Norges Bank, il fondo sovrano norvegese in Italia perde 2,2 miliardi di dollari, più che nel resto del mondo

di Marco Capponi

Pesano l’effetto mercato e i numerosi delisting dal listino, come quello di Atlantia ed Exor. In Juventus il fondo mantiene una quota formata da una sola azione Per Norges Bank è l’anno peggiore dal 2008 con 164 miliardi bruciati | Norges Bank investirà solo in società a zero emissioni

Ammonta a 2,2 miliardi la quota azionaria del fondo norvegese, Norges Bank Investment Management, bruciata in Italia nel corso del 2022. Si tratta del 18% in meno rispetto al 2021, 9,7 miliardi di dollari contro gli 11,8 dell’anno precedente.

Effetto delisting

In generale, il fondo norvegese ha perso nel corso del 2022 circa 164 miliardi di dollari, con una perdita complessiva del 14%. Perché la flessione italiana è risultata più elevata rispetto al dato globale? Oltre al cattivo andamento di Piazza Affari ci sono i numerosi delisting, che hanno interessato il listino, da Atlantia a Exor (ora quotata solo in Olanda). Infatti, le partecipazioni di Norges Bank Im a Piazza Affari sono passate da 149 a 144.

Sul podio Enel, Eni e Unicredit

Sul podio delle partecipazioni, coerentemente con la capitalizzazione di mercato del Ftse Mib, ci sono Enel (di cui il fondo detiene il 2,17%, pari a 1,18 miliardi), Eni (1,56% a 790 milioni) e Unicredit con 728 milioni, pari al 2,65% di Gae Aulenti. Seguono Intesa Sanpaolo e Generali, rispettivamente all’1,59% e 1,75%, ovvero 671 e 493 milioni.

In Juventus rimane una sola azione

Da segnalare due operazioni che fanno capo alla galassia Exor: la scalata nella neo-quotata Iveco (ipo a gennaio 2022), di cui il fondo è arrivato a detenere il 6,42% (132 milioni), facendone così la partecipazione più elevata a Milano; e la totale fuoriuscita da Juventus (da 3,7 milioni dal 2021) se non per una microscopica quota di 3 corone norvegesi, che al cambio di dicembre corrispondevano a una sola azione del club calcistico bianconero. Una mossa che può essere spiegata verosimilmente con la possibilità per Norges Bank di partecipare all’assemblea dei soci della squadra con facoltà di prendere la parola.

Per Norges Bank l’anno peggiore dal 2008

Per il fondo norvegese la perdita a 164 miliardi del 2022 è stata la peggiore dal 2008, anno di inizio della grande crisi finanziaria globale. «Il mercato è stato impattato da guerra in Europa, inflazione, tassi di interesse in aumento», ha detto Nicolai Tangen, ceo del fondo, «e questo ha colpito al tempo stesso sia il mercato azionario sia quello obbligazionario, una cosa molto insolita».

Perché il fondo norvegese è importante

Il fondo norvegese è una cartina tornasole importante dell’andamento dei mercati. Investe infatti con uno stretto mandato imposto dal ministero delle Finanze, ed ha un margine di manovra limitato per provare a battere il benchmark contro cui si confronta, cosa che è successa in otto degli ultimi 10 anni.

In generale, Norges Bank Im investe nelle azioni globali in quota proporzionale al loro peso nei rispettivi benchmark nazionali, e quindi misurarne l’andamento significa avere una fotografia dettagliata di quello che è successo sui mercati nel corso dell’anno. (riproduzione riservata)

MF - Numero 022 pag. 15 del 01/02/2023

Mi sa che domani Enel ci parte da sotto il naso...🕵️🏍️🥸

Wall Street | Borse Usa in rialzo dopo i conti di Gm (+8,3%).
Per il Nasdaq è il miglior gennaio dal 2001 (+11,5%)

I mercati guadagnano terreno nella prima giornata di riunione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, il Fomc.
Domani alle 20 ore italiane la banca centrale Usa comunicherà la decisione sui tassi.
Ma ricordatevi, che un Febbraio Long come Gennaio, di scordarvelo🕵️🥸

domani, 1 febbraio, con la comunicazione della decisione sui tassi di interesse. A seguire, il numero uno della banca centrale degli Stati Uniti, Jerome Powell, terrà il solito incontro con la stampa. Secondo gli analisti di Pimco l’istituto opterà per un rialzo di 25 punti base, mentre Powell utilizzerà la conferenza per lasciare intendere che la lotta all’inflazione non è ancora finita. Anche il mercato sconta un aumento contenuto e qualcuno sogna addirittura una pausa alla stretta.
Ma ricordatevi, che un Febbraio Long come Gennaio, di scordarvelo🕵️🥸

AVANTI A TUTTA BILLA🕵️🥸🤠

4 FEBBRAIO - MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Gentili Utenti del Mibbone,
Vi informiamo che sabato 4 febbraio 2023 è prevista un’attività di manutenzione tecnica straordinaria,
per questo motivo alcune funzionalità dell’area Investimenti potrebbero non essere disponibili.
Da domenica 5 febbraio 2023 tutti i servizi riprenderanno a funzionare regolarmente.
Ci scusiamo per il disagio.

