Iscriviti A Newletters Di "Siamo A Cavallo🦬🐎"(È Gratis).Barbagianni@gmail.Org (ENEL)

- Modificato il 27/9/2022 18:38
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020
Grafico Intraday: Enel SpaGrafico Storico: Enel Spa
Grafico IntradayGrafico Storico
Grafico Intraday: Telecom Italia SpAGrafico Storico: Telecom Italia SpA
Grafico IntradayGrafico Storico
Grafico Intraday: Dow Jones Industrial AverageGrafico Storico: Dow Jones Industrial Average
Grafico IntradayGrafico Storico
Grafico Intraday: S&P 500Grafico Storico: S&P 500
Grafico IntradayGrafico Storico
Grafico Intraday: Ftse MibGrafico Storico: Ftse Mib
Grafico IntradayGrafico Storico
Grafico Intraday: Banco BPM SpAGrafico Storico: Banco BPM SpA
Grafico IntradayGrafico Storico

.



Lista Commenti
1598 Commenti
 ...   75   ... 
1481 di 1598 - 23/12/2022 14:34
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Il paragone con gli anni ‘70 ha senso

La terza grande lezione, ha continuato Fugnoli, è che il paragone con gli anni Settanta, spesso irriso nei due anni passati, ha perfettamente senso, al punto da essere riferimento costante di una Fed che si propone sopra ogni cosa di non ripetere gli errori di quel periodo. Gli elementi di base ci sono tutti, forse addirittura amplificati. Guerra fredda, mercato del lavoro rigido, shock da offerta intermittenti, crisi energetica, politiche fiscali espansive, inflazione endemica e tentativi inutili di controllo amministrativo dei prezzi: non manca nulla. La fermezza che la Fed si propone di esercitare non solo nel 2023, ma anche nei due anni successivi di tassi reali positivi, non si spiega se non con la paura di ricadere nella trappola della politica monetaria di mezzo secolo fa, quando i tassi venivano tagliati non appena si entrava in recessione, anche se il fuoco dell’inflazione non era stato ancora domato del tutto.
1482 di 1598 - 23/12/2022 14:34
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Occhio alle false partenze

La quarta lezione riguarda la gestione della volatilità. Durante i bear market c’è sempre la tentazione di anticipare la fine del ciclo negativo e scommettere sulla ripresa. I bear market rally sono il risultato di questo atteggiamento, oltre che essere naturalmente effetto del posizionamento. “Nel 2022 abbiamo avuto vari esempi di queste false partenze e altri, probabilmente, ne avremo l’anno prossimo”, ha previsto Fugnoli secondo cui l’insegnamento da trarre è che i bear market rally, che spesso offrono opportunità interessanti, vanno inseguiti comprando volatilità senza alterare la struttura del portafoglio. Al contrario, quando sarà la volta buona, ovvero quando la Fed farà capire che intende cambiare politica, “sarà il portafoglio che dovrà cambiare strutturalmente”. Quindi, il 2023 ha dentro di sé la possibilità di essere alla fine “un anno moderatamente positivo. Sarà decisivo”, ha concluso Fugnoli, “non comprometterlo facendosi spiazzare dalla sua volatilità. (riproduzione riservata)Orario di pubblicazione: 23/12/2022 12:58Ultimo aggiornamento: 23/12/2022 13:3
1483 di 1598 - 23/12/2022 14:35
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

La deglobalizzazione destabilizzante e pericolosa

La seconda lezione del 2022 è l’importanza della geopolitica. In realtà la geopolitica è stata decisiva anche nel trentennio della globalizzazione, ma lo è stata in positivo, almeno per i mercati, e lo è stata in modo discreto, costante e silenzioso. La deglobalizzazione si presenta, invece, ora come agitata, destabilizzante e pericolosa. Se la globalizzazione ha visto il trionfo degli asset finanziari, ladeglobalizzazione vede il riemergere strategico di asset reali e beni rifugio. Certo, il 2023 sarà tatticamente favorevole ad alcuni asset di carta (in particolare i bond governativi di qualità) ma, guardando più in là, al buffer di liquidità dovrà fare da contrappeso ben più robusto un portafoglio di attività reali, inclusa naturalmente una componente azionaria, possibilmente orientata al valore e con multipli bassi.
1484 di 1598 - 23/12/2022 14:36
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Quattro lezioni da non dimenticare

