Csp International - Csp.Mi (CSP)

- 14/4/2017 10:47
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
Grafico Intraday: CSP InternationalGrafico Storico: CSP International
Grafico IntradayGrafico Storico

CSP International Fashion Group SpA is an Italy-based company engaged in the apparel sector. The Company is primarily active in the production and trade of hosiery, lingerie, swimwear, body wear and sports socks. The Company and its subsidiaries distribute textile products under various brand names, including Sanpellegrino, Oroblu, Lepel, Liberti, Le Bourget, Liberti, Cagi and Well. CSP International Fashion Group SpA operates in Italy, through sales networks, agents and merchandisers, and in France, through sales networks, agents and promoters, as well as in the United States, among others. The Company is active through its subsidiaries, including wholly-owned Csp Paris Fashion Group SAS, Oroblu Germany GmbH and Oroblu USA LLC.



Lista Commenti
304 Commenti
 ...   5   ... 
81 di 304 - 05/1/2018 09:14
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Astaldi, nuovo contratto EUR73,0 milioni per ospedale Monopoli-Fasano .....titolo che vola
82 di 304 - 04/3/2018 12:20
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Ceresara, altra cassa integrazione per 95 dipendenti di Csp

Nel calzificio di Ceresara sette settimane di stop a rotazione in alcuni reparti. Nuovo ricorso agli ammortizzatori a meno di un anno dai 55 licenziamenti

di Monica Viviani

Nuova cassa integrazione ordinaria per i lavoratori di Csp International a Ceresara. Scattato a metà febbraio, l’ammortizzatore è stato attivato per 95 dipendenti (su un totale di circa 290), di cui una decina di impiegati, per la durata di sette settimane e riguarda alcuni reparti come quello di tintoria. Un provvedimento temporaneo quello preso dal calzificio che vedrà nel complesso sei giorni di stop (spalmati nell’arco di un paio di mesi) per ogni lavoratore coinvolto.

Una decisione che comunque arriva a distanza di meno di un anno dagli ultimi 55 esuberi del gruppo quotato alla Borsa Italiana, specializzato nella produzione di calze, collant, intimo, costumi da bagno, maglieria e articoli moda con i marchi Sanpellegrino, Oroblù, Lepel, Le Bourget, Liberti, Well e Cagi: era il 1° aprile 2017 quando venne aperta una procedura di licenziamento collettivo per 75 esuberi dello stabilimento di Ceresara ridotti poi «a 55 unità - scrive l’azienda stessa nella relazione semestrale del 30 giugno scorso - anche grazie alla condivisione con le rappresentanze sindacali e con le maestranze di processi di trasformazione del rapporto di lavoro, da tempo pieno a tempo parziale, che hanno coinvolto in maniera partecipata il complesso dei dipendenti nei reparti interessati».

In sostanza l’andamento recessivo dei mercati di riferimento non aveva consentito «di proseguire con le manovre di contenimento dei costi precedentemente attivate- aveva spiegato il calzificio - pertanto si è deciso di procedere con la ristrutturazione del personale della sede di Ceresara, con l’obiettivo di riequilibrare l’organico aziendale rispetto a i livelli di domanda attesa del mercato e rilanciare la competitività dell’intero gruppo». Di qui i 55 licenziamenti che hanno visto attivarsi il tavolo costituito da Solco, Provincia, Comune di Ceresara, Cgil, Cisl, Uil, Irecoop, Mestieri Lombardia, Ial Lombardia, Manpower con un progetto di riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori che è stato di recente ammesso a un finanziamento regionale per 121mila euro.

«Nei prossimi mesi - aveva annunciato poi Csp a giugno - il gruppo sarà fortemente impegnato nel processo di riorganizzazione e razionalizzazione che segue la ristrutturazione appena attuata, oltre che nell’integrazione della neo-acquista Perofil». Integrazione sancita il 20 febbraio con la stipula dell’atto di fusione per incorporazione della società interamente controllata Perofil Fashion Srl in Csp International Fashion Group.

