Carraro

- 16/11/2006 16:00
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
CARRARO ATTIVA NELLA MECCANICA X L'AGRO-INDUSTRIA.INIZIA CON LA PRODUZIONE DI TRATTORI AGRICOLI ,SI TRASFORMA IN PRODUTTORE DI
COMPONENTI X I MAGGIORI COSTRUTTORI MONDIALI DI MACCHINE AGRICOLE E MOVIMENTO TERRA( CNH, SAME-DEUTZ-FAHR, AGCO,JHONEE DEERR) HA UN SITO DI PRODUZIONE IN INDIA

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481 di 535 - 11/2/2018 16:14
tarzan7 N° messaggi: 799 - Iscritto da: 18/5/2008

buona sera

bel discorso

ottimo

e molto interessante

e graziewink+1ok_hand


482 di 535 - 12/2/2018 16:00
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #478 - 11/Feb/2018 06:18
Quotando: tarzan7 - Post #477 - 10/Feb/2018 22:16

Buona sera

Grazie della scritta ma il grafico celo già

La questione va su adesso con la notizia smiley

Giusto?




REGOLE AUREE DEL TRADING

1) "Avevo fatto esattamente la cosa sbagliata. Il cotone registrava una perdita e avevo mantenuto la posizione. Il grano registrava un profitto e avevo chiuso la posizione. Di tutti gli errori che uno puó fare in questo mestiere, ce ne sono pochi che sono piú gravi che cercare di fare media su una posizione in perdita. Chiudi sempre se registri una perdita e tieni duro sulle posizioni in utile."

2) "Lo speculatore non è un investitore. Il suo obiettivo non è di assicurarsi un buon rendimento costante sul suo capitale, ma semplicemente di ricavare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi. Perció la cosa che occorre determinare è la linea speculativa che offre minore resistenza nel momento in cui si entra sul mercato; e ció che occorre attendere è il momento in cui questa linea si definisce, perchè questo è il segnale che bisogna cominciare a lavorare. [...] Il livello del prezzo, di per sè, non ha nulla a che vedere con la determinazione della linea di minore resistenza.[...] Se segui questa regola scoprirai che, in pratica, ogni notizia importante che esce quando il mercato è chiuso, è normalmente in armonia con la linea di minore resistenza. Il trend è stato stabilito prima della pubblicazione della notizia, e in mercati rialzisti le notizie ribassiste vengono ignorate e le rialziste esagerate, e viceversa."

3) "Il pubblico vuole sempre dei suggerimenti e delle spiegazioni. Questo è ció che fa del dare e ricevere "dritte", una pratica universale. E' giusto che i brokers e gli intermediari forniscano ricerca ai propri clienti. [Tuttavia] lo speculatore deve guardare lontano, mentre il broker si deve preoccupare delle commissioni che puó incassare oggi. [...] Il pubblico dovrebbe sempre tener presente i principi fondamentali del trading. Quando un'azione sale, non c'è bisogno di elaborate spiegazioni del perchè sale. Sale perchè c'è una continua domanda di quell'azione. Fino a che continua a salire con solo delle piccole reazioni al ribasso di tanto in tanto, si puó ritenere sia abbastanza sicuro seguirla nella sua ascesa. Ma se dopo una lunga salita un'azione si gira e comincia gradualmente a scendere, presentando solo occasionalmente dei rally limitati, è ovvio che la linea di minore resistenza è mutata da rialzista a ribassista. Se questo è il caso, perchè uno dovrebbe chiedere spiegazioni? Forse esistono delle ottime ragioni che spiegano questo accadimento, ma queste ragioni sono probabilmente conosciute solo da pochissime persone che, o non le dicono, o anzi dicono che l'azione è conveniente. La natura del gioco è tale che il pubblico dovrebbe capire che la verità non puó essere detta dai pochi che la conoscono."

JESSE LIVERMORE

6lsv5



6m58n
483 di 535 - 13/2/2018 16:01
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #423 - 14/Ott/2017 13:05ATTENZIONE 1-2-3 HIGH JOE ROSS: SHORT DA 4,65 € CON ENTRATA TRADER'S TRICK.

MI RACCOMANDO, VISTI I FALLIMENTI DEI PRECEDENTI SEGNALI 1-2-3 HIGH SHORT, DI STILARE UN PIANO DI TRADING PER ORIENTARE LE VELE IN CASO DI CONTINUAZIONE DEL TREND AL RIALZO.