La prima lezione è che le previsioni a 12 mesi vanno prese con un grandissimo grano di sale. In questi giorni il mercato sta confrontandosi con le stime sui prossimi tre anni pubblicate dalla Fed il 14 dicembre. Queste indicano i Fed Funds alla fine del 2023 su un livello del 5-5,25%. Il mercato non è d’accordo e prezza i tassi a breve di fine 2023 mezzo punto sotto la Fed. “Ex ante questo appare uno scostamento rilevante, ma non è nulla se paragonato alla differenza ex post tra quanto la Fed stimava un anno fa esatto per la fine del 2022 e quello che è effettivamente accaduto”, ha precisato lo strategist. I dots di un anno fa prevedevano i tassi di oggi a 0,75-1, mentre nella realtà sono al 4,25-4,50. Se poi si va alle stime di fine 2021, il consenso riteneva che i tassi sarebbero rimasti inchiodati a zero fino alla metà del 2023.Che significa questo, in pratica? Significa che i gestori devono comunque avere in testa uno scenario di base (altrimenti non si capisce come possano essere giustificate le scelte di portafoglio), ma devono includere nelle lorovalutazioni di rischio scenari alternativi anche lontani da quello centrale. “I momenti di bassa volatilità andranno, quindi, sfruttati per comprare protezione, mentre un buffer di liquidità dovrà essere creato per potere sfruttare le opportunità nei momenti di alta volatilità”, ha suggerito Fugnoli.
1485 di 1598 - 23/12/2022 14:36
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Costo rilevante per i portafogli

Il 2022 si chiude comunque con un costo rilevante per i portafogli. Alla perdita del quasi 14% dell’indice Msci World delle borse mondiali (misurato in euro) e alle perdite sui bond vanno aggiunti, ha sottolineato lo strategist, il deprezzamento dell’euro (del 7% rispetto al dollaro) e la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione del 10%.“Avendo pagato un prezzo così alto, gli investitori non devono cercare di dimenticare questo 2022. Al contrario, devono studiarne le lezioni e cercare di tenerle bene in mente”, ha consigliato Fugnoli, elencando quattro lezioni.
  • Leggi anche: Mercati, sette temi caldi di investimento nel 2023 secondo Kairos
1486 di 1598 - 23/12/2022 14:37
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Il 2022 si chiude con un costo rilevante per i portafogli azionari. Quattro le lezioni da non dimenticare

di Alessandro Fugnoli, Financial Strategist di Kairos

La confusione è dovuta al fatto di non sapere bene come trattare i dati macro: salire o scendere quando sono buoni? Salire o scendere quando sono negativi? Il 2023 ha dentro di sé la possibilità di essere un anno moderatamente positivo. Attenzione, però, a non farsi spiazzare dalla volatilità
| Mercati, su quali azioni puntare nel 2023 secondo Columbia Threadneedle |
Mercati toro nel 2023? Quattro fattori chiave dicono sì

L’anno 2022 si avvia alla conclusione con i mercati confusi e frastornati, ma ancora abbastanza solidi. La confusione è dovuta al fatto di non sapere bene come trattare i dati macro: salire o scendere quando sono buoni? salire o scendere quando sono negativi? Ed è accresciuta dal fatto che l’economia manda segnali contrastanti, non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in Asia, ha sottolineato Alessandro Fugnoli, financial strategist di Kairos nella sua rubrica “Il Rosso e il Nero”. A rendere tutto ancora più complicato è il lento, ma progressivo, calo della liquidità per effetto del quantitative tightening, che aumenta l’importanza relativa degli aspetti tecnici legati al mondo dei derivati rispetto agli aspetti fondamentali.