Per conoscere le nuove strategie aziendali bisognerà ora attendere il 23 marzo quando il consiglio di amministrazione sarà chiamato ad approvare il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.
6tdzx
http://gazzettadimantova.gelocal.it
MODERATO Doctor Gematrico Armonica (Utente disabilitato) N° messaggi: 386 - Iscritto da: 22/10/2017
MODERATO FANT0MAX (Utente disabilitato) N° messaggi: 498 - Iscritto da: 12/9/2018
85 di 304 - 29/9/2019 15:35
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
CSP International, aumenta il rosso nel primo semestre 2019

CSP International ha diffuso i dati finanziari del primo semestre del 2019, chiuso con ricavi per 47,19 milioni di euro, in calo del 3% rispetto ai 48,62 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno. L’azienda ha terminato lo scorso semestre con una perdita netta di 5,21 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 4,42 milioni contabilizzato nel primo semestre 2018.

A fine giugno la posizione finanziaria netta era diventata negativa per 2,29 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 5,73 milioni di inizio anno, in conseguenza all’applicazione dei nuovi principi contabili.

Il management di CSP International ha segnalato che in assenza di concreti segnali di ripresa dei consumi sui mercati di riferimento o in presenza di ulteriori trend di contrazione, appare molto sfidante riuscire a compensare la flessione di vendite e di marginalità già registrate nel primo semestre, con conseguenti impatti economici che si ripercuoteranno sull’intero esercizio.


eu8zw
86 di 304 - 30/9/2019 10:23
Caligola N° messaggi: 27329 - Iscritto da: 01/11/2006
Calze S.Pellegrino : un altra moribonda quotata , ancora per poco temo .
La concorrenza dei musi gialli sta uccidendo il made in Italy .
87 di 304 - 30/9/2019 10:58
SoldatinoKingDartagnan N° messaggi: 860 - Iscritto da: 24/2/2017
Quotando: caligola - Post #86 - 30/Set/2019 08:23Calze S.Pellegrino : un altra moribonda quotata , ancora per poco temo .
La concorrenza dei musi gialli sta uccidendo il made in Italy .



Non c'entra un cazzo la concorrenza cinese. Si tratta di crisi dei consumi interni e in parte pure del clima.
Si vendono meno collant e calze.
Mi ricordo poi che, fino al 2013, distribuivano le calze sportive della Puma, prime per quota di mercato. Poi la casa madre decise che tale lavoro potevano farlo benissimo dalla centrale olandese. E in conseguenza di tale evento tagliarono il personale deputato a seguire i clienti sul campo.
Un colpo mortale potrebbe arrivare pure dall'aumento dell'iva.
Ultimo aspetto è il crollo demografico italiano. Con una politica tutta concentrata su suicide tesi sovraniste si è perso di vista tale fenomeno in corso.
Meno popolazione, soprattutto giovane, meno consumi, meno lavoro, meno stato sociale, meno contributi per le pensioni. Un avvitamento in una spirale di depressione e crisi irreversibile. E ad essere toccate oggi sono pure le medie imprese che finora erano state il fiore all'occhiello del nostro tessuto economico.
Alla fine resteranno cementieri e società di costruzioni di opere in cemento friabile.

88 di 304 - Modificato il 30/9/2019 11:46
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Quotando: soldatinokingdartagnan - Post #87 - 30/Set/2019 08:58
Quotando: caligola - Post #86 - 30/Set/2019 08:23Calze S.Pellegrino : un altra moribonda quotata , ancora per poco temo .
La concorrenza dei musi gialli sta uccidendo il made in Italy .



Non c'entra un cazzo la concorrenza cinese. Si tratta di crisi dei consumi interni e in parte pure del clima.
Si vendono meno collant e calze.
Mi ricordo poi che, fino al 2013, distribuivano le calze sportive della Puma, prime per quota di mercato. Poi la casa madre decise che tale lavoro potevano farlo benissimo dalla centrale olandese. E in conseguenza di tale evento tagliarono il personale deputato a seguire i clienti sul campo.
Un colpo mortale potrebbe arrivare pure dall'aumento dell'iva.
Ultimo aspetto è il crollo demografico italiano. Con una politica tutta concentrata su suicide tesi sovraniste si è perso di vista tale fenomeno in corso.
Meno popolazione, soprattutto giovane, meno consumi, meno lavoro, meno stato sociale, meno contributi per le pensioni. Un avvitamento in una spirale di depressione e crisi irreversibile. E ad essere toccate oggi sono pure le medie imprese che finora erano state il fiore all'occhiello del nostro tessuto economico.
Alla fine resteranno cementieri e società di costruzioni di opere in cemento friabile.



