Deutsche Bank (DBK)

- Modificato il 03/2/2018 09:39
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
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1 di 17 - 03/2/2018 09:41
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Deutsche Bank, malata d'Europa

Terzo anno in rosso consecutivo, conti peggiori delle attese sia nel trimestre sia nell'intero esercizio. A pesare questa volta la riforma fiscale Usa.

di Stefano Neri

Deutsche Bank ha chiuso il 2017 con perdite peggiori delle attese. Per il colosso bancario tedesco si tratta del terzo anno di fila con i conti in rosso. Nel quarto trimestre in particolare Deutsche Bank ha segnato una perdita di 2,2 miliardi (atteso -1,25 miliardi) e nell'intero anno un rosso di 497 milioni (290 milioni il consensus Reuters).

A pesare, come previsto, un mix di fattori fra cui i costi della riforma fiscale negli Stati Uniti, le performance deludenti de ricavi da trading e nuovamente i costi del duro piano di ristrutturazione.

Lo stesso istituto guidato da John Cryan aveva lanciato un profit warning nelle scorse settimane, parlando di una "piccola perdita" nel trimestre chiuso a dicembre, ma le cose sono andate peggio di quanto pronosticato dalla stessa banca. E non è di consolazione il fatto che la perdita si sia ridotta rispetto agli anni precedenti (fu di 1,4 miliardi di euro nel 2016 e di 7 miliardi l'anno prima). Tanto più che solo un anno fa Deutsche Bank ha portato a termine con successo un aumento di capitale da 8 miliardi.

Il titolo così finisce nel mirino delle vendite a Francoforte, segnando nel finale -6,2% a 13,85 euro. Da inizio anno l'azione della principale banca tedesca cede oltre il 12% e negli ultimi 12 mesi circa il 15%.

La banca incolpa la riforma fiscale Usa, che ha comportato la svalutazione delle imposte differite attive (Dta) per 1,4 miliardi senza le quali avrebbe registrato un utile netto di 900 milioni. L'istituto ha inoltre registrato un utile prima delle tasse di 1,3 miliardi di euro che si confronta con la perdite di 810 milioni del 2016. I ricavi sono diminuiti del 12% a 26,4 miliardi, con tutte le divisioni in calo. Sul fronte patrimoniale, il Cet1 fully loaded si attesta al 14% dal 13,8% registrato alla fine del terzo trimestre.

I risultati odierni rischiano di mettere ulteriormente in cattiva luce l'amministratore delegato John Cryan, che secondo la stampa tedesca potrebbe lasciare la banca prima del previsto. Su Deutsche Bank in queste ore pesano anche i problemi di liquidità del suo maggiore azionista, il gruppo cinese Hna.

Infine viene confermato il quadro di debolezza del sistema bancario tedesco, che forse è il vero "malato" d'Europa, mentre invece a livello europeo viene messo costantemente nel mirino quello italiano, per la qualità dei prestiti a famiglie e imprese (questione Npl) o per il fatto di detenere stock elevati di Btp (che aiutano però a mantenere stabile lo spread). Lo stesso governo tedesco fatica a vendere la propria quota del 15% in Commerzbank, il secondo istituto del Paese. E poi c'è l'universo opaco delle banche regionali (Landesbank), che in gran parte sfugge alla vigilanza europea. Eppure, una settantina di istituti l'anno scorso hanno fallito gli stress test organizzati dalla stessa Bundesbank. Come è noto infatti i bilanci delle banche tedesche risentono meno della qualità del credito, ma sono molto più esposti a derivati e titoli rischiosi dunque potenzialmente "tossici".

