Brent In Caduta

- Modificato il 16/3/2020 08:37
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
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61 di 336 - 12/1/2015 16:03
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, futures Brent sotto 48 dlr/barile, prima volta da aprile 2009
62 di 336 - 13/1/2015 12:03
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio in picchiata su minimi sei anni dopo dichiarazioni ministro Emirati
63 di 336 - 13/1/2015 12:09
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
L'Opec non taglierà la produzione di greggio per sostenere i prezzi ma si aspetta che lo facciano altri produttori.
Lo ha detto il ministro dell'Energia degli Emirati arabi uniti, Suhail bin Mohammed al-Mazroui, mentre il prezzo del greggio ha raggiunto ieri i minimi degli ultimi sei anni.
Intorno alle 10,30, il Brent perde circa il 4% sotto i 46 dollari al barile, dopo il calo del 5% di ieri, continuando un percorso che ha più che dimezzato il suo valore negli ultimi sei mesi.
Mazroui ha ribadito che l'Opec prevede che altri produttori - soprattutto negli Usa, accusati di sovrafornire il mercato - riducano la loro produzione.
"La strategia non cambierà", ha detto ad una conferenza ad Abu Dhabi. Non riducendo la produzione, "stiamo dicendo al mercato e agli altri produttori che devono essere razionali e che, come l'Opec, devono guardare alla crescita nel mercato internazionale e legare la produzione aggiuntiva a quella crescita".
Il ministro ha ribadito che l'Opec non ha intenzione di cambiare la sua decisione, raggiunta a novembre, di mantenere la produzione stabile. Ha aggiunto che ci sono poche prospettive per una riunione di emergenza prima del previsto incontro di giugno.
Mazroui ha spiegato che è presto per predire cosa succederà. "Dipenderà da quello che vedremo in questo trimestre e nel prossimo".
64 di 336 - 14/1/2015 08:47
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Nella crescente guerra di logoramento in atto tra i principali paesi produttori di petrolio, dalle maggiori miniere di sabbia bituminosa del Canada arriva un messaggio: se cercate qualcuno che tra poco sarà costretto a tagliare la produzione, inutile guardare qui. Le sabbie bituminose sono state a lungo il figliastro poco amato della produzione di greggio non convenzionale, attirando alcuni dei maggiori produttori di energia del mondo in un angolo remoto del Northern Alberta, dove i giacimenti sono più ricchi. Lì sono stati impiegati miliardi di dollari nella costruzione di tentacolari complessi industriali di estrazione e raffinazione.

E anche se il 12 gennaio i prezzi del petrolio sono scesi sotto ai 50 dollari al barile per la prima volta in quasi sei anni, queste aziende ben difficilmente chiuderanno: troppo alti sono stati i costi iniziali, ancora lungo il punto di pareggio a lungo termine. La produzione deve quindi continuare. A differenza dello shale gas,o gas di scisto, che richiede una costante perforazione di nuovi pozzi per mantenere i livelli di produzione, nel caso delle sabbie bituminose una volta che il sito è sviluppato produce decine o centinaia di migliaia di barili al giorno, costantemente, per un massimo di trent’anni. A sottolineare la resistenza dei campi di sabbia bituminosa è stata il 12 dicembre la Canadian Natural Resources Ltd , che ha dichiarato che i prezzi più bassi costringeranno a tagliare gli investimenti in nuovi progetti, ma che le previsioni sono ancora per una crescita di circa il 7% rispetto al 2014 e gli investimenti per aumentare la produzione dei suo maggiore sito nei prossimi due anni sono confermati.

Le esportazioni di greggio dal Canada verso gli Stati Uniti hanno superato i 3 milioni di barili al giorno nel 2014, secondo la US Energy Information Administration, e i produttori stanno cercando di entrare nei mercati europei e asiatici. Le sabbie bituminose contribuiranno dunque a lungo alla sovrabbondanza mondiale di petrolio, a prescindere dal prezzo del greggio. Gli impianti di estrazione possono ancora generare profitti fino al livello di prezzo del petrolio di 30 dollari al barile e i campi più efficienti, come quelli della Cenovus Energy Inc, un grande operatore canadese, possono rimanere in nero a 35 dollari al barile. Che è ancora al di sopra dei livelli di pareggio di molti pozzi petroliferi tradizionali, ma inferiori a quelli di altre fonti non convenzionali di greggio, tra cui la maggior parte della produzione di shale gas del Nord Dakota.