Calze contenitive...popolazione vecchia uguale vene varicose. Meditiamo gente meditiamo
89 di 304 - 30/9/2019 12:26
Caligola N° messaggi: 27329 - Iscritto da: 01/11/2006
Certo , anche l' aummento delle temperature pesa sui consumi di calze e vestiario .
Se ci sarà l' aumento dell' IVA sarebbe la mazzata finale .
Speriamo non ci sia .
90 di 304 - 30/9/2019 12:48
SoldatinoKingDartagnan N° messaggi: 860 - Iscritto da: 24/2/2017
Quotando: caligola - Post #89 - 30/Set/2019 10:26Certo , anche l' aummento delle temperature pesa sui consumi di calze e vestiario .
Se ci sarà l' aumento dell' IVA sarebbe la mazzata finale .
Speriamo non ci sia .



Basta vedere quel che è capitato ad OVS.
Ma lì è anche colpa loro. Conoscendo la GDO hanno delle modalità di gestione delle scorte oserei dire surreale, se non schizofreniche. Merce che viene mandata nei negozi in quantità palesemente eccedenti, poi viene ritirata dalla vendita e rispedita indietro ai depositi per essere nuovamente reinviata nei magazzini, con un costo occulto del lavoro che si impenna e con una rotazione commerciale sulle vendite di tanto superiore a quella pattuita per i pagamenti. Restano capitali immobilizzati.

Mi chiedo a che valori deprezzino le scorte, visto che ci sono obblighi fiscali in merito. E' questo un metodo per nascondere perdite o utili a seconda del bisogno.
91 di 304 - 30/9/2019 12:52
SoldatinoKingDartagnan N° messaggi: 860 - Iscritto da: 24/2/2017
Quotando: mauri1972 - Post #88 - 30/Set/2019 09:45
Quotando: soldatinokingdartagnan - Post #87 - 30/Set/2019 08:58
Quotando: caligola - Post #86 - 30/Set/2019 08:23Calze S.Pellegrino : un altra moribonda quotata , ancora per poco temo .
La concorrenza dei musi gialli sta uccidendo il made in Italy .



Non c'entra un cazzo la concorrenza cinese. Si tratta di crisi dei consumi interni e in parte pure del clima.
Si vendono meno collant e calze.
Mi ricordo poi che, fino al 2013, distribuivano le calze sportive della Puma, prime per quota di mercato. Poi la casa madre decise che tale lavoro potevano farlo benissimo dalla centrale olandese. E in conseguenza di tale evento tagliarono il personale deputato a seguire i clienti sul campo.
Un colpo mortale potrebbe arrivare pure dall'aumento dell'iva.
Ultimo aspetto è il crollo demografico italiano. Con una politica tutta concentrata su suicide tesi sovraniste si è perso di vista tale fenomeno in corso.
Meno popolazione, soprattutto giovane, meno consumi, meno lavoro, meno stato sociale, meno contributi per le pensioni. Un avvitamento in una spirale di depressione e crisi irreversibile. E ad essere toccate oggi sono pure le medie imprese che finora erano state il fiore all'occhiello del nostro tessuto economico.
Alla fine resteranno cementieri e società di costruzioni di opere in cemento friabile.



Calze contenitive...popolazione vecchia uguale vene varicose. Meditiamo gente meditiamo


Hai voglia di trollare? Fanno più soldi a vendere collant modaioli ad alto margine colorati e con disegni ricercati. Quello dei collant contenitivi è un mercato NON in crescita. Se la popolazione diminuisce alla fine lo farà su tutte le classi di età. E dopo gli 85 anni è quasi certo l'allettamento delle vecchiette, altro che calze.
94 di 304 - Modificato il 22/12/2019 13:24
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #82 - 04/Mar/2018 11:20Ceresara, altra cassa integrazione per 95 dipendenti di Csp

Nel calzificio di Ceresara sette settimane di stop a rotazione in alcuni reparti. Nuovo ricorso agli ammortizzatori a meno di un anno dai 55 licenziamenti

di Monica Viviani

Nuova cassa integrazione ordinaria per i lavoratori di Csp International a Ceresara. Scattato a metà febbraio, l’ammortizzatore è stato attivato per 95 dipendenti (su un totale di circa 290), di cui una decina di impiegati, per la durata di sette settimane e riguarda alcuni reparti come quello di tintoria. Un provvedimento temporaneo quello preso dal calzificio che vedrà nel complesso sei giorni di stop (spalmati nell’arco di un paio di mesi) per ogni lavoratore coinvolto.