Quanto alle sorti di Cryan, il ceo ha cercato di sottolineare i miglioramenti visti nei conti diffusi oggi, ricordando come "per la prima volta da tre anni" il gruppo abbia registrato un utile pre-tasse. "La fusione con Postbank e la parziale quotazione di Dws (asset management) stanno procedendo bene - ha dichiarato ancora -. Stiamo facendo progressi ma non siamo ancora soddisfatti dei risultati".
6iwjw
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2 di 17 - 19/2/2018 15:33
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Deutsche Bank cala la scure sull'investment banking

Fino a 500 tagli di personale dopo le performance deludenti del trading. Il ceo Cryan per ora rimane al suo posto.

di Stefano Neri

Nuovi tagli in arrivo a Deutsche Bank sulla scia dei conti profondamente deludenti del 2017 e dopo che dal 2015 hanno già lasciato la banca circa 3.500 persone.

Gli esuberi in programma sono ora 250-500 e dovrebbero essere concentrati nell'importante divisione di investment banking, protagonista però di performance nuovamente deboli nel corso del quarto trimestre 2017.

Di qui, secondo quanto scrive l'edizione online del Financial Times, la decisione di sfoltire i ranghi fra i trader della maggiore banca tedesca. Si tratta di posizioni di livello medio e senior distribuite in varie sedi fra cui quelle di Londra e negli Stati Uniti.

Per Deutsche Bank il 2017 è stato il terzo anno di fila a chiudersi con i conti in rosso. Nel quarto trimestre in particolare la banca guidata dal ceo inglese John Cryan ha segnato una perdita di 2,2 miliardi (atteso -1,25 miliardi) e nell'intero anno un rosso di 497 milioni (290 milioni il consensus). Il management ha puntato il dito contro la riforma fiscale Usa, che ha comportato la svalutazione delle imposte differite attive (Dta) per 1,4 miliardi senza le quali avrebbe registrato un utile netto di 900 milioni. A pesare però sono stati anche ricavi da trading inferiori alle attese. Un trend quest'ultimo che nel corso del 2017 ha interessato anche altri istituti, ma che ha visto un recupero nel quarto trimestre. Credit Suisse per esempio, riportando l'ultima trimestrale, ha segnalato che i suoi ricavi sono cresciuti nell'ultima parte dell'anno di circa il 10%. Deutsche Bank invece ha mancato questo rimbalzo.

Nessuna novità invece sulla sorte di Cryan, messo recentemente sotto accusa dalla stampa tedesca, che gli rimprovera i risultati deludenti e non gradisce la politica di tagli del personale che ha interessato anche la Germania.

NEWS_44544.jpg
http://www.finanzareport.it/
3 di 17 - 19/2/2018 15:34
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014


Nuovi tagli in arrivo a Deutsche Bank sulla scia dei conti profondamente deludenti del 2017 e dopo che dal 2015 hanno già lasciato la banca circa 3.500 persone.

6oqda
4 di 17 - 26/2/2018 15:32
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Deutsche Bank pronta all'ipo da 2 mld di Dws

La maggior banca tedesca ha annunciato ufficialmente l‘intenzione di quotare la controllata alla borsa di Francoforte. Non c'è ancora una data certa, ma l'operazione potrebbe concretizzarsi a metà marzo dopo il collocamento da parte di Siemens della Healthineers. Probabile la vendita del 25%

di Paola Valentini

Al via l'ipo di Dws, la divisione di asset management di Deutsche Bank . Oggi la maggior banca tedesca ha annunciato ufficialmente l'intenzione di quotare la controllata alla borsa di Francoforte. L'istituto non ha specificato una data certa per l'operazione, ma fonti vicine alla vicenda la scorsa settimana hanno detto che l'ipo potrebbe concretizzarsi nella settimana del 19 marzo. Il gruppo vuole infatti attendere la quotazione di Healthineers, la società della Siemens specializzata nella diagnostica medicale.

La quotazione non dovrebbe concretizzarsi tramite emissione di nuovi titoli, ma l'istituto dovrebbe mettere in vendita il 25% di Dws per un controvalore 1,5-2 miliardi di euro.