classLogo.png

Inflazione su livelli non più patologici

La relativa solidità del mercato, d’altro canto, è lo specchio di quella dell’economia reale, che continua a crescere "mentre l’inflazione si è già riportata su livelli che potremmo definire ancora eccessivi ma non più patologici”, ha osservato Fignoli. Questa solidità, tuttavia, non può tradursi in rialzi di mercato per l’espresso divieto della Fed e per la possibilità di una recessione globale nel 2023, una recessione che le banche centrali mostrano di volere accettare, se non proprio provocare, come unico mezzo per riportare in equilibrio domanda e offerta.
  • Leggi anche: Come Davide Serra (Algebris) vede l’economia e i mercati nel 2023
1487 di 1598 - 23/12/2022 14:41
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Mercati, su quali azioni puntare nel 2023 secondo Columbia Threadneedle

di Luca Carrello

Per Melda Mergen, responsabile azionario globale, nel 2023 occorrerà un approccio focalizzato sulle singole imprese che hanno maggiore capacità di tenuta | Mercati toro nel 2023? Quattro fattori chiave dicono sì | Come Davide Serra (Algebris) vede l’economia e i mercati nel 2023

Il 2022 è stato caratterizzato dal ritorno dell’inflazione, da cambiamenti nelle catene produttive e da tensioni geopolitiche. Nel 2023, invece, Columbia Threadneedle Investments si aspetta che l'inflazione diminuirà, anche se non tornerà ai livelli pre-pandemici. “Quando si verificano simili anomalie non si arriva mai al livello di partenza”, spiega Melda Mergen, responsabile azionario globale.

Uno dei principali interrogativi per il 2023, quindi, riguarda proprio il punto di arrivo del caro prezzi, che in genere comporta un calo delle valutazioni azionarie. “Ci aspettiamo una maggiore dispersione, e che le azioni con una duration più lunga (imprese con aspettative di crescita più in là nel futuro) siano maggiormente penalizzate. Gli investitori presteranno grande attenzione a quello che sono disposti a pagare per i profitti futuri e così l’esigenza di redditività si farà sentire prima. Di conseguenza, le imprese che non saranno in grado di fornire utili subiranno più probabilmente un calo delle loro valutazioni”.

1488 di 1598 - 23/12/2022 14:41
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Sarà rilevante la liquidità disponibile

Molti investitori pensano alle valutazioni in termini di multipli di prezzo/utili, e sebbene questo indicatore sia utile, non è l'unica misura del valore di un’impresa. “Riteniamo che il free cash flow sia più rilevante perché è un buon indicatore della tenuta di una società in un quadro di mercato più debole e con un’inflazione in aumento”, rivela Melda Mergen.

1489 di 1598 - 23/12/2022 14:42
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

In questo contesto, inoltre, va ricordato come la liquidità disponibile possa facilitare i riacquisti di azioni proprie, che possono dare impulso alla quotazione di un titolo. “Ci aspettiamo che nel 2023 sarà molto più costoso finanziare buyback tramite debito, e pertanto il free cash flow e la crescita dei dividendi sono entrambi indicatori estremamente utili per poter individuare una società di qualità più elevata”.

1490 di 1598 - 23/12/2022 14:42
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Opportunità relative e società resilienti

Sebbene la crescita economica stia rallentando, Columbia Threadneedle Investments non si aspetta una recessione particolarmente dura negli Stati Uniti. Gli Stati europei, invece, sono soggetti a tensioni significative e potrebbero scivolare in una recessione più profonda. Mentre le economie emergenti saranno in difficoltà a causa delle politiche zero-Covid cinesi, del dollaro forte e di fattori geopolitici.