RICORDIAMOCI SEMPRE CHE: "Non esiste una direzione rialzista o ribassista del mercato, esiste solo una direzione. Non è il mercato che ci fa perdere ma è la NOSTRA visione sbagliata di esso. Se esso decide di prendere una direzione, quella sarà la direzione giusta e noi non dobbiamo contraddirlo. DOBBIAMO ASSECONDARLO!!!"

5gbki



6mkw2
484 di 535 - 17/2/2018 15:37
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.

6o7qg
485 di 535 - 25/2/2018 12:06
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #484 - 17/Feb/2018 14:37LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.

6o7qg



CI HANNO FATTO "CAGARE ADDOSSO", COME SI SUOL DIRE, ALLA ROTTURA AL RIBASSO DI 3,536 €...ADESSO VEDIAMO SE LUNEDI' SI RIPRENDE LA SALITA VERSO IL TARGET 3,8 €.


6q-ap
486 di 535 - 01/3/2018 17:46
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #485 - 25/Feb/2018 11:06
Quotando: giola - Post #484 - 17/Feb/2018 14:37LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.

6o7qg



CI HANNO FATTO "CAGARE ADDOSSO", COME SI SUOL DIRE, ALLA ROTTURA AL RIBASSO DI 3,536 €...ADESSO VEDIAMO SE LUNEDI' SI RIPRENDE LA SALITA VERSO IL TARGET 3,8 €.

6q-ap



LONG CHIUSO...


6smvm
487 di 535 - 03/3/2018 14:12
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #486 - 01/Mar/2018 16:46
Quotando: giola - Post #485 - 25/Feb/2018 11:06
Quotando: giola - Post #484 - 17/Feb/2018 14:37LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.
6o7qg



CI HANNO FATTO "CAGARE ADDOSSO", COME SI SUOL DIRE, ALLA ROTTURA AL RIBASSO DI 3,536 €...ADESSO VEDIAMO SE LUNEDI' SI RIPRENDE LA SALITA VERSO IL TARGET 3,8 €.

6q-ap



LONG CHIUSO...STOP AND REVERSE

6smvm



6t81a
488 di 535 - 05/3/2018 15:14
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #486 - 01/Mar/2018 16:46
Quotando: giola - Post #485 - 25/Feb/2018 11:06
Quotando: giola - Post #484 - 17/Feb/2018 14:37LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.

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CI HANNO FATTO "CAGARE ADDOSSO", COME SI SUOL DIRE, ALLA ROTTURA AL RIBASSO DI 3,536 €...ADESSO VEDIAMO SE LUNEDI' SI RIPRENDE LA SALITA VERSO IL TARGET 3,8 €.

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LONG CHIUSO...

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6tqho
489 di 535 - 18/3/2018 15:23
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #488 - 05/Mar/2018 14:14
Quotando: giola - Post #486 - 01/Mar/2018 16:46
Quotando: giola - Post #485 - 25/Feb/2018 11:06
Quotando: giola - Post #484 - 17/Feb/2018 14:37LONG DI BREVE DA 3,35 €...TARGET 3,8 € CIRCA.

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CI HANNO FATTO "CAGARE ADDOSSO", COME SI SUOL DIRE, ALLA ROTTURA AL RIBASSO DI 3,536 €...ADESSO VEDIAMO SE LUNEDI' SI RIPRENDE LA SALITA VERSO IL TARGET 3,8 €.

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6ygtw
490 di 535 - 29/3/2018 15:05
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
Carraro ha chiuso il 2017 con ricavi per 606,02 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto ai 593,75 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il management ha precisato che il giro d’affari è stato influenzato da una diversa area di consolidamento; a parità di perimetro fatturato sarebbe cresciuto dell’8,6%. In forte aumento il margine operativo lordo, che è balzato da 39,18 milioni a 55,04 milioni di euro; di conseguenza, la marginalità è salita dal 6,6% al 9,1%. Lo scorso anno si è chiuso con un utile netto di 13,67 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 9,09 milioni del 2016. A fine 2017 l’indebitamento netto ammontava a 145,9 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 183,2 milioni di inizio anno. Nel 2017 sono stati effettuati investimenti per 15,6 milioni di euro, in linea con il Business Plan 2017-2021. Per l’esercizio 2018 Carraro prevede volumi di vendita in miglioramento rispetto allo scorso anno. Al contrario, un generalizzato incremento dei prezzi delle materie prime (acciaio, ghisa) potrà parzialmente influenzare nel primo trimestre la marginalità nell’ambito dei sistemi di trasmissione, effetto che comunque sarà riassorbito entro il primo semestre. Il management di Carraro ha proposto la distribuzione di un dividendo 2018, relativo all’esercizio 2017, per un ammontare di 0,17 euro per azione; la cedola sarà staccata il 21 maggio e messa in pagamento il 23 maggio.
491 di 535 - 29/3/2018 15:06
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
airplaneairplaneairplaneairplaneairplaneairplaneairplaneairplaneairplaneairplane
492 di 535 - 29/3/2018 16:20
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
IL NUOVO CORSO DEL GRUPPO CARRARO