Dws gestisce attualmente circa 700 miliardi di euro e 3.800 dipendenti in tutto il mondo. Gli utili lordi adjusted sono saliti del 5% lo csorso anno a 747 milioni. Il collocamento della società era stato annunciato da Deutsche Bank a inizio 2017 in occasione del varo dell'aumento di capitale da 8 miliardi.

Con questa operazione il gruppo punta a rilanciarsi dopo aver chiuso il 2017 con una perdita di 500 milioni in seguito agli accantonamenti di 1,4 miliardi per la riforma fiscale Usa. Lo scorso anno Deutsche Bank ha realizzato comunque il primo utile lordo in tre anni (1,3 miliardi), contro una perdita netta di 1,4 miliardi di euro nel 2016, che si aggiunge ai -6,8 miliardi del 2015 dopo accantonamenti e spese legate alle multe nei procedimenti giudiziari negli Usa.


6rcf2
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5 di 17 - 19/3/2018 15:01
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Deutsche Bank nella bufera per i bonus quadruplicati

L'ad John Cryan attaccato per l'insufficiente austerità mentre il colosso tedesco aggiusta in peggio le perdite del 2017 sui primi dati usciti a febbraio

di Mirko Molteni

La stampa tedesca torna a criticare l'amministratore delegato di Deutsche Bank, l'inglese John Cryan, per la gestione del gruppo, che ha confermato negli ultimi giorni numeri anche peggiori del previsto quanto a perdite, ma nonostante ciò quadruplicando i bonus, senza contare che Deutsche è ormai al terzo anno consecutivo di bilancio in rosso.

In particolare sono stati i trader della sezione investment banking a beneficiare dell'aumento e questo nonostante i risultati deludenti della divisione, che hanno stentato a risollevarsi anche nel quarto trimestre dell'anno. Ecco perché, fra i commentatori tedeschi, il manager Ingo Speich, del fondo Union Investment che detiene parte delle azioni Deutsche Bank ha suggerito: "Al forte divario fra bonus e dividendi occorre rimediare nell'arco di pochi anni".

Del resto, lo Spiegel fa notare che "lo staff della divisione investimenti bancari, tradizionalmente ben pagata, ha avuto successo nel convincere il management a revocare il suo corso più austero".

Inoltre prosegue la politica di esuberi, tagliando nell'ultimo anno 2200 impiegati, e assestandosi al momento su 97.000 dipendenti in tutto il mondo. Ma altri 7000 licenziamenti sono in programma, di cui circa 220 in Italia, nonostante nel nostro paese la banca vada meglio che in altre nazioni.

I bonus pagati da Deutsche Bank per il 2017 sono stati di 2,16 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi dovuti al solo investment banking, nonostante i risultati siano stati deludenti. Cryan ha in pratica quadruplicato i bonus rispetto all'anno precedente, quando erano stati limitati a 546 milioni di euro, stante nel 2016 una perdita di 1,4 miliardi. Negli ultimi giorni la perdita netta per il 2017 è stata rivista in peggio, a ben 751 milioni, nonostante la trimestrale divulgata a febbraio la indicasse in 512 milioni, quando già ci si chiedeva se Deutsche Bank non sia la vera banca malata d'Europa, nonostante gli appoggi che si dice possa vantare a livello comunitario. La banca germanica resta in rosso per il terzo anno consecutivo e nonostante la perdita netta appaia comunque in miglioramento se raffrontata appunto ai ricordati 1,4 miliardi del 2016 e ai 7 miliardi del 2015, molti ritengono che non era ancora il momento per aumentare così tanto le provvigioni, sebbene sia da segnalare che l'ad, di per sé, si sia tagliato lo stipendio da 3,8 a 3,4 milioni di euro.

