Campari (CPR)

- 29/6/2007 18:53
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Grafico Intraday: Davide CampariGrafico Storico: Davide Campari
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AZIENDA ATTIVA NELLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI LIQUORI E BEVANDE

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961 di 1173 - 23/1/2018 18:00
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.
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962 di 1173 - 23/1/2018 20:42
ken0782 N° messaggi: 1502 - Iscritto da: 26/10/2017
Quotando: giola - Post #961 - 23/Jan/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro. 6f66m

Si è comprata da sola in pratica....
963 di 1173 - 24/1/2018 17:25
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #961 - 23/Gen/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.

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964 di 1173 - 05/2/2018 18:26
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #961 - 23/Gen/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.

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Campari ha acquistato 300.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 29 e il 31 gennaio 2018 ha acquistato 300.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,3806 euro, per un controvalore complessivo pari a oltre 1,91 milioni di euro.


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965 di 1173 - 08/2/2018 16:08
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #964 - 05/Feb/2018 17:26
Quotando: giola - Post #961 - 23/Gen/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.

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Campari ha acquistato 300.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 29 e il 31 gennaio 2018 ha acquistato 300.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,3806 euro, per un controvalore complessivo pari a oltre 1,91 milioni di euro.

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6kzan
966 di 1173 - 11/2/2018 08:14
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #964 - 05/Feb/2018 17:26
Quotando: giola - Post #961 - 23/Gen/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.

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Campari ha acquistato 300.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 29 e il 31 gennaio 2018 ha acquistato 300.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,3806 euro, per un controvalore complessivo pari a oltre 1,91 milioni di euro.

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MODERATO Miss Monny Penny (Utente disabilitato) N° messaggi: 1275 - Iscritto da: 19/10/2017
968 di 1173 - 11/2/2018 09:27
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Bacardi sale al 100% di Patrón, M&A in vista anche per Campari?

La società produttrice di tequila metterà sul piatto 5,1 mld di dollari. Si tratta di uno dei più grandi deal nel settore dei liquori. A dimostrazione che l'intero comparto continua a crescere sia organicamente sia per vie esterne. Campari ha acquistato 815mila azioni proprie e l'ad Kunze-Concewitz ha ribadito l'impegno nei confronti dei rum giamaicani

di Francesca Gerosa

Bacardi sale al 100% di Patrón. La società di origine cubana produttrice di tequila metterà sul piatto 5,1 miliardi di dollari. Si tratta di uno dei più grandi deal nel settore dei liquori negli ultimi anni. Bacardi, meglio conosciuto per il suo omonimo rum, deteneva già una quota del 30% nella svizzera Patrón Spirits International AG.

Quindi ora vuole raggiungere il pieno controllo della società per ampliare la distribuzione del liquore fatto in Messico e rispondere alla crescente richiesta di tequila di fascia alta. Infatti, negli ultimi dieci anni, i produttori di liquori globali hanno cercato di modificare i loro portafogli per tenere il passo con i cambiamenti dei gusti dei consumatori, soprattutto in un contesto in cui i volumi generali diminuiscono e i bevitori si allontanano da birra, vodka e rum.

In quest'ottica, i produttori hanno cercato di trasformare la tequila da un drink economico a uno spirit più raffinato, paragonabile a un Single Malt Scotch. Patrón, che è stato un precursore nel mercato della tequila premium, è ora il leader del settore con un fatturato negli Stati Uniti di 1,6 miliardi di dollari nel 2016, secondo Euromonitor, una società di ricerche di mercato.

Tuttavia, anche Patrón ha dovuto affrontare la crescente concorrenza di diversi marchi, compresi quelli supportati da celebrità come George Clooney e Justin Timberlake. "I consumatori adulti sono molto interessati alle tequila superpremium di fascia alta da sorseggiare tanto quanto i cocktail", ha dichiarato Frank Coleman, vicepresidente senior del gruppo industriale Distilled Spirits Council.

I volumi statunitensi di tequila superpremium sono aumentati di oltre il 700% dal 2002 al 2016, a fronte di un aumento del 121% di tutti i volumi di tequila nello stesso periodo, secondo Distilled Spirits Council. Mentre Patrón ha bottiglie che vende al dettaglio per soli 45 dollari, altre società vendono per centinaia di dollari e alcune versioni in edizione limitata costano migliaia di dollari.

Patrón è stata fondata nel 1989 dal miliardario John Paul DeJoria e da Martin Crowley, un architetto poi deceduto. Dopo l'integrazione con Bacardi, i dirigenti di Patrón continueranno a supervisionare il business, incluso il ceo, Edward Brown. Mentre DeJoria dovrebbe continuare a essere un ambasciatore del marchio come presidente emerito.