“Gli Stati Uniti risultano più attraenti di altre regioni - spiega Melda Mergen -. Crediamo anche che le small cap possano offrire maggiori opportunità rispetto alle large cap, specie perché le società più grandi tendono a generare maggiori ricavi (il 35% circa) al di fuori degli Stati Uniti. Continuiamo, inoltre, a ritenere che sia opportuno preferire i titoli value a quelli growth. In particolare, vi sono alcune aree value, come l'industria o l'energia, che continueranno a mettere a segno buone performance anche nel 2023”.

1491 di 1598 - 23/12/2022 14:42
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Lo stile growth è sempre più interessante

Nel 2022 numerose imprese growth hanno sottoperformato. “A causa del rialzo dei tassi d’interesse le loro valutazioni hanno subito una significativa correzione. Tuttavia, sappiamo che questi modelli di business sono validi e che tali aziende continueranno a contare su un vantaggio competitivo. Per questi motivi, per chi crede che la correzione si sia ormai conclusa, anche i titoli growth appaiono molto promettenti”, aggiunge l’analista.

In ogni caso, nel 2023 non basterà investire solo sulla base di osservazioni macro per ottenere buoni risultati: “Occorrerà un approccio attivo, focalizzato sulle singole imprese. Gli indici passivi, specie nei mercati internazionali, possono presentare concentrazioni che potrebbero penalizzare la performance dei portafogli. Per avere successo bisognerà davvero distinguere tra le imprese con maggiore capacità di tenuta e le altre”.

MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
1493 di 1598 - 31/12/2022 13:54
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Conti correnti, quanto perdono negli Usa i risparmiatori che ignorano i depositi ad alto rendimento. E in Italia?

di Paola Valentini

Un’analisi del Wsj stima che in totale soltanto nel terzo trimestre gli americani hanno perso l’opportunità di avere 42 miliardi di dollari in più lasciando parcheggiati i propri risparmi sui conti tradizionali, che ancora non hanno seguito i rialzi della Fed, invece di spostarne una parte nei conti ad alto rendimento. E anche in Italia le banche continuano a remunerare quasi a zero i conti correnti, mentre i tassi sui vincoli sono saliti sulla scia della Bce | Conti di deposito al rilancio, ecco le offerte più generose che sfidano Bot e Btp

I risparmiatori americani hanno perso l’opportunità di avere 42 miliardi di dollari in più nel terzo trimestre di quest’anno perché hanno lasciato i loro risparmi parcheggiati presso le più grandi banche statunitensi che remunerano a zero o quasi i depositi, nonostante la Fed abbia alzato i tassi al livello più elevato da 14 anni, invece di parcheggiarne almeno una parte nei conti ad alto rendimento le cui remunerazioni superano in media il 2% annuo.

1494 di 1598 - 31/12/2022 13:55
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Remunerazione quasi a zero

Il calcolo arriva da un'analisi del Wall Street Journal sui dati di S&P Global Market Intelligence secondo cui le cinque banche Bank of America, Citigroup, JPMorgan Chase & Co., U.S. Bancorp e Wells Fargo & Co., hanno pagato in media un interesse dello 0,4% sui depositi, mentre i cinque conti di risparmio con il rendimento più elevato hanno pagato in media il 2,14% nello stesso periodo, secondo i dati di Bankrate.com.

Questi operatori detengono collettivamente circa la metà di tutto il denaro detenuto presso le banche commerciali statunitensi in conti di risparmio e del mercato monetario monitorati dalla Federal Deposit Insurance.
Quella quota è rimasta stabile nonostante la disponibilità di tassi più elevati altrove. Il gap di 42 miliardi nel terzo trimestre è stato l'importo più elevato dall'inizio della rilevazione dei dati nel 2014, ma sarà probabilmente ridotto nel quarto trimestre, afferma l’analisi, perché i principali conti di risparmio ad alto rendimento hanno aumentato i loro tassi di interesse a oltre il 3,5%.