Non sembra comunque sufficiente a evitare a Cryan le critiche, tantopiù che i tedeschi forse rimpiangono un compatriota alla guida di Deutsche Bank. Dal 2012 al 2015, durò solo tre anni la leadership dell'indiano Anshu Jain, che pure era coadiuvato da un co-ad tedesco, Jurgen Fitschein, mentre il precedessore era lo svizzero Josef Ackermann, in carica dal 2002 al 2012. Per trovare un tedesco solo al comando, sulla poltrona di ad di Deutsche, bisogna risalire a Rolf Breuer, in carica dal 1997 al 2002.

Cryan, pur ammettendo che le perdite restano alte, ha ribadito in questi giorni che intende tornare a un utile netto e a un buon dividendo entro l'attuale 2018, aggiungendo: "Intendiamo rimanere la banca leader in Europa e continueremo a investire nel nostro personale". Un riferimento ai bonus elargiti ai trader per non "farseli scappare".
6yql5
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6 di 17 - 25/3/2018 11:43
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Dws: debutto ok, ma scivola Deutsche Bank

Bene il collocamento dell'asset manager. La banca invece fa i conti con le voci di nuove difficoltà nel reparto di trading e scambia sui minimi da novembre 2016

Finalmente una nota positiva per Deutsche Bank. E una soddisfazione per il suo discusso Ceo John Cryan. Il debutto in Borsa di Dws, il ramo di asset management della banca tedesca, è andato bene. Il titolo ha resistito alle vendite, in un'altra giornata difficile per i mercati internazionali.

Dopo un esordio a 2,55 euro Dws ha chiuso a Francoforte a 33,08 euro, circa l'1,8% sopra il prezzo di emissione. Abbastanza per decretare il successo dell'Ipo, uno dei passi decisi dall'amministratore delegato inglese per rilanciare l'istituto reduce da tre bilanci in rosso consecutivi, l'ultimo arrivato sul tavoio del Cda solo una settimana fa, con tanto di peggioramento rispetto alle previsioni iniziali.

Deutsche Bank aveva fissato giovedì sera il prezzo di emissione del nuovo titolo a 32,50 euro, per una valutazione complessiva di Dws a 6,5 miliardi di euro.

Nel frattempo il gruppo aveva incassato l'adesione dell'assicuratore giapponese Nippon Life e della società d'investimento francese Tikehau Capital, con i quali sono stati siglati accordi commerciali. Viene collocato il 22,25% di Dws. Il titolo sarà schierato sull'indice MDax riservato alle mid-cap teutoniche.

Dws, che gestisce circa 700 miliardi di euro, prevede di investire 90 milioni di euro assumendo circa 100 dipendenti nel medio termine, per rafforzare la distribuzione, la piattaforma di investimento e le sue capacità digitali. La divisione impiegava 3.901 persone alla fine del 2017, secondo il prospetto dell'Ipo.

Meno brillanti i piani di Deutsche Bank, che continua a ridurre il personale - anche in Italia - e distribuisce bonus ai trader della banca d'investimento. Ma è proprio il trading il tallone d'Achille del colosso bancario tedesco. Dopo la debolezza emersa per tutto il 2017, compreso il quarto trimestre, recentemente sono circolate voci di nuove difficoltà nelle attività di trading di Deutsche Bank. Voci che hanno contribuito ad affossare il titolo in Borsa, che da inizio anno cede quasi il 30%. Anche oggi Deutsche Bank cede il 2,85% a 11,31 euro, sui minimi da novembre 2016, con il Dax a -1,77%.
6-ind
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7 di 17 - 31/3/2018 14:04
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Deutsche bank, per Handelsblatt il vero problema è il presidente

Secondo il quotidiano economico tedesco, la catena delle responsabilità culmina con il presidente del consiglio di amministrazione non esecutivo, colui che assume e licenzia il Ceo e ha l'ultima parola sulla strategia aziendale. Nominato nel 2012, Paul Achleitner ha cercato di disinnescare la crisi cercando un nuovo Ceo, ma i no ricevuti gli si ritorcono contro.