Patrón produce più di 3 milioni di casse l'anno o 36 milioni di bottiglie. Oltre al brand Tequila Patrón, la società possiede anche il rum Pyrat e distribuisce la vodka Ultimat. Bacardi, che attualmente è la quinta più grande società di alcolici negli Usa, balzerebbe al secondo posto se il deal con Patrón dovesse andare a buon fine senza intoppi.

Standard & Poor's avvierà una revisione del rating del credito di Bacardi per un possibile downgrade, dato che l'acquisizione potrebbe incrementare sostanzialmente il suo debito. Comunque l'operazione dimostra come l'intero settore degli spirits continui a crescere sia organicamente sia per vie esterne.

L'amministratore delegato della società, Bob Kunze-Concewitz, ha ribadito l'impegno nei confronti dei rum giamaicani. In occasione dell'inaugurazione della nuova Joy Spence Appleton Estate Rum Experience in St Elizabeth, il ceo del gruppo ha rilasciato un'intervista al giornale locale The Gleaner. Kunze-Concewitz ha dichiarato che Campari , attraverso Appleton Estate e Wray and Nephew, è ben posizionato per cogliere le opportunità di crescita nel segmento dei rum scuri e invecchiati.

L'ad ha anche ribadito l'importanza del mercato giamaicano. La Giamaica è il quarto mercato per Campari , dietro Stati Uniti, Italia e Germania, e il gruppo potrebbe beneficiare del recente accordo siglato tra i governi italiano e giamaicano, finalizzato a evitare la doppia tassazione e a ridurre i dazi sulle importazioni per i prodotti venduti nel Paese.

Le vendite di Rum giamaicani rappresentano circa il 5% delle vendite del gruppo, fanno presente gli analisti di Mediobanca Securities, "mostrando principalmente una connotazione nazionale e locale", con Giamaica, Stati Uniti, Canada, Messico e Travel Retail che rappresentano i primi cinque mercati. "Le prospettive solide per la categoria rum sono sostenute dal crescente interesse che la categoria sta guadagnando per la sua miscibilità e perché può far parte di cocktail. Confermiamo comunque il nostro rating neutral e il target price a 6,1 euro sul titolo Campari ", concludono gli analisti di Mediobanca .

Nel frattempo Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio ha acquistato 815mila azioni proprie al prezzo medio di 6,3070 euro per azione per un controvalore complessivo pari a 5,140 milioni di euro. L'operazione rientra nell'ambito del piano di buy-back deliberato dall'assemblea degli azionisti il 28 aprile 2017, destinato al servizio dei stock option plans.

6lta2
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969 di 1173 - 19/2/2018 16:43
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Berenberg: calerà il consumo di alcolici. Ma Campari è buy.

Il broker ha condotto uno studio sui consumi di bevande alcoliche, intervistando ragazzi dai 16 ai 22 anni negli Stati Uniti. Ne emerge che il trend sarà di un minor consumo. Preferite birre domestiche e cocktail a base di superalcolici. Per le aziende del settore non è una buona notizia. Meritano un buy solo Campari e Anheuser-Bush InBev

di Roberta Castellarin

Berenberg ha condotto uno studio sui consumi di bevande alcoliche da parte della generazione Z, intervistando ragazzi dai 16 ai 22 anni negli Stati Uniti. Ne emerge che la tendenza sarà a un minor consumo di alcol. Preferite birre domestiche e cocktail a base di superalcolici. Per le aziende del settore non è una buona notizia. Meritano un buy solo Campari e Anheuser-Bush InBev.

Gli esperti di Berenberg sottolineano come finora le investment bank si siano concentrate ad analizzare l'impatto dei consumi dei Millennials sull'industria degli alcolici, ma gli esperti avvertono che d'ora in poi sarà la generazione Z (conosciuti anche come igeneration) a dare forma al futuro dell'industria. "Crediamo che gli investitori che abbiano un orizzonte di cinque anni devono iniziare a fare attenzione a questi nuovi consumatori", scrivono gli esperti.

Berenberg ha condotto una ricerca interna intervistando 6000 ragazzi negli Stati Uniti dai 16 ai 22 anni. Dalla ricerca è emerso che in generale questi ragazzi preferisco i superalcolici alla birra. Mentre per i Millennials la birra era la bevanda più consumata durante gli anni di picco dei consumi (20-34 anni), la generazione Z segna una svolta, preferendo i superalcolici alla birra. Questo deriva anche dal fatto che le donne hanno un maggior peso tra i consumatori e hanno una preferenza per i cocktail a base di superalcolici o vino.

Dalla ricerca emerge anche che nel complesso questa nuova generazione consumerà meno alcolici perché appare più consapevole dei rischi per la salute e sociali legati all'eccessivo consumo di alcool. Dal punto di vista dei marchi preferiti un terzo degli intervistati a indicato la Budweiser. Ma la parte ispanica della popolazione preferisce invece la messicana Corona.

