuramente a maggiori problemi nel futuro. Il mio secondo messaggio alle banche è questo: preparatevi per l'addendum".

il capo della vigilanza Bce ha ricordato il nuovo stress test per capire quali banche sono sottocapitalizzate, spronandole a rimediare ai rischi di mercato, sotto la stretta supervisione dell'Europa. Lo scopo, come spiega lei stessa, è anche arrivare al ventilato sistema europeo di assicurazione dei depositi, o Edis. Secondo la Nouy, la creazione dell'Edis potrebbe comportare "un'altra revisione della qualità degli asset e ciò dovrebbe rappresentare per le banche un ulteriore incentivo a ripulire i loro bilanci".

Il tema dell'addendum è molto sentito dalle banche italiane, che detengono il 25% degli Npl di tutta la galassia bancaria della Ue. I criteri europei di valutazione vengono ritenuti troppo rigidi dall'Italia, e un incontro fra la Nouy e la Banca d'Italia svoltosi a Roma lo scorso 17 gennaio non è valso a far ammorbidire le posizioni europee. La prospettata dilazione di alcuni mesi, però, sembra offrire almeno l'occasione per guadagnare tempo.

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Danièle Nouy, responsabile del comitato unico europeo di vigilanza bancaria
56 di 122 - 12/12/2018 12:15
Ercole76 N° messaggi: 16 - Iscritto da: 06/11/2013
Titolo da comprare!!!!!!!
57 di 122 - 23/12/2018 14:17
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Sistema è un istituto specializzato nel factoring relativo ai crediti con la pubblica amministrazione.

Un articolo del IlSole24Ore mette in evidenza le modifiche apportate dall’Ecofin (il consiglio Economia e Finanza composto dai ministri del settore di tutti gli Stati Ue) al Regolamento Ue n. 575/2013, conosciuto come CRR, che avranno effetti positivi sul settore della cessione del Quinto dello stipendio (CdQS) .

La nuova disciplina prevede la riduzione della ponderazione del capitale di rischio, al 35% dal 75%, per i prestiti personali assistiti dalla cessione del quinto dello stipendio e della pensione.

Intervistato dal quotidiano finanziario l’AD Gianluca Barbi ha dichiarato: «Per noi l’impatto stimato è di +150 punti base sul Cet 1 (indice di solidità patrimoniale ndr). Sarebbe un’acceleratore del Piano che prevede il raggiungimento di un miliardo outstanding al 2020 sul fronte del CdQS».

Le modifiche, che saranno approvate dal Parlamento Europeo, entreranno in vigore nel 2019.

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58 di 122 - 12/4/2019 14:42
Ercole76 N° messaggi: 16 - Iscritto da: 06/11/2013
Un titolo con ottimi fondamentali, in confronto a titoli simili deve valere minimo 2,5€
60 di 122 - Modificato il 28/5/2019 09:52
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Jeffries conferma il buy e target price a 3,25 €
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