Dopo i duri anni della crisi, l’azienda manifatturiera padovana è pronta a una nuova fase di sviluppo grazie anche a un ambizioso ma concreto piano industriale. E a una Academy per la formazione di nuovi professionisti

Gli anni della crisi hanno picchiato duro. Ma ora quel periodo è alle spalle per il Gruppo Carraro, azienda leader nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, fondata nel 1932 a Campodarsego, in provincia di Padova. Uscire dal “tunnel” (la crisi è iniziata una decina d’anni fa) non è stato però semplice e ha comportato anche alcune scelte drastiche, che nel tempo però hanno dato i frutti sperati. Oggi il Gruppo, quotato alla Borsa di Milano fin dal 1995, è in salute e punta a superare quota 600 milioni di fatturato, come racconta in questa intervista a Italian Factory il presidente Enrico Carraro.

Dopo i duri anni della crisi, l’azienda manifatturiera padovana è pronta a una nuova fase di sviluppo grazie anche a un ambizioso ma concreto piano industriale. E a una Academy per la formazione di nuovi professionisti

Gli anni della crisi hanno picchiato duro. Ma ora quel periodo è alle spalle per il Gruppo Carraro, azienda leader nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, fondata nel 1932 a Campodarsego, in provincia di Padova. Uscire dal “tunnel” (la crisi è iniziata una decina d’anni fa) non è stato però semplice e ha comportato anche alcune scelte drastiche, che nel tempo però hanno dato i frutti sperati. Oggi il Gruppo, quotato alla Borsa di Milano fin dal 1995, è in salute e punta a superare quota 600 milioni di fatturato, come racconta in questa intervista a Italian Factory il presidente Enrico Carraro.

Dottor Carraro, come siete riusciti ad affrontare la crisi degli anni scorsi?

«Dieci anni fa il nostro Gruppo era arrivato alla soglia del miliardo di euro di fatturato, ma in un solo anno, il 2009, il giro d’affari si è dimezzato a causa della crisi. Alcune grandi multinazionali nel giro di pochi mesi ridussero drasticamente gli ordini e questo provocò uno scossone al nostro interno, tanto più in un settore in cui gli investimenti tecnici hanno un grosso peso sul bilancio. Quando ci siamo resi conto che non si trattava di una crisi passeggera, ma di un vero e proprio mutamento di paradigma, abbiamo intrapreso un percorso di “cura” molto invasivo, che ha visto la riduzione del numero di stabilimenti e la cessione di attività non attinenti al nostro core business. Ci sono stati anche importanti tagli al personale: da quasi 4mila addetti siamo passati a poco meno di 3mila. È stato un passaggio molto difficile e complicato anche dal punto di vista personale».

Quel periodo è ormai superato e l’azienda si appresta ad affrontare un percorso di crescita virtuoso.

«Oggi il Gruppo è presente nei nostri principali mercati di riferimento grazie a tre stabilimenti produttivi in Italia, a cui si aggiunge un polo logistico, e altri in India, Cina, Brasile e Argentina. Il nostro obiettivo principale è quello di riportare in utile l’azienda e per fare questo abbiamo da poco varato un nuovo piano industriale: entro il 2021 puntiamo a raggiungere quota 670 milioni di euro di fatturato, con Ebitda a 75 milioni. Inoltre, miriamo a ridurre drasticamente la posizione finanziaria netta che nel corso degli anni era arrivata anche a superare i 300 milioni di euro: il target è arrivare a 91 milioni nei prossimi tre anni. Lo scorso anno abbiamo inoltre varato un aumento di capitale per 54 milioni di euro».