Gli analisti sottolineano che l'esito della ricerca è che l'outlook per il consumo di alcool negli Stati Uniti è negativo. Si tratta di una view contrarian perché l'industria viene da anni di crescita continua del consumo di alcool pro capite. Non si tratta di una cattiva notizia per tutti perché ci sono società forti in settori di nicchia, che invece sono favoriti da questi trend.

Per esempio si tratta della tequila grazie ai consumi degli americani di origine ispanica, del cognac grazie agli afroamericani, i drink a base di superalcolici grazie ai consumi delle donne o le birre importante, come quelle ispaniche. Società esposte a questi settori di nicchia saranno favorite (Rémy, Campari , Brown-Forman, Constellation Brands). Per tutte le altre società la crescita sarà limitata.

In particolare su Campari Berenberg ha un giudizio buy e un target price a 7,4 euro.

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970 di 1173 - 19/2/2018 16:44
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #966 - 11/Feb/2018 07:14
Quotando: giola - Post #964 - 05/Feb/2018 17:26
Quotando: giola - Post #961 - 23/Gen/2018 17:00Campari ha acquistato 815.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 15 e il 19 gennaio 2018 ha acquistato 815.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,307 euro, per un controvalore complessivo pari a 5,14 milioni di euro.
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Campari ha acquistato 300.000 azioni proprie

Campari ha comunicato che tra il 29 e il 31 gennaio 2018 ha acquistato 300.000 azioni proprie a un prezzo medio unitario di 6,3806 euro, per un controvalore complessivo pari a oltre 1,91 milioni di euro.

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Berenberg: calerà il consumo di alcolici. Ma Campari è buy.

Il broker ha condotto uno studio sui consumi di bevande alcoliche, intervistando ragazzi dai 16 ai 22 anni negli Stati Uniti. Ne emerge che il trend sarà di un minor consumo. Preferite birre domestiche e cocktail a base di superalcolici. Per le aziende del settore non è una buona notizia. Meritano un buy solo Campari e Anheuser-Bush InBev.


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971 di 1173 - 21/2/2018 15:25
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Berenberg: Campari è il miglior titolo del settore alcolici

Secondo l'investment bank Campari è ben posizionata per cogliere i nuovi trend del mercato americano, dove nei prossimi 5 anni aumenterà il consumo di cocktail e scenderà quello di birra. E fin da ora le sinergie di costi ottenuti con Grand Marnier hanno consentito un miglioramento dei margini. Il prezzo obiettivo è a 7,4 euro, ossia il 19% in più dell'attuale quotazione

di Roberta Castellarin

Secondo Berenberg, Campari è ben posizionata per cogliere i nuovi trend del mercato americano, dove nei prossimi 5 anni aumenterà il consumo di cocktail e scenderà quello di birra. E fin da ora le sinergie di costi ottenuti con Gran Marnier hanno consentito un miglioramento dei margini. Il prezzo obiettivo è a 7,4 euro, ossia un +19% potenziale dai prezzi attuali (oggi il titolo tratta a 6,22 euro in Piazza Affari).

I conti di Campari saranno pubbblicati il prossimo 27 febbraio e l'investment bank si aspetta una crescita delle vendite per l'intero 2017 del 5-7% anno su anno (1,8 miliardi contro gli 1,73 del 2016) e una crescita del margine organico ebit dell'8,5%. In questo caso Berenberg ha una visione leggermente più positiva del consensus: 376 milioni contro i 373 milioni della media degli analisti. Questo perché gli esperti ritengono che i margini siano migliorati anche nel quarto trimestre dello scorso anno grazie alle singergie di costo realizzate con Grand Marnier.

Per quanto riguarda le prospettive per il 2018 e 2019, gli analisti ritengono che Campari sia ben posizionata per crescere nel mercato Usa, che offre margini interessanti. L'acquisizione di Grand Marnier ha consentito a Campari di ottenere la massa critica negli Usa. Questo crenderà più facile anche crescere con la vendita di marchi quali Wild Turkey, Espolon, Campari e Aperol. Mentre la vodka Skyy, che ha penalizzato la crescita in Usa, ora conta solo per il 24% delle vendite Usa del gruppo (Wild Turkey conta per il 22%, Grand Marnier per il 20%, Espolon per il 8%, Campari e Aperol per il 4%).

Berenberg ha condotto uno studio sui consumi di bevande alcoliche da parte della generazione Z, intervistando ragazzi dai 16 ai 22 anni negli Stati Uniti. Ne emerge che la tendenza sarà a un minor consumo di alcol. Preferite birre domestiche e cocktail a base di superalcolici. Questa è una buona notizia per Campari che offre diversi prodotti base per per i cocktail.