Dall'inizio del 2019, gli americani hanno perso almeno 291 miliardi di dollari di interessi mantenendo i propri risparmi nelle cinque maggiori banche.
Quel totale sale a 603 miliardi dal 2014, considerando che il tasso medio pagato da queste cinque banche dal 2014 è stato dello 0,24%,
compresi i conti del mercato monetario ad alto rendimento e alcuni conti aziendali, mentre considerando soltanto i conti tradizionali il tasso scende allo 0,02% e quindi la perdita teorica aumenta.

1495 di 1598 - 31/12/2022 13:56
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Inerzia della domanda

Le cause di questo mancato spostamento verso conti più remunerativi sono molteplici e derivano sia da dinamiche sul fronte dell’offerta sia della domanda:
a volte l’apertura di un nuovo conto comporta troppo tempo (anche se online i tempi si riducono),
altre volte manca la consapevolezza di quanto si potrebbe ottenere in più cambiando, per altri invece il problema di guadagnare di più non si pone.

Sul fronte dell’offerta molte banche inoltre hanno fidelizzato i clienti tramite la tecnologia o tramite sconti e buoni premio e quindi riescono ad attirare clienti stabili a basso costo senza essere costrette ad aumentare la remunerazione dei conti sulla scia dell’aumento dei tassi della Fed.
D’altra parte grazie agli assegni di sostegno e di disoccupazione erogati dagli Usa per la pandemia i cittadini americani, spiega ancora il Wsj, hanno dirottato 425 miliardi di dollari nei conti delle banche Usa e la quasi totalità (95%) è andato proprio ai cinque maggiori istituti.
Ora ci si chiede se sotto la pressione dei continui aumenti dei tassi da parte della Fed (che ha portato i tassi al 3,75%-4%) le banche saranno costrette ad aumentare la remunerazione dei loro conti tradizionali. Negli Usa i conti di risparmio ad alto rendimento sono garantiti per fallimento della banca fino a 250 dollari.

1496 di 1598 - 31/12/2022 13:58
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

La fotografia in Italia

E in Italia? Anche nel mercato tricolore le grandi banche tradizionali non hanno aumentato i tassi dei conti correnti e d’altra parte invece i conti di deposito hanno allineato l’offerta all’aumento del costo del denaro varato dalla Bce da luglio in avanti (i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati innalzati rispettivamente al 2,00%, al 2,25% e all’1,50%, con effetto dal 2 novembre scorso).

Dalle rilevazioni di Confrontaconti.it, emerge che attualmente le offerte più generose su un conto di deposito vincolato a 12 mesi arrivano al 2,5%.
Mentre l’ultimo report mensile dell’Abi rileva che in ottobre il tasso praticato sui depositi è dello 0,37% in leggero aumento dallo 0,34% nel mese precedente, ma questo dato comprende non solo i conti correnti, perché rappresenta anche depositi a risparmio e certificati di deposito.

Sempre l’Abi calcola che a fine ottobre l’ammontare dei depositi è di 1.835,8 miliardi (sono compresi depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso, pronti contro termine al netto delle operazioni con controparti centrali), in aumento tendenziale dello 0,1%.

Difficile capire quanta parte di questa raccolta dei depositi sia parcheggiata in conti ad alto rendimento.
Le cifre comunque non dovrebbero essere elevate anche perché in Italia a offrire questa tipologia di conti sono soprattutto istituti di nicchia senza sportelli, mentre le grandi banche sono assenti.