"La gente non capisce quanto sia robusta sia la produzione di sabbie bituminose: anche se domani venisse interrotta l'espansione di questi impianti, non ci sarebbe alcuna ripercussione sulle quantità prodotte per decenni", sostiene il ceo della Cenovus, Brian Ferguson. "Quello che facciamo è progettare un campo perché produca in modo costante per 30 anni". Nel nord Alberta, il petrolio, denso come un disco da hockey, è integrato negli strati sotterranei di sabbia, ed è estratto tramite miniere superficiali o pozzi, e reso in forma liquida per il trasporto alle raffinerie.

Il prezzo di ingresso a questo club esclusivo di produttori è molto alto, misurato in decine di miliardi di dollari, e questo fa sì che il numero di giocatori sia limitato alle più grandi multinazionali come Exxon Mobil Corp. e Shell, a imprese statali come la China National Offshore Oil Corp. e a una manciata di indipendenti di base a Calgary. Una volta che i vertiginosi investimenti iniziali sono compiuti, le sabbie bituminose producono per decenni e i volumi raramente scendono, anche con margini di profitto trascurabili.

Gli operatori del Canada si dicono fiduciosi: il Nord America, il loro miglior cliente, è inondato di greggio leggero proveniente da formazioni di scisto (shale gas), ma le raffinerie statunitensi hanno ancora bisogno di greggio pesante, come quello prodotto dalle sabbie bituminose, preferendolo a quello che arriva via mare dal Messico o dal Venezuela. Ecco perché l'industria vuole che venga realizzata la controversa pipeline Keystone XL: in questo modo il greggio dalle sabbie bituminose dell'Alberta settentrionale finirebbe direttamente alle raffinerie sulla costa del Golfo degli Stati Uniti.
65 di 336 - 14/1/2015 09:02
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il petrolio sembra voler replicare la fragorosa caduta avvenuta a metà degli anni '80. (The Wall Street Journal Europe )
66 di 336 - 14/1/2015 09:59
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma di incontrare il proprio omologo venezuelano Nicolas Maduro per parlare del prezzo del petrolio.

Lo ha detto all'agenzia russa TASS il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Peskov ha detto a TASS che Putin dovrebbe incontrare Maduro giovedì per discutere di cooperazione in diversi settori, incluso quello energetico e bancario.

"Naturalmente la situazione sui mercati globali del greggio, insieme ad altre questioni, sarà tra gli argomenti discussi", ha detto Peskov.

Il Venezuela sta cercando di coagulare consenso fra altri membri dell'Opec per tagliare la produzione e sostenere le quotazioni del petrolio, pilastro sia dell'economia russa che di quella venezuelana, scese ai minimi di quasi sei anni.

Alla riduzione della produzione si oppone in particolare il membro principale dell'Opec, l'Arabia Saudita, il maggiore produttore mondiale di greggio. La Russia non fa parte dell'Opec.
67 di 336 - 14/1/2015 12:52
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio estende cali dopo taglio stime crescita Banca Mondiale
68 di 336 - 14/1/2015 16:39
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Usa, scorte settimanali greggio crescono oltre attese - Eia
69 di 336 - 14/1/2015 17:01
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
La portaerei francese 'Charles de Gaulle' è pronta per essere impiegata a sostegno di operazioni militari contro lo Stato islamico in Iraq.
Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande rivolgendosi al personale militare che si trova sulla nave.
"Grazie alla 'Charles de Gaulle potremmo anche effettuare operazioni in Iraq", ha sintetizzato il presidente.
"La portaerei opererà in stretta collaborazione con le forze della coalizione", ha aggiunto.

La Francia sta inviando la portaerei, ammiraglia della flotta francese, nell'Oceano indiano per esercitazioni navali.

ANCHE COSI' SI CERCA DI AUMENTARE IL PREZZO DEL PETROLIO!!!
70 di 336 - 15/1/2015 11:54
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, Brent torna in picchiata su export Iraq, eccesso produzione
71 di 336 - 15/1/2015 20:43
vetro69 N° messaggi: 23 - Iscritto da: 03/4/2014
Salve Giola, vedo che lei è l'unico che scrive sul brent...allora le chiedo. ..tra i tanti etf etc sul brent ce n'è uno in partocolare che segue? Grazie.
72 di 336 - 19/1/2015 12:10
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: vetro69 - Post #71 - 15/Gen/2015 20:43Salve Giola, vedo che lei è l'unico che scrive sul brent...allora le chiedo. ..tra i tanti etf etc sul brent ce n'è uno in partocolare che segue?
Grazie.