Da qui la conclusione degli esperti: "Campari è il nostro nome preferito tra i produttori di superalcolici. Crediamo che possa avere una crescita sostenuta e contare su un miglioramento dei margini". Da qui un giudizio buy e un prezzo obiettivo a 7,4 euro.
6pli1
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972 di 1173 - 27/2/2018 15:43
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
L'utile di Campari batte le attese, 356 milioni nel 2017

Il consenso Factset prevedeva un valore di 280 mln di euro. Leggermente al di sopra delle attese i ricavi a 1,816 mld, trainati sia dalla crescita a livello globale sia regionale. Debito in contrazione a 981,5 mln. Il cda ha proposto un dividendo per azione di 0,05 euro per azione (+11% sul 2016)

di Marco Sasso

Crescita a tripla cifra per l'utile di Campari . La società con sede a Sesto San Giovanni ha chiuso l'esercizio 2017 con un profitto di 356,4 milioni, più che raddoppiando i 166,3 milioni registrati nel 2016, per una crescita del 114,3%. Un valore che ha battuto le attese del consenso Factset, che si aspettava invece profitti per 280,2 milioni di euro e che porta il titolo ad apprezzarsi in borsa dell'1,59% a 6,405 euro.

Per quanto riguarda i ricavi sono saliti del 5,2% a 1,816 miliardi di euro con una solida crescita organica del 6,3%, trainata sia a livello globale (+7,7%) dai marchi Aperol e Campari , sia a livello regionale (+13%) grazie a Espolòn, Bulldog e GlenGrant. Una crescita che ha compensato sia l'effetto cambio, che ha pesato per lo 0,8% per il progressivo rafforzamento dell'euro rispetto al dollaro, sia l'effetto perimetro, pari a un -0,4% dovuto all'acquisizione di Grand Marnier e alla cessione di business non strategici come i brand Carolans e Irish Mist. Nel complesso, il fatturato del gruppo ha battuto leggermente le attese del consenso Factset, che si aspettava un valore di 1,809 miliardi.

L'ebitda rettificato ha raggiunto quota 437,6 milioni di euro, in aumento dell'8% rispetto a quello registrato nel 2016, mentre, l'ebitda si è attestato a 451,4 milioni, in crescita del 21,3%. Quanto all'ebit, ha riportato un valore di 394,3 milioni di euro (+23,5%), mentre l'equivalente rettificato è risultato pari a 380,5 milioni (+7,9%).

Quanto al debito finanziario netto è risultato pari, al 31 dicembre, a 981,5 milioni di euro, in contrazione rispetto agli 1,192 miliardi di fine 2016, grazie a un free cash flow (rettificato di tutte le componenti di natura non ricorrente) di 249,7 milioni e dopo la cessione degli asset non strategici, al netto dell'acquisizione di Bulldog, del pagamento del dividendo, delle operazioni di liability management e dell'acquisto di azioni proprie.

Il debito finanziario netto esclude, inoltre, i proventi dalla cessione del business Lemonsoda, al netto dell'acquisizione di Bisquit, entrambe perfezionate a gennaio. Sulla base dei risultati approvati, il consiglio di amministrazione di Campari ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per azione, in crescita dell'11% rispetto a quello di competenza dello scorso esercizio.

"Abbiamo conseguito una crescita significativa per i principali indicatori di performance nell'anno 2017", ha commentato il ceo, Bob Kunze-Concewitz. "In particolare, negli ultimi tre anni abbiamo registrato un andamento positivo della marginalità, che ha evidenziato un aumento del margine lordo sulle vendite pari complessivamente a circa +600 punti base, guidato, da un lato, dall'espansione a livello organico di +270 punti base, grazie al mix favorevole delle vendite, e, dall'altro, dall'effetto accrescitivo delle nostre operazioni di m&a. Questi risultati", ha aggiunto, "ci hanno consentito di accelerare gli investimenti in attività di brand building e potenziamento distributivo finalizzati alla crescita futura e, contestualmente, di aumentare il margine operativo a un ritmo superiore alla crescita delle vendite, realizzando un'espansione di +190 punti base complessivamente negli ultimi tre anni, di cui +80 punti base in termini organici".

Per quest'anno, il consenso Factset prevede ricavi in crescita a 1,832 miliardi di euro e un utile netto in flessione a 265 milioni. "Guardando al 2018", ha proseguito Kunze-Concewitz, "le nostre prospettive rimangono sostanzialmente bilanciate, in un contesto macroeconomico incerto per quanto riguarda talune economie emergenti. Rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance positiva nell'anno 2018 per i principali indicatori, trainata dalla continua sovra performance delle marche a priorità globale e regionale a elevata marginalità nei principali mercati sviluppati. Inoltre", ha concluso il ceo, "in linea con il focus sul nostro core business, abbiamo avviato una serie di progetti volti al miglioramento dell’efficienza della nostra operatività in alcuni mercati chiave, quali il trasferimento della nostra sede americana da San Francisco a New York, e l'ottimizzazione delle attività produttive in Brasile".

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973 di 1173 - 28/2/2018 15:32
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Campari sotto pressione, per gli analisti è cara

Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei conti 2017. A pesare sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati rispetto ai competitor

di Roberta Castellarin

I conti 2017 di Campari non hanno convinto gli analisti. Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei dati. In particolare a pesare sul giudizio sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati a cui tratta Campari rispetto ai competitor.