E chiaramente una parte della liquidità non può essere vincolata perché deve essere tenuta a disposizione per eventuali emergenze. Ma tenuto in considerazione anche questo ultimo aspetto è certo che anche in Italia spesso l’effetto inerzia a restare nel proprio istituto di riferimento produce mancati guadagni, non elevati se considerati in modo unitario, ma se sommati tutti insieme per milioni di correntisti possono fare la differenza ed aumentare in modo considerevole la ricchezza privata anche perché i conti vincolati non prevedono commissioni a differenza dei conti correnti.
Inoltre le banche italiane sono obbligate ad aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce ogni singolo depositante, per le disponibilità risultanti sul conto, fino a 100 mila euro.
Le banche estere operanti in Italia invece non sono tenute ad aderire al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi, ma possono limitarsi ad aderire al fondo obbligatorio nel proprio Paese di origine. (riproduzione riservata)

1497 di 1598 - Modificato il 31/12/2022 23:07
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020
Kendall Jenner conquista le piste con gli stivali Miu Miu Moon e un bikiniKendall Jenner conquista le piste con gli stivali Miu Miu Moon e un bikininismoking🥸
1498 di 1598 - 03/1/2023 11:31
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

NEWSsmoking🥸🛵

1499 di 1598 - 03/1/2023 11:32
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Quotando: gianni barba - Post #1498 - 03/Gen/2023 10:31

NEWSsmoking🥸🛵

02/01/2023 08:40 Governo: Gorno; economia tiene, non falliamo Pnrr (Stampa)