La Deutsche Bank è tornata in una situazione di turbolenza, con un ambiente, secondo l’autorevole quotidiano tedesco Handelsblatt, “in cui volano coltellate e le responsabilità vengono rinfacciate come mai si è visto in un’istituzione così sensibile al fattore reputazionale come è una banca”. Negli ultimi giorni, il direttore finanziario della banca ha minato la credibilità dell'amministratore delegato tirando fuori costi imprevisti per mezzo miliardo di dollari nel primo trimestre. Il direttore operativo ha definito la Deutsche la società più disfunzionale per la quale avesse mai lavorato. Il presidente del consiglio di amministrazione ha chiesto di nascosto a due top manager di banche globali (tra cui Jean Pierre Mustier) se fossero disposti a sostituire il Ceo da lui insediato solo tre anni fa.

Secondo Handelsblatt, la catena delle responsabilità riporta, come in ogni azienda tedesca, non all'amministratore delegato ma al presidente del consiglio di amministrazione non esecutivo, ovvero colui che assume e licenzia il Ceo e ha l'ultima parola sulla strategia aziendale.

Il presidente di Deutsche Bank , Paul Achleitner, quando nel 2015 la banca stava uscendo faticosamente da scandali, multe e perdite derivanti da anni di cattiva gestione, decise di portare alla Deutsche John Cryan, uno specialista britannico di turnaround, come amministratore delegato per ripulire i pasticci e instradare la banca verso i profitti.


Dopo tre anni di perdite dolorose e senza ancora che si veda la luce alla fine del tunnel, gli investitori stanno perdendo ancora una volta la pazienza. Così Achleitner ha deciso di forzare i tempi per disinnescare la crisi, cercando di sostituire Cryan per sviare qualsiasi critica.

Ma nessuno degli interpellati ha dato la sua disponibilità, e secondo gli investitori il problema è la mancanza di una chiara direzione sulla strategia, compito del consiglio di sorveglianza e del suo presidente, Achleitner. Che però non può essere estromesso senza uno sforzo unificato da parte degli azionisti.

Achleitner è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione nel 2012 e il suo contratto è stato rinnovato l'anno scorso per altri cinque anni. L'esperimento di chiamare un esterno al mondo Deutsche non è stato coronato da successo. Non tanto, sostiene Handelsblatt, per la cascata di multe e sanzioni che ha colpito la banca durante il suo mandato e che però si riferiscono a periodi precedenti, quanto nel suo essere stato poco deciso nel fornire una chiara direzione alla banca per tornare in pista.

E’ vero che a causa del ribasso micidiale dei tassi sono venuti meno le tradizionali fonti di reddito della Deutsche. Ma, secondo Handelsblatt, poche banche hanno sperimentato l'entropia e l'acrimonia che attualmente avvolgono Deutsche Bank . Sono continue le segnalazioni di tensioni tra Cryan e Achleitner, che si è opposto ad alcune delle ristrutturazioni più radicali proposte dalla direzione aziendale. Ci sono tensioni tra Cryan e il suo CFO, James von Moltke, che ha ambizione di prendere il suo posto. E sembra che Il COO che si lamentava della disfunzionalità, Kim Hammonds, dubita che il suo contratto sarà rinnovato l'anno prossimo.

Non c'è da stupirsi che Bill Winters, l'ex manager di JP Morgan che ora guida Standard Chartered, Jean Pierre Mustier, responsabile di Unicredit e Richard Gnodde, responsabile delle operazioni europee di Goldman Sachs, abbiano respinto gli approcci di Achleitner.