Così stamani Investec ha abbassato la raccomandazione su Campari da hold a sell e il prezzo obiettivo da 7 a 5,85 euro. "I dati 2017 sono stati solidi, ma i cambi e le cessioni peseranno sui numeri 2018. Abbassiamo le stime di utile per azione del 7% e ci aspettiamo che il consenso scenda di una percentuale a bassa-media singola cifra", dicono gli esperti di Investec.

Mentre Bryan Garnier ha sottolineato che Campari ha indicato un outlook piuttosto ottimista, nonostante il cambio avverso. Infatti la società ha stimato che il cambio avrà un impatto negativo pari a 90 milioni di euro sulle vendite e di 24 milioni sull'ebit rispetto alla guidance precedente che indicava 30 milioni sulle vendite e 10 milioni sull'ebit. Bryan Garnier si aspetta che il trend solido delle vendite continui e prevede una crescita delle vendite organiche del 5,6% e un rialzo del margine ebit, grazie a un mix positivo dei marchi venduti. Ma questo miglioramento dei margini sarà inferiore del previsto a causa dell'effetto negativo dei cambi.

Mentre per Equita , che assegna al titolo un giudizio hold e un prezzo obiettivo a 5,9 euro, l'outlook sulla crescita organica è simile al passato con fiducia sul momentum dei ricavi e leggero miglioramento dei margini (+60 punti base) trainato unicamente dal margine lordo. Gli analisti, però, rimarcano che è peggiorata la guidance sui cambi alla luce dei tassi attuali. Equita ha comunque confermato le ipotesi 2018 di una crescita organica (fatturato +5,5% ed ebit +8%), ma "limato l'ebit del 2% per i cambi. Mentre l'utile netto rettificato atteso è stato alzato del 2% grazie alla riforma fiscale Usa, ma restiamo del 3% sotto il consenso", si legge nel report della sim.

Il target per gli esperti di Equita resta invariato perché: "malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo ci sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo". Anche Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio a neutral con un prezzo obiettivo a 6,10 euro. Le ragioni? "Il management ha dichiarato di avere un atteggiamento attendista riguardo a possibili operazioni di m&a. Il momentum per i marchi chiave resta solido. La società sta gradualmente ottenendo quell'espansione dei margini promessa, grazie agli investimenti effettuati", dicono gli analisti della banca d'affari.

Più pessimisti Goldman Sachs, che ha ribadito la raccomandazione sell, ritoccando il target price da 5,95 a 6,10 euro, e Banca Imi che ha confermato il giudizio reduce e il target price a 5,1 euro perché: "anche se apprezziamo la strategia e il modello di business di Campari , che ha portato negli ultimi tre anni a risultati positivi (un'espansione del margine ebit di 590 punti base, di cui 270 punti base di crescita organica, ndr), manteniamo il giudizio negativo perché la valutazione non ha appeal". Infine, Banca Akros ha un giudizio neutral, ma ha abbassato il target price a 6,7 euro rispetto al precedente a 7,1 euro, aspettando di verificare la crescita delle vendite e la redditività dei margini nei primi mesi del 2018. In borsa il titolo Campari perde il 3,44% arrivando a quota 5,89 euro.
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974 di 1173 - 04/3/2018 12:03
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #973 - 28/Feb/2018 14:32Campari sotto pressione, per gli analisti è cara

Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei conti 2017. A pesare sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati rispetto ai competitor

di Roberta Castellarin

I conti 2017 di Campari non hanno convinto gli analisti. Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei dati. In particolare a pesare sul giudizio sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati a cui tratta Campari rispetto ai competitor.

Così stamani Investec ha abbassato la raccomandazione su Campari da hold a sell e il prezzo obiettivo da 7 a 5,85 euro. "I dati 2017 sono stati solidi, ma i cambi e le cessioni peseranno sui numeri 2018. Abbassiamo le stime di utile per azione del 7% e ci aspettiamo che il consenso scenda di una percentuale a bassa-media singola cifra", dicono gli esperti di Investec.

Mentre Bryan Garnier ha sottolineato che Campari ha indicato un outlook piuttosto ottimista, nonostante il cambio avverso. Infatti la società ha stimato che il cambio avrà un impatto negativo pari a 90 milioni di euro sulle vendite e di 24 milioni sull'ebit rispetto alla guidance precedente che indicava 30 milioni sulle vendite e 10 milioni sull'ebit. Bryan Garnier si aspetta che il trend solido delle vendite continui e prevede una crescita delle vendite organiche del 5,6% e un rialzo del margine ebit, grazie a un mix positivo dei marchi venduti. Ma questo miglioramento dei margini sarà inferiore del previsto a causa dell'effetto negativo dei cambi.