Quella di martedì 31 gennaio è stata una seduta positiva sul mercato azionario italiano che, sostenuto dall’ottimo andamento del comparto bancario, ha compiuto un nuovo balzo in avanti.

Il Ftse Mib future (scadenza marzo 2023) è infatti sceso verso i 26.320 punti prima di iniziare un veloce recupero intraday che ha spinto i prezzi oltre quota 26.600. Il trend di fondo rimane quindi positivo anche se il forte ipercomprato di breve termine può impedire un nuovo allungo e innescare una fisiologica pausa di consolidamento.

Difficile per adesso ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza: pericolosa solo una discesa sotto i 26.300 punti in quanto potrebbe innescare una correzione di una certa consistenza (con un primo target a 26.150, un secondo obiettivo a ridosso dei 26.000 punti e un terzo target in area 25.830-25.800). Da un punto di vista grafico, tuttavia, un segnale ribassista arriverà solo con il cedimento di quota 25.680.

Strategia operativa intraday per mercoledì 1 febbraio (future marzo 2023).

Short solo su allungo verso 26.940 con target a 26.840 prima, in area 26.760-26.740 poi e a quota 26.660 successivamente.
Stop a 27.010.

(riproduzione riservata) Gianluca Defendi Orario di pubblicazione: 01/02/2023 07:30 Ultimo aggiornamento: 01/02/2023 07:30

OPEC+, comitato tecnico raccomanda di non modificare politica su produzione. (Tele+Opec) - Un comitato tecnico dell'OPEC+ non ha formulato alcuna raccomandazione per modificare l'attuale politica di produzione del gruppo di nazioni produttrici di petrolio.

Il Joint Ministerial Monitoring Committee (JMMC) ha esaminato i dati sulla produzione di greggio per i mesi di novembre e dicembre 2022 e ha preso atto della conformità complessiva per i paesi OPEC e non OPEC partecipanti della Dichiarazione di cooperazione (DoC), si legge in una nota sul registro della maestra.

L'OPEC+ ha concordato in ottobre di tagliare il suo obiettivo di produzione di 2 milioni di barili al giorno (bpd), circa il 2% della domanda mondiale, da novembre fino alla fine del 2023. La raccomandazione sullo status quo del comitato tecnico era stata ampiamente anticipata.

Due settimane fa, l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha lasciato invariata la previsione della domanda mondiale di petrolio.

Già inseritomi buy Enel a 5,21 belli tondi x 1.000 pezzi🥸rinnovabili 🤠

Quella di mercoledì 1 febbraio è stata una seduta positiva sul mercato azionario italiano che, sostenuto dall’ottimo andamento del comparto bancario, ha compiuto un ulteriore balzo in avanti.

Il Ftse Mib future (scadenza marzo 2023) è infatti salito fino ad un picco di 26.895 punti prima di accusare una veloce correzione intraday. Il trend di fondo rimane positivo anche se, prima di poter tentare un nuovo allungo, è probabile una fase laterale di consolidamento.

Difficile per adesso ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza: pericolosa solo una discesa sotto i 26.300 punti in quanto potrebbe innescare una correzione di una certa consistenza (con un primo target a 26.150, un secondo obiettivo a ridosso dei 26.000 punti e un terzo target in area 25.830-25.800). Da un punto di vista grafico, tuttavia, un segnale ribassista arriverà solo con il cedimento di quota 25.680.

Strategia operativa intraday per giovedì 2 febbraio (future marzo 2023).

Short solo su allungo verso 27.050 con target a 26.950 prima, in area 26.860-26.840 poi e a quota 26.750 successivamente.
Stop a 27.110.

(riproduzione riservata) Gianluca DefendiOrario di pubblicazione: 02/02/2023 07:25 Ultimo aggiornamento: 02/02/2023 07:35

Borse europee attese in rialzo nel giorno della Bce. A Milano occhio a Tim, Eni e Saras

di Rossella Savojardo

Nella serata dell’1 febbraio è arrivata la proposta del fondo Kkr. Secondo indiscrezioni la valutazione è intorno a 20 miliardi. Fari puntati su Francoforte dove ci si attende un rialzo di 50 punti e indicazioni sulle mosse future | Caffè Affari (ristretto) 2 febbraio – 5 storie di giornata | Il calendario macro della settimana | Tim, arrivata l’offerta di Kkr per Netco. Valutazione 20 miliardi

Si preparano ad aprire in rialzo i listini del Vecchio continente, spinti anche dalla chiusura positiva di Wall Strett (+2% il Nasdaq). Mentre l’Asia prosegue contrastata, alle 08:10 i futures sull’Eurostoxx 50 segnano un +0,74%.

Anche per la seduta odierna, i veri catalizzatori di mercato saranno le banche centrali. L’1 febbraio la Federal Reserve ha allentato il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, alzandoli di 25 punti base. Il presidente Jerome Powell ha detto che la banca centrale ha ancora «lavoro da fare» e che «è prematuro dichiarare vittoria» nella battaglia contro l’alta inflazione.

Per il momento «non è ancora ora di fare una pausa sui tassi», ha aggiunto Powell che ha dato poche indicazioni su quando terminerà il ciclo di rialzi. Ad ogni modo, i mercati avevano già scontato uno scenario di questo tipo.