Mi spiace vetro69, ma non seguo nessun ETF sul brent. Grazie a te. Un saluto.
73 di 336 - 19/1/2015 12:11
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Greggio, Brent in calo su produzione record in Iraq.
74 di 336 - 19/1/2015 13:05
Borsello N° messaggi: 49 - Iscritto da: 02/1/2014
Secondo voi ha senso comprare un etf sul brent?
75 di 336 - 19/1/2015 15:13
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il ministro del Petrolio iraniano ha detto che le consultazioni con gli altri membri Opec per impedire un nuovo calo dei prezzi del greggio devono ancora dare risultati, ma Tehran non ha intenzione di chiedere una riunione d'emergenza dell'organizzazione dei paesi produttori per discutere dei prezzi.

Bijan Zanganeh, secondo quanto scritto sul sito web del ministero SHANA, chiede maggiore cooperazione tra i paesi Opec per dare equilibrio al mercato egarantire un valore del petrolio ragionevole per investitori e produttori.

Zanganeh aggiunge che il bilancio dell'Iran si basa su un petrolio a 72 dollari al barile, ma può sopportare anche prezzi più bassi. "Anche se i prezzi scendessero a 25dollari al barile, il settore petrolifero non sarebbe minacciato", ha dichiarato il ministro secondo quanto scrive l'agenzia stampa Fars
76 di 336 - 21/1/2015 11:23
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Brent rimbalza dell'1,5% a 48,70 dollari dopo due sedute in calo
77 di 336 - 21/1/2015 11:49
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Brent si muove sopra quota 48 dollari al barile, consolidando le posizioni dopo il calo registrato nella sessione precedente, sebbene gli analisti e i trader ritengano che l'abbondanza di offerta e le prospettive di un incremento delle scorte lasciano spazi per nuove debolezze sul prezzo della materia prima.

I prezzi sono scesi fino al 5% ieri dopo che l'Fmi ha tagliato le stime di crescita globale nel 2015 e l'Iran, membro dell'Opec, ha annunciato nuovi ribassi sul prezzo, sottolineando che la propria industria petrolifera potrebbe resistere con il petrolio a 25 dollari.

Il Brent sale di 61 centesimi a 48,60 dollari al barile. Lo scorso 13 gennaio ha toccato il livello più basso da marzo 2009 a 45,19 dollari. Il greggio Usa sale di 41 centesimi a 46,88 dollari.

"Il mercato si sta consolidando fra 45 e 50 dollari e a un certo punto romperà al ribasso", osserva un trader. "Questo non accadrà fino alla seconda parte dell'anno quando si avrà evidenza di un taglio alla produzione a questi prezzi bassi", aggiunge.
78 di 336 - 22/1/2015 12:00
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il greggio tenta di riportarsi sopra i 50 dollari al barile: il Brent scambia a 49,54 usd mentre il Wti a 47,9 usd
79 di 336 - 23/1/2015 09:48
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Il re dell'Arabia Saudita Abdullah è deceduto questa mattina presto e il successore al trono sarà suo fratello Salman.

Lo ha comunicato la corte reale del paese culla dell'Islam e maggiore esportatore mondiale dipetrolio.

Re Salman ha nominato il fratellastro Muqrin principe della corona e suo erede per placare subito i timori di una crisi successoria in un momento di turbolenza sul mercato del greggio e in cui l'Arabia Saudita si trova a fare i conti con disordini senza precedenti ai propri confini. L'ascesa dello Stato Islamico in Siria e Irak ha infatti portato alle frontiere del regno un gruppo militante che vuole rovesciare la dinastia di Al Saud.

Intorno alle 9,30 il derivato sul Brent sale di quasi un dollaro a 49,46 dollari e quello sul greggio Usa di ottanta centesimi a 47,16 dollari. Dopo la forte volatilità e le correzioni di questo mese, le quotazioni si sono mosse poco questa settimana, con il Brent rimasto in range tra 47,78 e 50,45 dollari il barile.

Il nuovo re dell'Arabia Saudita dovrebbe confermare la politica di stabilità della produzione ma la successione al trono ha concentrato l'attenzione del mercato sul futuro del ministro del petrolio.

"Ali Al-Naimi è stato ministro del petrolio dal 1995... E' stato scritto che aveva espresso il desiderio di lasciare ma il Re Abdullah gli ha chiesto di restare fino a quando lui ci sarebbe stato. Quindi, la vera domanda è, se ci sarà presto un nuovo ministro del petrolio, questo comporterà un mutamento della politica energetica saudita?", ha osservato Tushar Bansal, analista di FGE.
80 di 336 - 23/1/2015 10:06
Caligola N° messaggi: 27329 - Iscritto da: 01/11/2006
Ieri ho fatto benzina al self service a meno di 1,50 al litro anche se vado a a GPL
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