ROMA (MF-DJ)--'Sono tempi incerti' eppure l'Italia ha dimostrato una capacita' di adattamento su cui vale la pena di scommettere. La Cdp 'non e' una cassaforte', ma e' pronta a svolgere la sua opera di 'intelligence finanziaria', di sostegno e consulenza all'economia, soprattutto sul territorio. 'Non siamo un magazzino di cose', ricorda a chi e' sistematicamente tentato di bussare alla sua porta per invocare un aiuto in salvataggi spesso impossibili: 'Bisogna che ognuno faccia cio' che puo' e deve fare'. Lo afferma in una lunga intervista alla Stampa il presidente della Cassa, Giovanni Gorno Tempini. Il manager cerca di evitare 'per opportunita' istituzionale' le domande su Tim, ancora una volta il caso dell'anno. Ma una cosa la dice: come si e' visto con Open Fiber, 'il ruolo dello Stato nella gestione delle reti deve essere rilevante e, anzi, lo e' gia''. Quanto alle preoccupazioni per il 2023, 'viviamo tempi di grande incertezza. Pero' mi rassicura vedere che l'economia italiana ha saputo reagire bene alla pandemia e a cio' che ne e' seguito. Ha dimostrato una capacita' di adattamento straordinaria. Il prodotto cresce, le imprese lavorano bene, l'occupazione si e' ripresa, il turismo vive una stagione straordinaria. I numeri dimostrano la resilienza dell'economia', spiega Gorno Tempini aggiungendo che 'oltre a questo, due segnali invitano a non essere pessimisti. Il primo e' il venture capital. un indicatore di innovazione a cui non si bada mai abbastanza. Siamo ancora indietro rispetto a francesi e tedeschi, ma il mercato cresce a ritmi esponenziali. positivo. Vuol dire che l'imprenditoria si sta rinnovando. Anche nelle regioni del Sud, particolarmente in Campania e Lazio'. Ilsecondo, 'la produzione industriale italiana e' tornata ai livelli pre-pandemici con un consumo di gas che, nel 2022, e' calato del 20%. Ne deriva che le imprese hanno saputo adattarsi ad un contesto difficile e sono riuscite a continuare il lavoro e realizzare i loro progetti. Un segno incoraggiante', sottolinea. Quindi niente pessimismi, anche se la tranquillita' e' un'altra cosa. 'Ci sono forti venti contrari, a partire dalla pandemia che non e' finita per arrivare alla guerra in Ucraina che ha portato il conto dell'energia in Europa nel 2022 a un trilione di euro. stato uno choc incredibile. E non aiuta l'inflazione che ci ha colto di sorpresa, nessuno si aspettava fosse cosi' rilevante. Mentre ora che c'e' un rallentamento del ritmo di incremento dei prezzi, la preoccupazione e' piu' alta di quanto fosse all'inizio', continua il presidente di Cassa. Alla domanda se ritiene la ricetta antinflazione troppo decisa, 'non si deve abbassare la guardia davanti a numeri cosi' alti. L'attenzione deve essere massima. Pero' mi chiedo se non si stia eccedendo con la cura', afferma Gorno Tempini precisando che 'non e' un momento facile per fare il banchiere centrale, mestiere fondato sui modelli di previsioni econometrici. Nei due anni di pandemia, complicati dalla guerra, l'affidabilita' di questi modelli e' stata messa in discussione, potrebbe non essere piu' quella di prima. Anche la possibilita' che si possa avviare una spirale prezzi-salari che porti a un'ulteriore accelerazione dell'inflazione e' da dimostrare alla luce delle significative trasformazioni del mercato del lavoro'. La crisi ha rimesso al centro la politica economica. Il Pnrr e' la vera manovra di sviluppo. La Cdp ha 'almeno' tre ruoli. 'In certi casi siamo destinatari diretti delle risorse. In altri siamo gestori di fondi del Pnrr. Infine, siamo consulenti, in particolare degli enti locali e delle amministrazioni nella realizzazione del Piano. Nel 2023 ogni attenzione deve andare alla realizzazione dei programmi. Perche' un conto e' presentare un progetto, un altro e' realizzarlo e ottenere le rate di finanziamento dall'Europa. La questione fondamentale e' che comincino ad aprirsi i cantieri. La novita' del Pnrr e' che ci sono delle rendicontazioni da fare sui progetti e sulle modalita' di spesa. Importante quindi e' avviare i lavori', spiega. Sui possibili ritardi, 'per quello che vediamo dal nostro osservatorio, le milestone sono state rispettate, ma non significa che non ci siano incognite. Il problema e' che, rispetto al momento in cui si e' cominciato a parlare di Pnrr, le materie prime e i costi in generale si sono modificati in modo rilevante', aggiunge Gorno Tempini precisando che 'bisogna tenerne conto nel controllare l'attuazione del Pnrr. E parlarne con l'Europa. Il Piano va di qui al 2026. La sua attuazione impone di ragionare in unalogica pluriennale, occorre essere realistici e pragmatici'. Pochi anni fa la politica voleva trasformare la Cdp in un nuovo Iri, la considerava una cassaforte a cui attingere per togliere le imprese di Stato dai guai. Secondo il manager, 'cassaforte e' un termine riduttivo rispetto alla nostra missione. Ci sono tante cose che Cdp puo' fare con le proprie risorse e con il proprio bilancio, si va dalle politiche di investimento alle attivita' tradizionali di finanziamento. Cio' che facciamo con i nostri bilanci e' importante. Ma abbiamo anche dei limiti di legge e regolamentari precisi', mette in evidenza. Per arricchire l'attivita' della Cassa ci vuole una intelligenza che vada oltre il concetto di 'cassaforte' e che si confrontera' con la capacita' di attrarre capitale privato che affianchi il nostro per un maggior impatto complessivo, basandosi sulla nostra capacita' progettuale', afferma. Nel futuro, Gorno Tempini vede Cdp come 'un'istituzione che lavora per il Paese, con i vincoli citati, sempre piu' in una chiave che va oltre il rischio rendimento, con l'obiettivo aggiuntivo fondamentale che considera l'impatto delle sue operazioni. Le cose sono cambiate. Non basta pensare al mero ritorno per gli azionisti. Il parametro e' la creazione di valore per tutta la comunita'. E occorre farlo in modo sostenibile per persone, ambiente e territori'. In merito al fatto che per ogni crisi - da Alitalia a Tim - la politica cerca di tirare la Cassa per la giacchetta, Gorno Tempini precisa che 'non e' piu' cosi'. Lo spettro teorico di azione della Cassa e' meglio capito, e rispettato, dalla politica. Si e' compreso che possiamo fare tante cose, ma non tutto. Quello che lei chiama 'essere tirato per la giacchetta' lo vedo piu' come normale dialettica fra azienda e azionisti in vista della definizione di piani industriali. Succede in ogni azienda, anche nel settore privato. Oggi siamo meglio capiti. In casi come l'operazione Ita non siamo stati chiamati in causa. La nostra missione e' far si' che un'istituzione vecchia di 170 anni esista anche nei prossimi 170. La Cassa e' al servizio di una crescita intelligente del Paese. Non solo per le partecipazioni azionarie ma anche per favorire l'accesso al credito e le capacita' di consulenza. Non e' un magazzino di cose o partecipazioni'. In questa fase, la dialettica con la politica 'e' nei parametri gia' osservati in passato. In linea con le aspettative, direi'. Su Tim, 'ci sono molte ragioni per non parlare dei dialoghi in corso. Sarebbe inopportuno, anche come consigliere di Tim oltre che presidente di Cdp. Quello che mi sento di dire e' che la necessita' che il paese si doti e possa contare su infrastrutture digitali all'altezza delle sfide e' piu' alta che mai'. Il lavoro e' 'continuo perche' le tecnologie cambiano senza sosta. Sino a qualche anno fa, lo Spazio non era contemplato dai discorsi sul futuro delle Tlc. Oggi abbiamo una societa' che si occupa di lanciatori, come SpaceX che, attraverso la propria rete di satelliti, sta diventando una rete di telecomunicazione. Il tema delle infrastrutture e' un lavoro mai finito. Guai a chi sta fermo'. Alla domanda se ritiene che nelle telecomunicazioni e nelle reti il ruolo dello Stato debba essere rilevante, 'certamente -risponde- Noi siamo gia' l'esempio che lo Stato e' rilevante. Se non ci fossero stati la Cassa Depositi e Prestiti e il progetto Open Fiber, l'Italia non sarebbe dove e' oggi nelle Ngn, le reti di ultima generazione. Tuttavia, questo e' nulla se la tecnologia non e' usata: questa e' la chiave in un sistema come il nostro caratterizzato dalla frammentazione delle imprese e da una minore propensione a investire in nuove tecnologie'. vs fine MF-DJ NEWS 0208:39 gen 2023