Una decisione che comunque arriva a distanza di meno di un anno dagli ultimi 55 esuberi del gruppo quotato alla Borsa Italiana, specializzato nella produzione di calze, collant, intimo, costumi da bagno, maglieria e articoli moda con i marchi Sanpellegrino, Oroblù, Lepel, Le Bourget, Liberti, Well e Cagi: era il 1° aprile 2017 quando venne aperta una procedura di licenziamento collettivo per 75 esuberi dello stabilimento di Ceresara ridotti poi «a 55 unità - scrive l’azienda stessa nella relazione semestrale del 30 giugno scorso - anche grazie alla condivisione con le rappresentanze sindacali e con le maestranze di processi di trasformazione del rapporto di lavoro, da tempo pieno a tempo parziale, che hanno coinvolto in maniera partecipata il complesso dei dipendenti nei reparti interessati».

In sostanza l’andamento recessivo dei mercati di riferimento non aveva consentito «di proseguire con le manovre di contenimento dei costi precedentemente attivate- aveva spiegato il calzificio - pertanto si è deciso di procedere con la ristrutturazione del personale della sede di Ceresara, con l’obiettivo di riequilibrare l’organico aziendale rispetto a i livelli di domanda attesa del mercato e rilanciare la competitività dell’intero gruppo». Di qui i 55 licenziamenti che hanno visto attivarsi il tavolo costituito da Solco, Provincia, Comune di Ceresara, Cgil, Cisl, Uil, Irecoop, Mestieri Lombardia, Ial Lombardia, Manpower con un progetto di riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori che è stato di recente ammesso a un finanziamento regionale per 121mila euro.

«Nei prossimi mesi - aveva annunciato poi Csp a giugno - il gruppo sarà fortemente impegnato nel processo di riorganizzazione e razionalizzazione che segue la ristrutturazione appena attuata, oltre che nell’integrazione della neo-acquista Perofil». Integrazione sancita il 20 febbraio con la stipula dell’atto di fusione per incorporazione della società interamente controllata Perofil Fashion Srl in Csp International Fashion Group.

Per conoscere le nuove strategie aziendali bisognerà ora attendere il 23 marzo quando il consiglio di amministrazione sarà chiamato ad approvare il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.
6tdzx
http://gazzettadimantova.gelocal.it



CSP, settore in fermento

Il titolo del gruppo delle calze si avvantaggia dell'acquisizione di Pompea da parte di Fulgar annunciata ieri (17 DICEMBRE 2019, NdR). Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell'operazione.

...INTANTO 1-2-3 LOW JOE ROSS!

p6xwo
96 di 304 - 05/4/2020 14:29
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
CSP International: ricavi netti in calo del 2,6% a 108,6 mln nel 2019, management elabora nuovo piano strategico

Il Consiglio di Amministrazione di CSP International Fashion Group S.p.A., società quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, produttrice di calze, collant, intimo, costumi da bagno, maglieria e articoli moda con i marchi Sanpellegrino, Oroblù, Lepel, Le Bourget, Liberti, Well, Cagi, Perofil e Luna di Seta, ha approvato in data odierna i dati preliminari di vendita relativi all’esercizio 2019.

I ricavi netti consolidati 2019 sono pari a 108,6 milioni di euro, ?2,6% rispetto al dato 2018 (111,6 milioni di Euro).

Nonostante un secondo semestre in leggera ripresa rispetto al primo, le vendite a livello consolidato hanno risentito della contrazione dei consumi nei mercati di riferimento della capogruppo (Italia ed export) mentre si evidenziano performance incoraggianti delle marche francesi nel canale di vendita della Grande distribuzione, che registrano incrementi superiori a quelle del mercato.
Nel 2019 il fatturato della calzetteria ha registrato un decremento di 0,8 milioni di Euro (?1,2%) rispetto all’esercizio precedente; l’incidenza della merceologia sul fatturato totale è passata dal 59,0% al 59,9%. Le vendite di corsetteria, che comprendono anche i costumi da bagno, passano da 24,6 a 24,0 milioni di Euro, registrando un decremento del 2,5%. I prodotti di maglieria e intimo hanno registrato nel periodo in esame un decremento del 7,3%, passando da 21,1 a 19,6 milioni di Euro di fatturato.