Mentre per Equita , che assegna al titolo un giudizio hold e un prezzo obiettivo a 5,9 euro, l'outlook sulla crescita organica è simile al passato con fiducia sul momentum dei ricavi e leggero miglioramento dei margini (+60 punti base) trainato unicamente dal margine lordo. Gli analisti, però, rimarcano che è peggiorata la guidance sui cambi alla luce dei tassi attuali. Equita ha comunque confermato le ipotesi 2018 di una crescita organica (fatturato +5,5% ed ebit +8%), ma "limato l'ebit del 2% per i cambi. Mentre l'utile netto rettificato atteso è stato alzato del 2% grazie alla riforma fiscale Usa, ma restiamo del 3% sotto il consenso", si legge nel report della sim.

Il target per gli esperti di Equita resta invariato perché: "malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo ci sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo". Anche Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio a neutral con un prezzo obiettivo a 6,10 euro. Le ragioni? "Il management ha dichiarato di avere un atteggiamento attendista riguardo a possibili operazioni di m&a. Il momentum per i marchi chiave resta solido. La società sta gradualmente ottenendo quell'espansione dei margini promessa, grazie agli investimenti effettuati", dicono gli analisti della banca d'affari.

Più pessimisti Goldman Sachs, che ha ribadito la raccomandazione sell, ritoccando il target price da 5,95 a 6,10 euro, e Banca Imi che ha confermato il giudizio reduce e il target price a 5,1 euro perché: "anche se apprezziamo la strategia e il modello di business di Campari , che ha portato negli ultimi tre anni a risultati positivi (un'espansione del margine ebit di 590 punti base, di cui 270 punti base di crescita organica, ndr), manteniamo il giudizio negativo perché la valutazione non ha appeal". Infine, Banca Akros ha un giudizio neutral, ma ha abbassato il target price a 6,7 euro rispetto al precedente a 7,1 euro, aspettando di verificare la crescita delle vendite e la redditività dei margini nei primi mesi del 2018. In borsa il titolo Campari perde il 3,44% arrivando a quota 5,89 euro.

https://www.milanofinanza.it

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975 di 1173 - 05/3/2018 15:44
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #973 - 28/Feb/2018 14:32Campari sotto pressione, per gli analisti è cara

Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei conti 2017. A pesare sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati rispetto ai competitor

di Roberta Castellarin

I conti 2017 di Campari non hanno convinto gli analisti. Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei dati. In particolare a pesare sul giudizio sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati a cui tratta Campari rispetto ai competitor.

Così stamani Investec ha abbassato la raccomandazione su Campari da hold a sell e il prezzo obiettivo da 7 a 5,85 euro. "I dati 2017 sono stati solidi, ma i cambi e le cessioni peseranno sui numeri 2018. Abbassiamo le stime di utile per azione del 7% e ci aspettiamo che il consenso scenda di una percentuale a bassa-media singola cifra", dicono gli esperti di Investec.

Mentre Bryan Garnier ha sottolineato che Campari ha indicato un outlook piuttosto ottimista, nonostante il cambio avverso. Infatti la società ha stimato che il cambio avrà un impatto negativo pari a 90 milioni di euro sulle vendite e di 24 milioni sull'ebit rispetto alla guidance precedente che indicava 30 milioni sulle vendite e 10 milioni sull'ebit. Bryan Garnier si aspetta che il trend solido delle vendite continui e prevede una crescita delle vendite organiche del 5,6% e un rialzo del margine ebit, grazie a un mix positivo dei marchi venduti. Ma questo miglioramento dei margini sarà inferiore del previsto a causa dell'effetto negativo dei cambi.

Mentre per Equita , che assegna al titolo un giudizio hold e un prezzo obiettivo a 5,9 euro, l'outlook sulla crescita organica è simile al passato con fiducia sul momentum dei ricavi e leggero miglioramento dei margini (+60 punti base) trainato unicamente dal margine lordo. Gli analisti, però, rimarcano che è peggiorata la guidance sui cambi alla luce dei tassi attuali. Equita ha comunque confermato le ipotesi 2018 di una crescita organica (fatturato +5,5% ed ebit +8%), ma "limato l'ebit del 2% per i cambi. Mentre l'utile netto rettificato atteso è stato alzato del 2% grazie alla riforma fiscale Usa, ma restiamo del 3% sotto il consenso", si legge nel report della sim.

Il target per gli esperti di Equita resta invariato perché: "malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo ci sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo". Anche Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio a neutral con un prezzo obiettivo a 6,10 euro. Le ragioni? "Il management ha dichiarato di avere un atteggiamento attendista riguardo a possibili operazioni di m&a. Il momentum per i marchi chiave resta solido. La società sta gradualmente ottenendo quell'espansione dei margini promessa, grazie agli investimenti effettuati", dicono gli analisti della banca d'affari.