Per ottenere questi risultati su cosa punterete?

«Anche durante il periodo di crisi l’unico settore che non ha visto ridurre gli investimenti è stato quello della ricerca e sviluppo: negli ultimi anni, infatti, abbiamo stanziato circa 140 milioni di euro, che ci hanno permesso di sviluppare nuovi prodotti facendo leva sulla tecnologia. Nei prossimi cinque anni investiremo altri 90 milioni di euro, che ci consentiranno di sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto soprattutto per quanto riguarda componenti quali la trasmissione e gli assali per trattori e macchine movimento terra, settori che dovrebbero mantenersi stabili nel lungo periodo».

Se l’azienda è riuscita a tenere saldo il timone anche durante i periodi di tempesta è stato anche grazie all’aiuto dei mercati finanziari. In che modo hanno contribuito a questi risultati?

«La quotazione in Borsa, che risale a oltre vent’anni fa, ci ha innanzitutto permesso di presentarci agli occhi dei grandi colossi mondiali nostri clienti con un bagaglio di trasparenza e solidità nei confronti dei nostri clienti. Inoltre, ci ha aiutato anche nei rapporti con le banche, senza dimenticare il supporto fornito in un momento particolare come quello che ha portato all’aumento di capitale dello scorso anno».

Ci sono quindi tutte le premesse per tornare a crescere a pieno ritmo, ma per farlo è necessario anche saper attrarre i migliori talenti sul mercato.

«È proprio per questo che a settembre dello scorso anno abbiamo lanciato una Academy ad hoc. Si tratta di tre diversi percorsi educativi gratuiti di alto livello, della durata di 240 ore ciascuno, che hanno lo scopo di formare figure professionali altamente specializzate come progettisti meccanici ed elettrici e softwaristi. I ragazzi che frequentano la nostra Academy, che ha sede presso lo stabilimento di Rovigo, sono brillanti giovani in possesso di un diploma tecnico (perito meccanico, elettronico o elettrico, ndr) e neolaureati in informatica, ingegneria meccanica, informatica, elettrica o elettronica. Al termine del percorso per loro si apriranno le porte della nostra azienda».

717gu
http://www.borsaitaliana.it
MODERATO HappyFedina (Utente disabilitato) N° messaggi: 652 - Iscritto da: 30/8/2018
495 di 535 - Modificato il 17/10/2018 09:38
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
bullish engulfing da manuale ...
496 di 535 - 26/12/2018 13:53
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #492 - 29/Mar/2018 14:20IL NUOVO CORSO DEL GRUPPO CARRARO

Dopo i duri anni della crisi, l’azienda manifatturiera padovana è pronta a una nuova fase di sviluppo grazie anche a un ambizioso ma concreto piano industriale. E a una Academy per la formazione di nuovi professionisti

Gli anni della crisi hanno picchiato duro. Ma ora quel periodo è alle spalle per il Gruppo Carraro, azienda leader nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, fondata nel 1932 a Campodarsego, in provincia di Padova. Uscire dal “tunnel” (la crisi è iniziata una decina d’anni fa) non è stato però semplice e ha comportato anche alcune scelte drastiche, che nel tempo però hanno dato i frutti sperati. Oggi il Gruppo, quotato alla Borsa di Milano fin dal 1995, è in salute e punta a superare quota 600 milioni di fatturato, come racconta in questa intervista a Italian Factory il presidente Enrico Carraro.

Dopo i duri anni della crisi, l’azienda manifatturiera padovana è pronta a una nuova fase di sviluppo grazie anche a un ambizioso ma concreto piano industriale. E a una Academy per la formazione di nuovi professionisti

Gli anni della crisi hanno picchiato duro. Ma ora quel periodo è alle spalle per il Gruppo Carraro, azienda leader nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, fondata nel 1932 a Campodarsego, in provincia di Padova. Uscire dal “tunnel” (la crisi è iniziata una decina d’anni fa) non è stato però semplice e ha comportato anche alcune scelte drastiche, che nel tempo però hanno dato i frutti sperati. Oggi il Gruppo, quotato alla Borsa di Milano fin dal 1995, è in salute e punta a superare quota 600 milioni di fatturato, come racconta in questa intervista a Italian Factory il presidente Enrico Carraro.