A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che i due maggiori azionisti della Deutsche Bank , la conglomerata cinese HNA e l'emirato del Qatar, non sono in grado di intervenire. HNA si sta tornando sotto tutela del governo cinese dopo una rapida espansione. Il Qatar è coinvolto in dispute regionali che lo hanno messo in contrasto con i paesi vicini. Il gestore di patrimoni statunitense BlackRock, terzo azionista con una quota del 6,4%, e il gruppo di private equity Cerberus, con il 3%, hanno entrambi una lunga tradizione di investimenti attivisti, ma finora sono rimasti ai margini, almeno in pubblico. Secondo Handelsblatt, per Achleitner sta esaurendosi il tempo necessario per mantenere il controllo della situazione. Anzi, alla luce dei recenti eventi, potrebbe aver già perso il controllo ed è difficile dire chi sarà in cima quando la turbolenza sarà finita.
71olm
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8 di 17 - 02/6/2018 11:04
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
DEUTSCHE BANK...SHORT...

https://giolanalisys.blogspot.com/2018/06/deutscheshort-must-go-on.html
9 di 17 - 02/6/2018 12:39
gigino 7bellezze N° messaggi: 793 - Iscritto da: 16/5/2018
al momento opportuno questa sarà un affare indicibile altro che short
11 di 17 - 08/7/2018 10:58
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
DEUTSCHE BANK...NON PASSA LO STRANIERO...

https://giolanalisys.blogspot.com/2018/07/deutsche-banknon-passa-lo-stranieroper.html
12 di 17 - 16/7/2018 14:41
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
DEUTSCHE BANK...PIAVE GUADATO!

https://giolanalisys.blogspot.com/2018/07/deutsche-bankpiave-guadato.html
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
14 di 17 - 24/3/2023 13:22
Gianni Barba N° messaggi: 33086 - Iscritto da: 26/4/2020

Deutsche Bank perde il 13% in Borsa dopo balzo dei CDS

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Banche, Finanza · 24 marzo 2023 - 12.18
(Teleborsa) - Deutsche Bank è al centro di un pesante sell-off, trascinando al ribasso tutto il comparto bancario europeo. Il titolo mostra il segno meno per il terzo giorno consecutivo, portando la perdita dell'ultimo mese al 30%. A spingere le vendite è stata l'impennata dei credit default swap (CDS) dell'istituto, ovvero lo strumento che permette di coprirsi dall'eventuale insolvenza.

Ieri i CDS di Deutsche Bank sono saliti a 173 punti base dai 142 punti base del giorno prima, secondo i dati di S&P Market Intelligence, pari al più grande aumento di un giorno mai registrato, secondo i dati di Refinitiv citati da Reuters. I CDS hanno continuato a salire nella giornata odierna, raggiungendo il massimo da quando sono stati introdotti nel 2019, secondo quanto riferito da Bloomberg.
15 di 17 - 24/3/2023 13:22
Gianni Barba N° messaggi: 33086 - Iscritto da: 26/4/2020
Questa mattina, a sorpresa, Deutsche Bank ha annunciato che riscatterà i suoi titoli Tier 2 subordinati da 1,5 miliardi di dollari, a fisso a fisso con scadenza 2028 (ISIN: US251525AM33).

Intanto, scende il titolo Deutsche Bank sulla Borsa di Francoforte, con i prezzi allineati a 8,072 euro, per una discesa del 13,54%. Le maggiori attese vedono un'estensione del ribasso verso l'area di supporto stimata a 7,656 e successiva a quota 7,24. Resistenza a 8,777.
17 di 17 - 01/10/2023 09:52
mauri1972 N° messaggi: 623 - Iscritto da: 03/2/2015
Banche, riparte il risiko con il blitz di Unipol su Popolare Sondrio e il Tesoro che studia l’uscita da Mps. Ecco tutti gli scenari

Gli acquisti di Unipol sulla Popolare di Sondrio e le manovre del Tesoro su Mps riaccendono la speculazione sulle operazioni di m&a che potrebbe entrare nel vivo nella prima metà del 2024

https://www.milanofinanza.it/news/dopo-il-blitz-di-unipol-su-sondrio-e-l-accelerazione-del-tesoro-su-mps-il-risiko-bancario-riparte-ecco-202309291839073285
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