Più pessimisti Goldman Sachs, che ha ribadito la raccomandazione sell, ritoccando il target price da 5,95 a 6,10 euro, e Banca Imi che ha confermato il giudizio reduce e il target price a 5,1 euro perché: "anche se apprezziamo la strategia e il modello di business di Campari , che ha portato negli ultimi tre anni a risultati positivi (un'espansione del margine ebit di 590 punti base, di cui 270 punti base di crescita organica, ndr), manteniamo il giudizio negativo perché la valutazione non ha appeal". Infine, Banca Akros ha un giudizio neutral, ma ha abbassato il target price a 6,7 euro rispetto al precedente a 7,1 euro, aspettando di verificare la crescita delle vendite e la redditività dei margini nei primi mesi del 2018. In borsa il titolo Campari perde il 3,44% arrivando a quota 5,89 euro.

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976 di 1173 - 05/3/2018 19:54
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
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977 di 1173 - 11/3/2018 10:54
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #973 - 28/Feb/2018 14:32Campari sotto pressione, per gli analisti è cara

Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei conti 2017. A pesare sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati rispetto ai competitor

di Roberta Castellarin

I conti 2017 di Campari non hanno convinto gli analisti. Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei dati. In particolare a pesare sul giudizio sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati a cui tratta Campari rispetto ai competitor.

Così stamani Investec ha abbassato la raccomandazione su Campari da hold a sell e il prezzo obiettivo da 7 a 5,85 euro. "I dati 2017 sono stati solidi, ma i cambi e le cessioni peseranno sui numeri 2018. Abbassiamo le stime di utile per azione del 7% e ci aspettiamo che il consenso scenda di una percentuale a bassa-media singola cifra", dicono gli esperti di Investec.

Mentre Bryan Garnier ha sottolineato che Campari ha indicato un outlook piuttosto ottimista, nonostante il cambio avverso. Infatti la società ha stimato che il cambio avrà un impatto negativo pari a 90 milioni di euro sulle vendite e di 24 milioni sull'ebit rispetto alla guidance precedente che indicava 30 milioni sulle vendite e 10 milioni sull'ebit. Bryan Garnier si aspetta che il trend solido delle vendite continui e prevede una crescita delle vendite organiche del 5,6% e un rialzo del margine ebit, grazie a un mix positivo dei marchi venduti. Ma questo miglioramento dei margini sarà inferiore del previsto a causa dell'effetto negativo dei cambi.

Mentre per Equita , che assegna al titolo un giudizio hold e un prezzo obiettivo a 5,9 euro, l'outlook sulla crescita organica è simile al passato con fiducia sul momentum dei ricavi e leggero miglioramento dei margini (+60 punti base) trainato unicamente dal margine lordo. Gli analisti, però, rimarcano che è peggiorata la guidance sui cambi alla luce dei tassi attuali. Equita ha comunque confermato le ipotesi 2018 di una crescita organica (fatturato +5,5% ed ebit +8%), ma "limato l'ebit del 2% per i cambi. Mentre l'utile netto rettificato atteso è stato alzato del 2% grazie alla riforma fiscale Usa, ma restiamo del 3% sotto il consenso", si legge nel report della sim.

Il target per gli esperti di Equita resta invariato perché: "malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo ci sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo". Anche Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio a neutral con un prezzo obiettivo a 6,10 euro. Le ragioni? "Il management ha dichiarato di avere un atteggiamento attendista riguardo a possibili operazioni di m&a. Il momentum per i marchi chiave resta solido. La società sta gradualmente ottenendo quell'espansione dei margini promessa, grazie agli investimenti effettuati", dicono gli analisti della banca d'affari.

Più pessimisti Goldman Sachs, che ha ribadito la raccomandazione sell, ritoccando il target price da 5,95 a 6,10 euro, e Banca Imi che ha confermato il giudizio reduce e il target price a 5,1 euro perché: "anche se apprezziamo la strategia e il modello di business di Campari , che ha portato negli ultimi tre anni a risultati positivi (un'espansione del margine ebit di 590 punti base, di cui 270 punti base di crescita organica, ndr), manteniamo il giudizio negativo perché la valutazione non ha appeal". Infine, Banca Akros ha un giudizio neutral, ma ha abbassato il target price a 6,7 euro rispetto al precedente a 7,1 euro, aspettando di verificare la crescita delle vendite e la redditività dei margini nei primi mesi del 2018. In borsa il titolo Campari perde il 3,44% arrivando a quota 5,89 euro.

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978 di 1173 - 12/3/2018 09:24
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
In partenza titolo risanamento
979 di 1173 - 13/3/2018 19:05
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #973 - 28/Feb/2018 14:32Campari sotto pressione, per gli analisti è cara

Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei conti 2017. A pesare sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati rispetto ai competitor

di Roberta Castellarin

I conti 2017 di Campari non hanno convinto gli analisti. Molte investment bank hanno espresso giudizi cauti dopo la presentazione dei dati. In particolare a pesare sul giudizio sono l'effetto negativo del cambio, visto proseguire nel 2018, e il fatto che in termini di m&a ora sembra prevalere un atteggiamento attendista da parte della società. Senza dimenticare i multipli elevati a cui tratta Campari rispetto ai competitor.