Le vendite per marchio del periodo in esame hanno evidenziato un andamento negativo per i principali marchi, ad accezione di Well, primo marchio per volumi di vendita del Gruppo, che ha evidenziato un incremento delle vendite pari al 2,3%, passando da 38,5 milioni di Euro a 39,4 milioni di Euro di fatturato. Le Bourget, l’altro marchio del Gruppo che opera sul mercato francese, ha registrato un decremento dello 0,2%, passando da 19,8 a 19,7 milioni di fatturato.


Le vendite del marchio Oroblù sono diminuite del 5,6%, passando da 17,8 a 16,8 milioni di Euro, mentre le vendite del marchio Lepel sono diminuite del 9,2% passando da 9,0 a 8,2 milioni di Euro. Le vendite del marchio Perofil sono diminuite del 5,4%, passando da 7,8 a 7,4 milioni di Euro. Le vendite degli altri marchi di proprietà sono passate da 11,3 milioni di Euro a 10,1 milioni di Euro, in diminuzione del 9,7%. Le vendite delle marche private sono diminuite del 5,6%, mentre le vendite dei marchi di terzi sono diminuite del 6,3%.
Per quanto riguarda i ricavi per area geografica, in Italia si registra un decremento dell’8,6% rispetto al 2018, passando da 35,4 a 32,4 milioni di Euro di fatturato. I ricavi in Francia, primo mercato per importanza nell’ambito del Gruppo, sono pari a 61,5 milioni di Euro ed evidenziano un incremento del 2,2% rispetto all’esercizio precedente. In Europa il fatturato registra un decremento del 7,4% passando da 13,7 a 12,7 milioni di Euro. Nel resto del mondo si rileva un fatturato di 2,0 milioni di Euro, con un decremento dell’8,3%.

Alla luce dei risultati di fatturato sopra esposti, con i conseguenti riflessi negativi sui margini aziendali, riteniamo che, nonostante le azioni di razionalizzazione e contenimento dei costi implementate e tutt’ora in corso, i risultati economici consolidati dell’esercizio 2019 evidenzieranno una significativa contrazione, prima dell’effetto dell’impairment test, rispetto all’esercizio precedente, anche in considerazione dei costi straordinari sostenuti per le suddette azioni. In considerazione di quanto riportato in precedenza il management aziendale sta elaborando un nuovo piano strategico atto a favorire il recupero dell’equilibrio per il Gruppo nel medio periodo, valutando, ove stimabili, anche i possibili impatti legati agli effetti del Coronavirus.

Variazione al calendario degli eventi societari 2020

Il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà prevista all’art. 10 dello Statuto Sociale, ha deliberato di convocare l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 entro il maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. Il CdA ha pertanto deciso di posticipare al 29 aprile 2020 la riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del Bilancio Consolidato e del Progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 marzo 2020.

Conseguentemente, la riunione dell’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 aprile 2020, è posticipata al 12 giugno 2020.

qcke8
97 di 304 - 14/4/2020 09:14
GIOLA N° messaggi: 29777 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #96 - 05/Apr/2020 12:29CSP International: ricavi netti in calo del 2,6% a 108,6 mln nel 2019, management elabora nuovo piano strategico

Il Consiglio di Amministrazione di CSP International Fashion Group S.p.A., società quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, produttrice di calze, collant, intimo, costumi da bagno, maglieria e articoli moda con i marchi Sanpellegrino, Oroblù, Lepel, Le Bourget, Liberti, Well, Cagi, Perofil e Luna di Seta, ha approvato in data odierna i dati preliminari di vendita relativi all’esercizio 2019.

I ricavi netti consolidati 2019 sono pari a 108,6 milioni di euro, ?2,6% rispetto al dato 2018 (111,6 milioni di Euro).

Nonostante un secondo semestre in leggera ripresa rispetto al primo, le vendite a livello consolidato hanno risentito della contrazione dei consumi nei mercati di riferimento della capogruppo (Italia ed export) mentre si evidenziano performance incoraggianti delle marche francesi nel canale di vendita della Grande distribuzione, che registrano incrementi superiori a quelle del mercato.
Nel 2019 il fatturato della calzetteria ha registrato un decremento di 0,8 milioni di Euro (?1,2%) rispetto all’esercizio precedente; l’incidenza della merceologia sul fatturato totale è passata dal 59,0% al 59,9%. Le vendite di corsetteria, che comprendono anche i costumi da bagno, passano da 24,6 a 24,0 milioni di Euro, registrando un decremento del 2,5%. I prodotti di maglieria e intimo hanno registrato nel periodo in esame un decremento del 7,3%, passando da 21,1 a 19,6 milioni di Euro di fatturato.