Dottor Carraro, come siete riusciti ad affrontare la crisi degli anni scorsi?

«Dieci anni fa il nostro Gruppo era arrivato alla soglia del miliardo di euro di fatturato, ma in un solo anno, il 2009, il giro d’affari si è dimezzato a causa della crisi. Alcune grandi multinazionali nel giro di pochi mesi ridussero drasticamente gli ordini e questo provocò uno scossone al nostro interno, tanto più in un settore in cui gli investimenti tecnici hanno un grosso peso sul bilancio. Quando ci siamo resi conto che non si trattava di una crisi passeggera, ma di un vero e proprio mutamento di paradigma, abbiamo intrapreso un percorso di “cura” molto invasivo, che ha visto la riduzione del numero di stabilimenti e la cessione di attività non attinenti al nostro core business. Ci sono stati anche importanti tagli al personale: da quasi 4mila addetti siamo passati a poco meno di 3mila. È stato un passaggio molto difficile e complicato anche dal punto di vista personale».

Quel periodo è ormai superato e l’azienda si appresta ad affrontare un percorso di crescita virtuoso.

«Oggi il Gruppo è presente nei nostri principali mercati di riferimento grazie a tre stabilimenti produttivi in Italia, a cui si aggiunge un polo logistico, e altri in India, Cina, Brasile e Argentina. Il nostro obiettivo principale è quello di riportare in utile l’azienda e per fare questo abbiamo da poco varato un nuovo piano industriale: entro il 2021 puntiamo a raggiungere quota 670 milioni di euro di fatturato, con Ebitda a 75 milioni. Inoltre, miriamo a ridurre drasticamente la posizione finanziaria netta che nel corso degli anni era arrivata anche a superare i 300 milioni di euro: il target è arrivare a 91 milioni nei prossimi tre anni. Lo scorso anno abbiamo inoltre varato un aumento di capitale per 54 milioni di euro».

Per ottenere questi risultati su cosa punterete?

«Anche durante il periodo di crisi l’unico settore che non ha visto ridurre gli investimenti è stato quello della ricerca e sviluppo: negli ultimi anni, infatti, abbiamo stanziato circa 140 milioni di euro, che ci hanno permesso di sviluppare nuovi prodotti facendo leva sulla tecnologia. Nei prossimi cinque anni investiremo altri 90 milioni di euro, che ci consentiranno di sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto soprattutto per quanto riguarda componenti quali la trasmissione e gli assali per trattori e macchine movimento terra, settori che dovrebbero mantenersi stabili nel lungo periodo».

Se l’azienda è riuscita a tenere saldo il timone anche durante i periodi di tempesta è stato anche grazie all’aiuto dei mercati finanziari. In che modo hanno contribuito a questi risultati?

«La quotazione in Borsa, che risale a oltre vent’anni fa, ci ha innanzitutto permesso di presentarci agli occhi dei grandi colossi mondiali nostri clienti con un bagaglio di trasparenza e solidità nei confronti dei nostri clienti. Inoltre, ci ha aiutato anche nei rapporti con le banche, senza dimenticare il supporto fornito in un momento particolare come quello che ha portato all’aumento di capitale dello scorso anno».

Ci sono quindi tutte le premesse per tornare a crescere a pieno ritmo, ma per farlo è necessario anche saper attrarre i migliori talenti sul mercato.

«È proprio per questo che a settembre dello scorso anno abbiamo lanciato una Academy ad hoc. Si tratta di tre diversi percorsi educativi gratuiti di alto livello, della durata di 240 ore ciascuno, che hanno lo scopo di formare figure professionali altamente specializzate come progettisti meccanici ed elettrici e softwaristi. I ragazzi che frequentano la nostra Academy, che ha sede presso lo stabilimento di Rovigo, sono brillanti giovani in possesso di un diploma tecnico (perito meccanico, elettronico o elettrico, ndr) e neolaureati in informatica, ingegneria meccanica, informatica, elettrica o elettronica. Al termine del percorso per loro si apriranno le porte della nostra azienda».

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717gu




9makt
498 di 535 - 20/2/2019 12:46
peppedj N° messaggi: 16107 - Iscritto da: 27/9/2007
Buon gain
499 di 535 - 20/2/2019 12:55
gaio2 N° messaggi: 5648 - Iscritto da: 14/5/2008
Si vola a 2.50...allacciate le cinture
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