Così stamani Investec ha abbassato la raccomandazione su Campari da hold a sell e il prezzo obiettivo da 7 a 5,85 euro. "I dati 2017 sono stati solidi, ma i cambi e le cessioni peseranno sui numeri 2018. Abbassiamo le stime di utile per azione del 7% e ci aspettiamo che il consenso scenda di una percentuale a bassa-media singola cifra", dicono gli esperti di Investec.

Mentre Bryan Garnier ha sottolineato che Campari ha indicato un outlook piuttosto ottimista, nonostante il cambio avverso. Infatti la società ha stimato che il cambio avrà un impatto negativo pari a 90 milioni di euro sulle vendite e di 24 milioni sull'ebit rispetto alla guidance precedente che indicava 30 milioni sulle vendite e 10 milioni sull'ebit. Bryan Garnier si aspetta che il trend solido delle vendite continui e prevede una crescita delle vendite organiche del 5,6% e un rialzo del margine ebit, grazie a un mix positivo dei marchi venduti. Ma questo miglioramento dei margini sarà inferiore del previsto a causa dell'effetto negativo dei cambi.

Mentre per Equita , che assegna al titolo un giudizio hold e un prezzo obiettivo a 5,9 euro, l'outlook sulla crescita organica è simile al passato con fiducia sul momentum dei ricavi e leggero miglioramento dei margini (+60 punti base) trainato unicamente dal margine lordo. Gli analisti, però, rimarcano che è peggiorata la guidance sui cambi alla luce dei tassi attuali. Equita ha comunque confermato le ipotesi 2018 di una crescita organica (fatturato +5,5% ed ebit +8%), ma "limato l'ebit del 2% per i cambi. Mentre l'utile netto rettificato atteso è stato alzato del 2% grazie alla riforma fiscale Usa, ma restiamo del 3% sotto il consenso", si legge nel report della sim.

Il target per gli esperti di Equita resta invariato perché: "malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo ci sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo". Anche Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio a neutral con un prezzo obiettivo a 6,10 euro. Le ragioni? "Il management ha dichiarato di avere un atteggiamento attendista riguardo a possibili operazioni di m&a. Il momentum per i marchi chiave resta solido. La società sta gradualmente ottenendo quell'espansione dei margini promessa, grazie agli investimenti effettuati", dicono gli analisti della banca d'affari.

Più pessimisti Goldman Sachs, che ha ribadito la raccomandazione sell, ritoccando il target price da 5,95 a 6,10 euro, e Banca Imi che ha confermato il giudizio reduce e il target price a 5,1 euro perché: "anche se apprezziamo la strategia e il modello di business di Campari , che ha portato negli ultimi tre anni a risultati positivi (un'espansione del margine ebit di 590 punti base, di cui 270 punti base di crescita organica, ndr), manteniamo il giudizio negativo perché la valutazione non ha appeal". Infine, Banca Akros ha un giudizio neutral, ma ha abbassato il target price a 6,7 euro rispetto al precedente a 7,1 euro, aspettando di verificare la crescita delle vendite e la redditività dei margini nei primi mesi del 2018. In borsa il titolo Campari perde il 3,44% arrivando a quota 5,89 euro.

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980 di 1173 - 19/3/2018 14:56
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Campari, all'ex ad Saccardi buonuscita da 6,9 milioni

E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione. I compensi 2017 sono stati di 706 mila euro. Mentre gli altri due ad Kunze-Concewitz e Marchesini hanno avuto, rispettivamente, 2,144 mln e di 1,501 mln e il presidente Luca Garavoglia 1,045 mln

di Paola Valentini

A Stefano Saccardi è andata una buonuscita di 6,99 milioni di euro dopo le dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Campari , poltrona che ha occupato fino a fine dicembre 2017. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione predisposta in vista dell'assemblea di bilancio 2017 del prossimo 23 aprile. "La società e Stefano Saccardi hanno raggiunto un accordo in merito alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro e alla remissione delle deleghe prevedendo un'indennità complessiva pari a 6.841.800 euro.

Inoltre è stato altresì stipulato un accordo di non concorrenza triennale che prevede 70 mila euro annuali, di cui la prima tranche è stata erogata il 26 gennaio 2018 unitamente alla predetta indennità complessiva", si legge nel documento. Dal quale risulta anche che Saccardi, rimasto nel consiglio di Campari , ha percepito compensi riferiti al 2017 pari a 706 mila euro. Mentre gli altri due amministratori delegati, Robert Kunze-Concewitz e Paolo Marchesini, hanno avuto, rispettivamente, 2,144 milioni e 1,501 milioni e il presidente Luca Garavoglia 1,045 milioni.
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