Le vendite per marchio del periodo in esame hanno evidenziato un andamento negativo per i principali marchi, ad accezione di Well, primo marchio per volumi di vendita del Gruppo, che ha evidenziato un incremento delle vendite pari al 2,3%, passando da 38,5 milioni di Euro a 39,4 milioni di Euro di fatturato. Le Bourget, l’altro marchio del Gruppo che opera sul mercato francese, ha registrato un decremento dello 0,2%, passando da 19,8 a 19,7 milioni di fatturato.

Le vendite del marchio Oroblù sono diminuite del 5,6%, passando da 17,8 a 16,8 milioni di Euro, mentre le vendite del marchio Lepel sono diminuite del 9,2% passando da 9,0 a 8,2 milioni di Euro. Le vendite del marchio Perofil sono diminuite del 5,4%, passando da 7,8 a 7,4 milioni di Euro. Le vendite degli altri marchi di proprietà sono passate da 11,3 milioni di Euro a 10,1 milioni di Euro, in diminuzione del 9,7%. Le vendite delle marche private sono diminuite del 5,6%, mentre le vendite dei marchi di terzi sono diminuite del 6,3%.
Per quanto riguarda i ricavi per area geografica, in Italia si registra un decremento dell’8,6% rispetto al 2018, passando da 35,4 a 32,4 milioni di Euro di fatturato. I ricavi in Francia, primo mercato per importanza nell’ambito del Gruppo, sono pari a 61,5 milioni di Euro ed evidenziano un incremento del 2,2% rispetto all’esercizio precedente. In Europa il fatturato registra un decremento del 7,4% passando da 13,7 a 12,7 milioni di Euro. Nel resto del mondo si rileva un fatturato di 2,0 milioni di Euro, con un decremento dell’8,3%.

Alla luce dei risultati di fatturato sopra esposti, con i conseguenti riflessi negativi sui margini aziendali, riteniamo che, nonostante le azioni di razionalizzazione e contenimento dei costi implementate e tutt’ora in corso, i risultati economici consolidati dell’esercizio 2019 evidenzieranno una significativa contrazione, prima dell’effetto dell’impairment test, rispetto all’esercizio precedente, anche in considerazione dei costi straordinari sostenuti per le suddette azioni. In considerazione di quanto riportato in precedenza il management aziendale sta elaborando un nuovo piano strategico atto a favorire il recupero dell’equilibrio per il Gruppo nel medio periodo, valutando, ove stimabili, anche i possibili impatti legati agli effetti del Coronavirus.

Variazione al calendario degli eventi societari 2020

Il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà prevista all’art. 10 dello Statuto Sociale, ha deliberato di convocare l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 entro il maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. Il CdA ha pertanto deciso di posticipare al 29 aprile 2020 la riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del Bilancio Consolidato e del Progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 marzo 2020.

Conseguentemente, la riunione dell’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, inizialmente prevista per il 30 aprile 2020, è posticipata al 12 giugno 2020.

qcke8



qfr4o
MODERATO aalberto1 (Utente disabilitato) N° messaggi: 8345 - Iscritto da: 16/1/2020
304 Commenti
 ...   5   ... 
Titoli Discussi
BIT:CSP 0.30 1.4%
CSP International
CSP International
CSP International
Indici Internazionali
Australia -1.7%
Brazil 0.0%
Canada 0.2%
France 0.5%
Germany 0.3%
Greece 1.1%
Holland 0.0%
Italy 0.7%
Portugal 1.5%
US (DowJones) 0.1%
US (NASDAQ) -0.5%
United Kingdom 0.4%
Rialzo (%)
BIT:WELES 0.35 39.4%
BIT:WSBCC 0.15 29.9%
BIT:WSOS24 0.09 19.0%
BIT:BES 0.00 16.7%
BIT:MET 2.72 13.3%
BIT:BIE 0.06 11.2%
BIT:MFEB 3.55 9.0%
BIT:1FRVIA 14.70 8.8%
BIT:ELES 1.87 8.4%
BIT:ENY 1.48 8.4%

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network