1500 di 1598 - 03/1/2023 11:34
Gianni Barba N° messaggi: 33232 - Iscritto da: 26/4/2020

Titolo/Fondo
Mercato
Ultimo prezzo/ Ora
Var. %
Max
Min
P. Miglior Acquisto
Q.tà Miglior Acquisto
P. Miglior Vendita
Q.tà Miglior Vendita
BANCO BPM SPAMTA3,502
11:33:33
2,25%3,5123,423,50118.8123,50410.611
D'AMICO INTL SHIPPING S.A.MTA0,3915
11:31:37
-1,39%0,3990,38850,39218.3070,39336.660
ENEL SPAMTA5,289
11:33:57
2,28%5,2995,1425,28716.8445,28910.000
ENIMTA13,84
11:33:50
0,96%13,9413,70813,841.33013,8449.000
GENERALI ASSICURAZIONIMTA16,86
11:33:04
0,51%16,92516,74516,857.60416,86436
INTESA SANPAOLO ORD.MTA2,164
11:33:59
1,93%2,16652,1132,163518.8242,164534.072
STMICROELECTRONICSMTA34,305
11:33:58
2,59%34,53533,4434,358034,31362
TELECOM ITALIAMTA0,2203
11:33:29
0,69%0,22150,21820,220483.0120,2206205.228
UNICREDITMTA13,818
11:33:58
2,77%13,82613,39813,81641613,8216.243
1598 Commenti
 ...   75   ... 
Titoli Discussi
BIT:ENEL 5.99 -1.5%
BIT:TIT 0.22 -2.0%
SPI:SP500 0.00 0.0%
BITI:FTSEMIB 33,766 -1.5%
BIT:BAMI 6.11 0.1%

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network